mercoledì 19 ottobre 2011

Cos'è veramente successo in Libia e cosa sta succedendo adesso?





[L’intervento in Libia è una] farsa tardocoloniale franco-britannica, malamente vestita da intervento umanitario. […]. Quasi tutti i leader, nel Nord del mondo, tifano in segreto per i controrivoluzionari arabi.
Editoriale di Limes, 3, 2011 - "controrivoluzioni in corso"

Ciò che è successo in Libia sarebbe attribuibile a un tentato colpo di stato organizzato da alcuni congiurati libici in accordo con la Francia e forse con l’Inghilterra, al fine di rovesciare con un colpo di mano il regime di Gheddafi e insediare un governo più simpatetico con gli interessi economici di queste due potenze e meno sensibile al rapporto privilegiato che con l’Italia aveva il colonnello. Lo scoppio spontaneo della rivolta in Cirenaica sull’onda delle rivolte in Tunisia e in Egitto avrebbe colto di sorpresa gli organizzatori del complotto costringendoli a far scattare anzitempo i meccanismi del golpe. Solo in questo modo si spiegherebbero le defezioni militari a macchia di leopardo, l’improvviso emergere di un gruppo di comando formato da transfughi del regime di Gheddafi, più o meno discreditati, e l’incredibile attivismo del presidente francese Sarkozy, ispirato dall’intellettuale Bernard Henri Lévy.
Karim Mezran, “Ora costringiamo Bengasi a rispettare i Tripolitani”, Limes n.3/2011

Si veda anche Karim MEZRAN – “Come l'Italia ha perso la Libia: il gioco della Francia e il fallito golpe anti-Gheddafi” Limes n.2/2011

Quanta gente si è schierata con l'intervento in Libia solo perché Berlusconi era contrario?
E ha rifiutato di informarsi perché la contrarietà di Berlusconi era garanzia sufficiente della bontà dell'intervento?
Troppa.

Migliaia di libici detenuti illegalmente (incluse donne e bambini), linciaggi di neri, torture, abusi, violenze, milizie che imperversano per le strade...tutto questo nella Libia “Democratica” Post-Gheddafi!
Ne hanno parlato i giornali italiani? Poco o niente.

Tesi principali di questo articolo: L'opinione pubblica mondiale non è stata informata adeguatamente. La sollevazione popolare è, più probabilmente, un colpo di stato fallito sfociato in una guerra civile. L’intervento umanitario è stata una guerra neo-coloniale e finanziaria ed una sfida geopolitica alla Russia ed alla Cina. Un passaggio intermedio del tragitto che conduce alla guerra in Iran ed alla Terza Guerra Mondiale:

Cosa sappiamo di Gheddafi? Sappiamo che era un tiranno, un tiranno come tanti altri tiranni collocati e mantenuti al potere nei paesi arabi dalle potenze occidentali.
In almeno un’occasione è probabile che sia stato sanguinario. Mi riferisco in particolare agli “incidenti” avvenuti nel carcere di Abu Selim, dove decine, forse centinaia di detenuti sono morti (uccisi?). Questo incidente non è mai stato un problema finché il "Nostro" collaborava attivamente nella Guerra al Terrore, anzi.
Questo perché il carcere era impiegato, sotto la supervisione americana, come “filiale di Guantanamo” in Libia:
Ecco chi erano i carcerati di Abu Salim:
“A metà degli anni Novanta un gruppo di islamisti reduci dall'Afghanistan aveva organizzato sulle Montagne Verdi (luogo storico della lotta contro il colonialismo italiano) un gruppo di resistenza al regime dell'"infedele" Gheddafi”.
Erano Al-Qaedisti
I fondamentalisti tanto temuti dagli Stati Uniti, che non sembrano aver trovato nulla da eccepire in occasione della loro “rimozione”.

Sulle vicende libiche abbiamo appreso tante altre cose interessanti, non certo grazie alla stampa italiana, impressionante per conformismo e faziosità.
Alcuni esempi:

Il 15 febbraio, primo giorno di proteste: “si ritiene che centinaia di persone abbiano appiccato il fuoco ai comandi di polizia della città orientale di Beyida” – “nella città meridionale di Zentan, 120 km a sud di Tripoli, centinaia di persone hanno marciato per le strade ed incendiato la sede dei servizi di sicurezza ed una stazione di polizia”.
Quel giorno (il 15) non ci fu nessun morto, ma 28 feriti tra le forze di sicurezza e 10 tra gli insorti. I testimoni sono concordi nell’affermare che le forze di sicurezza abbiano impiegato gas lacrimogeni, manganelli e idranti:
http://www.webcitation.org/5wYDLZMdr (Al Jazeera, Reuters, AFP, ecc.)
Il regime stava preparando (per il 17, come infatti è avvenuto) la liberazione di 110 militanti del “Gruppo di combattimento islamico della Libia” per calmare le acque ed aveva promesso un raddoppio dei salari per i dipendenti pubblici colpiti dal caro-vita.
Era dunque possibile negoziare col regime, esattamente come hanno sostenuto Brasile, Argentina, Uruguay, Turchia, Germania ed Unione Africana (oltre a Russia, Cina ed India).
Luis Moreno Ocampo, procuratore capo del Tribunale Penale Internazionale, ha dichiarato che il governo libico era INTENZIONATO a schiacciare la protesta uccidendo dei civili e per questo la corte avrebbe emesso dei mandati di arresto.
Sarebbe stato interessante capire come Ocampo pensava di procedere nell’istituire un processo alle intenzioni senza diventare una macchietta del diritto penale.
È stato anche particolarmente precipitoso nell'accusare Gheddafi di crimini contro l'umanità per aver ordinato la distribuzione di viagra per praticare stupri di massa ai danni delle libiche:
“Sherif Bassiouni, presidente della commissione d'inchiesta che ha preparato il rapporto dell'Onu sulla Libia, ha espresso dubbi sull'esistenza di una politica di stupri di massa da parte del regime di Muammar Gheddafi, come è stata descritta dal procuratore della Corte penale internazionale (Cpi), Luis Moreno-Ocampo. In una conferenza stampa a Ginevra, Bassiouni ha affermato che quando la commissione è andata in Libia, lo scorso aprile, ha sentito parlare solo di ''tre casi'' di stupro a Misurata, oltre a quello di Eman al Obaidi, che ha denunciato di essere stata violentata da miliziani filo-governativi. ''Possiamo trarne la conclusione – ha commentato – che esiste una sistematica politica di stupri? A mio giudizio no''. Bassiouni ha spiegato che durante la sua missione in Libia le due parti si erano reciprocamente accusate di ricorrere a stupri di massa. Sottolineando di non disporre di elementi formali che lo provi, ha cosi' ipotizzato che ''la societa' si sente vulnerabile'', e che si e' creata una ''gigantesca isteria''.
Anche Amnesty International (che finora è sempre stata in favore dell'intervento) contesta Ocampo e la Clinton: "Un'inchiesta di A.I. non ha trovato alcuna evidenza di queste violazioni dei diritti umani ed in molti casi ha dimostrato l'infondatezza o sollevato dubbi su queste accuse. ha invece trovato indicazioni del fatto che in diverse occasioni I RIBELLI DI BENGASI HANNO CONSAPEVOLMENTE MENTITO E PRODOTTO PROVE FALSE"
Credibilità di Ocampo e della Clinton? ZERO.
Il 17 fu il “Giorno della Rabbia”, l’inizio dell’insurrezione armata in tutto il paese. Fino a quel giorno in tutta la Libia c’erano state 4 vittime:
http://www.lemonde.fr/proche-orient/article/2011/02/17/suivez-en-direct-les-manifestations-dans-le-monde-arabe_1481247_3218.html#ens_id=1481220
Ocampo pensa forse che se in Argentina 1500 persone assalissero il commissariato del governo e bruciassero un comando di polizia a Córdoba, distruggendo auto e vetrine in centro e ci fossero insurrezioni in tutto il paese e specialmente nell’Ovest con un chiaro intento secessionistico, non ci sarebbero decine di morti tra i civili?
Human Rights Watch ha dichiarato che non c’era alcuna evidenza del fatto che siano stati impiegati mercenari per combattere gli insorti
Nel 2008 la marina libica era stata invitata ad un’esercitazione congiunta con la sesta flotta, chiamata "Phoenix Express 2008".
e per i suoi servigi nella lotta contro il terrorismo Condi Rice si congratulò con lui
Ma Gheddafi teneva il piede in due scarpe e si permise di OFFRIRE AI RUSSI UNA BASE NAVALE (in cambio di tecnologia militare) in Libia. Dove? A BENGASI! (il che spiega perché i Russi siano incazzati).
L’altra possibile base navale russa è in Siria (!!!)
Gheddafi non ha MAI affermato che avrebbe compiuto un eccidio di civili:
qui il suo discorso con traduzione (in inglese):
Il rapporto per il 2010 del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite lodava la Libia, descrivendola come una nazione prospera che garantiva assistenza sanitaria gratuita, istruzione superiore e trasporti pubblici accessibili a tutti, calmierava i prezzi degli alimenti, concedeva prestiti ad interesse zero alle giovane coppie sposate e sviluppava sistemi di irrigazione particolarmente encomiabili. Anche il rapporto per il 2010 di Amnesty International segnalava apprezzabili miglioramenti.
SI POTEVA E SI DOVEVA NEGOZIARE CON IL REGIME.
Come Saddam Hussein, sei mesi prima dell’invasione dell’Iraq, Gheddafi aveva però deciso di agganciare la vendita del petrolio libico al dinaro libico (vincolato all’oro posseduto dalla Libia – 144 tonnellate) e non più al dollaro ed all’euro, in modo da consentire alle nazioni africane ed arabe di emanciparsi dagli interessi finanziari occidentali e svilupparsi per conto proprio.
Questo piano aveva il sostegno africano e godeva anche di un tacito assenso da parte di Russia e Cina. Gli Europei erano ferocemente contrari.
Il sistema monetario libico era controllato dallo Stato e non da banchieri privati e dal FMI e ciò consentiva di dimezzare i costi delle infrastrutture pubbliche e dei programmi di sviluppo, tenendo lontane le multinazionali.
I ribelli libici “pro-democrazia” sono finanziati da una serie di dittature arabe: Bahrein, Arabia Saudita, Qatar, Giordania ed Emirati Arabi Uniti.

*****

Cosa sappiamo degli insorti?
Sappiamo che volevano lo scontro fin dal principio e sono stati loro ad usare la violenza per primi (già dal primo giorno tra i ricoverati in ospedale – 38 – la maggioranza erano membri delle forze di sicurezza)
I "volti nuovi" della Libia sono quelli vecchi e corrotti o sono affiliati alla CIA:
La regia dell’insurrezione era formata da ex sgherri di Gheddafi non meno infami di lui
Boiko Borisov, primo ministro bulgaro, si è rifiutato di intrattenere alcun rapporto diplomatico con loro perché l’opposizione include “persone che hanno torturato le nostre infermiere per 8 anni e voi ci chiedete di parlare proprio con loro?
Sappiamo che ci sono ragguardevoli infiltrazioni di fondamentalisti islamici:
“Diversamente dalle moschee a Tripoli e nel resto della Libia, dove i riferimenti alla Jihad sono estremamente rari, a Bengasi e Derna sono piuttosto frequenti”:
Nuove rivelazioni sulla presenza di Al-Qaedisti ed Hezbollah tra i ribelli ritenute molto allarmanti dagli ambienti governativi britannici:
Quotidiano algerino cita fonti dell’intelligence algerina che indicano che gli insorti hanno venduto ad Al-Qaeda una parte delle armi sottratte alle caserme libiche, per autofinanziarsi
Molti sono Al-Qaedisti che hanno già combattuto contro gli Americani e le forze NATO in Iraq e Afghanistan:
Che la Cirenaica sia un covo di fondamentalisti islamici antiamericani ed antioccidentali è confermato da nientepopodimeno che L’AMBASCIATA AMERICANA A TRIPOLI:
Sono razzisti.
1 insorto su 5 combatte Gheddafi perché crede che sia ebreo!
A parte l’antisemitismo, nel 2000 ci sono stati pogrom contro i neri in Libia (c. 150 morti):
Ora i neri (libici e non-libici) sono nuovamente un bersaglio:
Gli tolgono le loro case e li picchiano. A volte li stuprano:
O li linciano:
L’obiettivo è la loro rimozione (pulizia etnica), come testimonia la stessa “Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati”
I neri libici si sono schierati con Gheddafi non perché pagati ma perché è stato il primo leader arabo a condannare la tratta degli schiavi neri da parte degli Arabi e perché ha sempre difeso i suoi concittadini neri. Questa è una delle varie ragioni per cui Mandela e Gheddafi erano amici:
Il nucleo centrale dell’insurrezione armata è stato creato e finanziato dai Sauditi e dalla CIA:
La guerra in Libia era programmata già da lungo tempo:
“Al Pentagono, nel novembre del 2001, feci una chiacchierata con uno degli ufficiali superiori. Sì, stavamo ancora progettando la guerra contro l’Iraq, ma c’era anche altro. Quel progetto faceva parte di un piano quinquennale di campagne militari che comprendeva sette nazioni: a partire dall’Iraq, per continuare con la Siria, il Libano, la Libia, l’Iran, la Somalia e il Sudan. Il tono era indignato e quasi incredulo […] Cambiai discorso, non erano cose che volevo sentire” (Wesley K. Clark, Winning Modern Wars, p. 130)
Il generale Wesley Clark è l'ex comandante generale dell'US European Command, che comprendeva tutte le attività militari americane negli 89 paesi e territori dell'Europa, in Africa e in Medio Oriente. E' stato inoltre comandante supremo delle forze militari NATO in Europa dal 1997 al 2001.
Durante un'intervista che si è svolta il 2 marzo 2007, ha descritto un memo che gli fu mostrato al Pentagono nel 2001, spiegando in che modo l'amministrazione americana prevede di prendere il controllo di 7 paesi in 5 anni: l'Iraq, la Siria, il Libano, la Libia, la Somalia, il Sudan e l'Iran: Circa 10 giorni dopo l'11 settembre 2001 mi sono recato al Pentagono, ho visto il segretario alla difesa Rumsfield e il vice segretario Wolfowitz, sono sceso per salutare alcune persone dello Stato Maggiore che lavoravano per me e uno dei miei generali mi chiamò dicendomi: «Venga, Le devo parlare un momento», io gli dissi «ma lei avrà da fare...» e lui disse «no, no, abbiamo preso una decisione, attaccheremo l'Iraq» . Tutto questo accadeva attorno al 20 di settembre. E io gli chiesi: «ma perché?» e lui: «non lo so», e aggiunse «penso che non sappiano cos'altro fare». Io gli chiesi «hanno trovato informazioni che collegano Saddam Hussein con Al Quaeda?», disse «No, non c'è niente di nuovo. Hanno soltanto deciso di fare la guerra all'Iraq!», e disse «non so la ragione è che non si sa cosa fare riguardo al terrorismo, però abbiamo un buon esercito e possiamo rovesciare qualsiasi governo». Sono tornato a trovarlo alcune settimane più tardi e all'epoca stavamo bombardando l'Afghanistan. Gli chiesi: «bombarderemo sempre l'Iraq?», lui mi rispose «molto peggio!». Prese un foglio di carta e disse «ho appena ricevuto questo dall'alto», sarebbe a dire dall'ufficio del segretario alla difesa. «Questo è un memo che descrive in che modo prenderemo 7 paesi in 5 anni, cominciando dall'IRAQ, poi la SIRIA, il LIBANO, la LIBIA, la SOMALIA, il SUDAN e per finire l'IRAN». Gli chiesi: «è confidenziale?» e lui «si, signore».
"Fra le varie certezze, infatti, possiamo tranquillamente aggiungere il particolare ruolo dei servizi occidentali nel caso libico: sappiamo della fuga in Francia di Nouri Masmari già ad ottobre, che già in novembre il colonnello dell’aeronautica Abdallah Gehani incontrò un gruppo di agenti dei servizi francesi. Sappiamo anche che uomini dei reparti speciali inglesi sono sbarcati in Cirenaica ed hanno avuto un ruolo importante nell’organizzare l’insurrezione. Sono cose che abbiamo già detto in questo blog.
E’ altrettanto chiaro che dei destini della (futura) democrazia araba alle potenze occidentali non importi un fico secco: la Libia è un immenso tesoro di gas e petrolio, dispone di un pingue fondo sovrano sul quale molti amerebbero mettere le mani e, disponendo di ampie distese desertiche potrebbe, in futuro, essere un importante fornitore di energia da solare. E queste sono sicuramente motivazioni molto più credibili di quelle “umanitarie” che, infatti, sono del tutto ignorati nel caso del Barhain dove i sauditi hanno schiacciato la rivolta senza che l’occidente facesse un colpo di tosse".
Perciò non è curioso che in Cirenaica abbiano instaurato un regime non diverso da quello di Gheddafi: si macchiano di crimini di guerra:
"Le milizie degli insorti in Libia hanno commesso "serie violazioni dei diritti umani" e "probabilmente anche crimini di guerra", ma il Consiglio nazionale transitorio (Cnt) "ha mostrato riluttanza a ritenerle responsabili". È la denuncia che Amnesty International fa nel suo rapporto sulla situazione in Libia
Percorrono le città seminando il terrore tra i lavoratori immigrati e tra i libici di pelle nera del Fezzan. Alcuni di loro sono stati torturati e definiti NEMICI DELLA RIVOLUZIONE che devono essere sottoposti al giudizio della GIUSTIZIA RIVOLUZIONARIA. La loro lista nera per ora include 8mila nomi:
[traduzione del blogger Gianluca Freda: “I funzionari dell’opposizione a Bengasi, le cui massicce retate per arrestare presunti sostenitori di Gheddafi hanno suscitato molte critiche, portano i giornalisti a visitare, sotto stretta sorveglianza, i centri di detenzione. Molti detenuti affermano di essere semplici lavoratori immigrati e di non aver mai combattuto per Gheddafi. Da un mese a questa parte, bande di giovani armati pattugliano la città, trascinando neri e immigrati dall’Africa sub-sahariana fuori dalle loro case e mettendoli poi sotto custodia per interrogarli come sospetti mercenari o spie del governo. Negli ultimi giorni l’opposizione ha iniziato ad arrestare alcuni uomini accusati di aver combattuto come mercenari nelle milizie di Gheddafi quando le forze governative avanzavano verso Bengasi. Sono state organizzate cacce all’uomo notturne aventi per bersaglio circa 8.000 persone che vengono indicate come agenti operativi del governo in alcuni documenti segreti della polizia, documenti sequestrati dopo che i funzionari della sicurezza interna erano fuggiti di fronte all’avanzare della ribellione che il mese scorso ha posto fine al controllo di Gheddafi sulla Libia orientale. “Sappiamo chi sono”, dice Abdelhafed Ghoga, portavoce dell’opposizione. Lui li chiama “uomini con le mani macchiate di sangue” e “nemici della rivoluzione”].
Notizia confermata da Human Rights Watch:
Il Telegraph: “La Bengasi liberata non doveva essere così”:
[traduzione del blogger Gianluca Freda: “I giovanotti armati al posto di blocco vanno per le spicce. Puntano un coltello alla gola dell’autista prima di trascinare tre uomini e una donna fuori dalla macchina, strattonandoli per la strada fino ad una vicina moschea per un brutale giro di interrogazioni...Il giovane movimento di opposizione libico fa retate di sospetti oppositori e amministra la sua brutale forma di giustizia in una città che vive nella paura di essere infiltrata da quinte colonne di lealisti filogovernativi. I capi dei ribelli ammettono che dozzine di sostenitori di Gheddafi sono stati arrestati e uccisi. Ogni sera, bande di vigilantes si radunano in prossimità di posti di blocco improvvisati – messi insieme con cataste d’immondizia, tubi e bidoni – per controllare chi entra e chi esce dai loro quartieri. Molti residenti hanno adesso troppa paura ad uscire in macchina la sera per le strade buie, temendo di essere malmenati o peggio in uno dei checkpoint che continuano a proliferare. “Se non sanno chi sei e ti trovi nella loro zona della città e hai una bella macchina, penseranno che tu sia un ladro di automobili oppure diranno che stai con Gheddafi”, racconta un autista che ora resta sempre vicino a casa al calar della sera]
Un'altra "simpatica" novità dagli insorti: il numero di donne che hanno denunciato di essere state stuprate a Bengasi ha toccato quota 200, ma si presume siano molte di più e le altre siano state trattenute da ragioni culturali:
La NATO, per proteggere i civili (!!!), usa proiettili all’uranio impoverito:
Qui analisi degli effetti sugli esseri umani
"Il segretario generale dell'Alleanza, Anders Fogh Rasmussen, ha ribadito che la missione della Nato in Libia proseguirà fino a quando i civili saranno minacciati dalle forze rimaste fedeli a Muammar Gheddafi. Definizione paradossale dal momento che a Sirte e Beni Walid la popolazione sostiene il regime e non viene certo colpita dagli uomini di Gheddafi ma dai ribelli e dai velivoli della Nato".
La R2P autorizza quasi ogni guerra in caso di "emergenza umanitaria", rendendola automaticamente "giusta":
"Una promozione viene fatta per le armi europee a lungo e medio raggio usate dagli europei per colpire obiettivi in Libia come i missili "Brimsston", definiti ad alta definizione sono stati usati per distruggere i piccoli bersagli senza causare danni o morti attorno. Un alto funzionario del British Royal Air riporta che i Ministeri della Difesa francese e degli Stati Uniti hanno espresso il loro desiderio di acquisire questo tipo di missile, ma se verrà ottenuto un maggiore successo in Libia aumenterà il numero di ordini confermati".



1 commento:

Mario Giuliano ha detto...

Che Geddafi fosse un tiranno non c'è dubbio, sul fatto che fosse anche sanguinario francamente non mi risulta, anzi mi risulta che si è cominciato ad appiccicargli quest'etichetta solo quest'anno. Non sarà solo un modo propagandistico per obliterare il fatto che la Libia era il paese arabo con maggiore redistribuzione della ricchezza petrolifera al grande pubblico?