venerdì 21 ottobre 2011

Jacob e l'Uomo in Nero (Lost)


Uomo in Nero a Jacob: "come hanno fatto a trovare l'isola?"
Jacob: "dovrai chiederglielo quando arriveranno quì"
UiN: "non devo chiedere. Li hai portati tu quì. Stai ancora cercando di dimostrarmi che mi sbaglio, vero?"
Jacob: "ti sbagli"
UiN: "Ah sì? Arrivano; combattono; distruggono; corrompono. Finisce sempre allo stesso modo."
Jacob: "finisce solo una volta. Tutto quello che accade prima è solo progresso."
UiN: "Hai idea di quanta voglia abbia di ucciderti?”
Jacob: sì
UiN: “Uno di questi giorni, prima o dopo, troverò il modo di farlo!"


UOMO IN NERO: Scoprire ciò in cui ha un investimento emozionale e sfruttarlo. La quintessenza della tentazione. Angelo caduto che disprezza l’umanità (perché è caduta ancora più in basso). Ritiene che gli umani siano comunque condannati ad essere avidi, aggressivi, corrotti e distruttori. È ostile al libero arbitrio e cerca di manipolarlo, pur non potendo apertamente violarlo. Seleziona le paure in modo da dire a ciascuno ciò che vuole sentirsi dire, non ciò che è vero o giusto dire. È fatalista e determinista. Un cinico riduzionista e materialista. Il fatalismo genera orgoglio ed apatia: se uno è comunque destinato al peccato, che senso ha impegnarsi per essere salvato? Non crede al progresso spirituale, essendo convinto che tutto rimanga sempre uguale. Si circonda di pecore impaurite che minaccia: obbedite o morite. Sicurezza armata, nel branco, una comunità chiusa, che si sente assediata. Miracoli, misteri, potere e menzogne per guadagnarsi l’ammirazione intimidita delle masse e poi governarle. Non sanno cosa farsene della libertà. Peggio, essere liberi per loro significa una condanna al peccato ed alla disperazione. UiN si addossa la responsabilità della libertà e della scelta tra bene e male. Se offre scelte, è solo per punire chi sceglie male. Anche se rimarranno peccatori, almeno saranno sazi e felici nel corso delle loro brevi vite terrene. Disciplina autoritaria. Nessun Gesù Cristo in mezzo alle balle. La fede è per i deboli, chi dipende dagli altri, chi è privo di logica e discernimento critico. Non crede nella redenzione, ma solo nel progresso materiale. Invita a pensare solo al presente senza pensare a cosa succederà dopo la morte. Ama il potere, il controllo, lo brama, perché gli consente di ottenere ciò che vuole in ogni modo possibile, ad ogni costo. È brillante ma usa le sue capacità per servire se stesso a discapito degli altri. Se qualche beneficio percola, è solo perché ha bisogno di servitori e li controlla con dei contentini. Si ritiene speciale, se ne frega di ciò che pensano gli altri e perciò non sa e non può perdonare. Si circonda di figure manipolatorie, infide, egoiste ed avide perché sono mezzi in vista di un fine.

*****

JACOB: “qualunque cosa ti abbia detto voglio che tu capisca una cosa: hai sempre una scelta”. Crede che l’umanità abbia in sé il potenziale per evolvere, per diventare autentici esseri umani. Concede sempre una scelta, consenso informato. Non convince con i miracoli o con il pugno di ferro, anche se è virtualmente onnipotente. È un maestro compassionevole e fiducioso. Ci tiene all’umanità, è antropologicamente ottimista e premuroso: gli esseri umani possono scegliere autonomamente la retta via. Offre salvezza a chi è disponibile a guadagnarsela, i peccatori sono comunque liberi di agire diversamente. È trasparente, non ha secondi fini, è disposto a morire pur di non tradire la fiducia del prossimo, per amore. C’è progresso ogni volta che qualcuno ce la fa, l’importante è che la mano non sia forzata, che non ci sia interferenza. Ciascuno deve capire da solo cosa sia giusto fare, non può essere portato per mano alla giusta destinazione, altrimenti non c’è alcuna condotta virtuosa. Fare la cosa giusta non vuol dire essere premiati all’istante. Non c’è nessuno che fa il tifo, ringrazia e distribuisce onorificenze. C’è sempre qualcosa di prezioso e speciale nell’atto di chi fa la scelta giusta senza che gli si dica cosa è meglio fare. Sono le scelte che uno fa che rivelano la sua indole, non le cose che gli capitano. Il Cristo, antropologicamente ottimista, crede nella capacità di ciascuno di seguire un percorso di redenzione personale, per questo offre una scelta.

Link utili
http://fanuessays.blogspot.com/2011/10/psicopatici-al-potere-conoscerli-per.html.

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