sabato 29 ottobre 2011

Complottisti al Potere








Che cosa sanno le persone che ci governano? Come possono permettersi di denunciare future crisi artificiali, create presumibilmente da altre fazioni con le quali dissentono, senza sollevare dubbi sulla loro lealtà nei confronti dell'elettorato? Perché non hanno svuotato il sacco, fatto i nomi e spiegato ai cittadini dell'intero pianeta che esistono forze oscure che considerano la popolazione mondiale un gregge da tosare e macellare con le loro "crisi generate"? Non l'hanno fatto per salvarsi la pelle? Eppure rivelando certe trame sovversive hanno comunque rischiato grosso. Dunque l'unica conclusione possibile è che siano al sicuro e se sono al sicuro è perché non sono nemici dei responsabili delle "crisi generate". Sono forse complici con idee diverse sulla più opportuna tempistica delle suddette "crisi generate"? Oppure c'è un accordo di non-belligeranza in vista di una qualche Grande Trasformazione che riguarda tutti e non può essere evitata?
Molte domande, nessuna risposta certa.

Consideriamo dunque le tre dichiarazioni pubbliche risalenti al 2008, in piena campagna presidenziale americana.
La prima è di Joe Biden, vice-presidente: "It will not be six months before the world tests Barack Obama like they did John Kennedy. … We're gonna have an international crisis, a GENERATED crisis, to test the mettle of this guy. If he’s gonna have to make some really tough – I don’t know what the decisions gonna be – but I promise you it will occur.… It's not gonna be apparent initially, it's not gonna be apparent that we're right." (20 ottobre, 2008)
La seconda è di Colin Powell (20 ottobre, 2008): "The problems will always be there and there's going to be a crisis which will come along on the 21st, 22nd of January that we don't even know about right now. So I think what the President has to start to do is to start using the power of the oval office and the power of his personality to convince the American people and convince the world that America is solid, that America is going to move forward, we are going to fix our economic problems, we're going to meet out overseas obligations."
La terza arriva in serata, è di Madeleine Albright, alla quale si chiede di commentare quanto detto da Biden: “Well I think it is a, it’s just a statement of fact frankly…”
Qui i videoclip che documentano queste dichiarazioni:
Infine c'è il solito Zbigniew Brzezinski, uno dei pezzi grossi della politica internazionale americana che, qualche giorno dopo, conferma la linea degli altri tre: “I think what is going on right now -- which is nothing less than a global crisis of American leadership, nothing less than that -- I think the president-elect, whoever he is -- and I have my own preference -- will have to start sending signals right away, and will have to get ready to deal with some imminent problems”. 

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