venerdì 4 novembre 2011

Danni "collaterali" in Afghanistan e Pachistan




Tra i 3100-3600 civili, come MINIMO, sono morti come danni collaterali dell’“Operation Enduring Freedom” tra il 7 ottobre 2001 ed il 3 giugno 2003:
4200-4500 (fino alla metà di gennaio del 2002) se includiamo le vittime della crisi umanitaria provocata dall’intervento armato:
Stima totale fino alla fine del 2007 tra le morti di civili riportate ufficialmente come danni collaterali di attacchi NATO: un numero MINIMO che oscilla tra i 5700 ed i 6500.
Il 2008 ed il 2009 sono stati anni ancora più terribili per i civili (ormai si oltrepassa abbondantemente la soglia dei 10mila morti). E questo senza contare i tentativi di nascondere i crimini di guerra:
Di far passare per combattenti legittimamente uccisi quelli che sono semplici civili:
Infine senza tener conto del fatto che molti civili sono morti successivamente per le ferite e questi non vengono inclusi nel conto:
Le vittime da attacco di droni spesso non vengono conteggiate (in Pachistan ed in Afghanistan):
è dunque realistico presumere che le vittime dei danni collaterali siano decine di migliaia in Afghanistan e Pachistan.
Non c’è da stupirsi che entrambe le nazioni ne abbiano abbastanza degli Stati Uniti e dei loro alleati. Una delle due è una potenza atomica che pare intenda allearsi con la Cina. Ciò significa che prima o poi non avremo più il coltello dalla parte del manico, e allora…

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