La pedofilia è il più grave dei peccati, non umilia soltanto la persona e il debole, ma viola addirittura l'innocente. Aggiungo: nei casi che si sono verificati nella Chiesa i colpevoli sono addirittura sacerdoti e vescovi che hanno come primo compito quello di educare i giovani e i giovanissimi e quindi debbono frequentarli per adempiere il loro magistero. Ci può essere peccato più grave di questo?
Carlo Maria Martini, Ragionando con Martini di peccato e Resurrezione, La Repubblica, 13 maggio 2010
Purtroppo, nell' articolo di Sofri, come, del resto, nella lettera della Francescato, manca il fatto. Non c' è il sunto e non c' è il senso di quel testo di trenta pagine che Cohn-Bendit scrisse nel 1976 e che nulla ha da spartire con «la scoperta del bambino come persona dotata di sessualità» (Francescato), né con «il rifiuto dell' ipocrisia e della reticenza» (Sofri). Mi dispiace doverlo ricordare, ma il testo di Cohn-Bendit è, nei suoi passi più espliciti, talmente crudo che il Corriere, come qualsiasi altro giornale, non è contento di pubblicarlo e neppure di sunteggiarlo. Cohn-Bendit racconta infatti di come i bambini suoi allievi gli sbottonassero i pantaloni e lo carezzassero, e di come egli, il loro maestro, lasciandoli fare, li carezzasse a sua volta. Questo testo, nei suoi momenti più scabrosi, è certamente pedofilo. Anche se ora Cohn-Bendit, con l' autorevole e credibile conforto dei suoi ex allievi diventati adulti, ci dice di non avere mai fatto le cose che racconta. Sappiamo valutare la differenza tra chi scrive sconcezze e chi le fa. Ma allora perché Cohn-Bendit non si prende la responsabilità - personale e non epocale - del suo scritto e la fa finita? Ci dispiace che un uomo raffinato come Sofri, del quale siamo sempre curiosi lettori, abbia citato, per difendere quel testo, il professore Marcello Bernardi, i cui libri, soprattutto «Il Nuovo Bambino», ci hanno svezzato nella strana professione di padre. Ci addolora per Bernardi, che è morto, ma anche per Sofri. Purtroppo infatti questo di Cohn-Bendit è un caso in cui il testo non può essere pretesto, in cui il fatto non può essere nascosto, se non per malafede (d'amico). A volte, però, per difendere un amico, è molto meglio dargli un calcio nel sedere.
Francesco Merlo
Daniel Cohn-Bendit, uno dei leader del 68 francese, è ora a leader dei verdi europei.
Ha criticato Vendola per non aver appoggiato l’intervento NATO in Libia:
È stato educato in un istituto d’élite tedesco, l'Odenwald di Heppenheim, al centro di un'inchiesta per abusi pedofili: “Una rivelazione riportata dal Frankfurter Rundschau che annovera tra gli ex allievi dell'istituto molti nomi noti. Primo fra tutti, il leader studentesco del maggio '68 e attuale capo dei verdi al Parlamento europeo: Daniel Cohn-Bendit. "Gli abusi sessuali hanno avuto luogo almeno a partire dal 1971", ha ammesso la direttrice della scuola, Margarita Kaufman. "Gli studenti coinvolti dovrebbero essere 20 circa".
Nel 1975 Cohn Bendit pubblica "Gran Bazar", un libro in cui rievoca la sua esperienza professionale di aiuto-educatore in una scuola materna autogestito a Francoforte, difendendo la coltivazione della sessualità tra i bambini di età compresa tra 1 e 6 anni. Comprende passaggi come il seguente: «Mi era successo molte volte che certi bambini mi aprissero la cerniera dei pantaloni e cominciassero a farmi il solletico. Reagivo in modi diversi a seconda delle circostanze, ma il loro desiderio mi poneva un problema. Ciò nondimeno, se insistevano, li accarezzavo anch'io… Il mio flirt permanente con tutti i bambini assumeva presto delle forme erotiche. Avevo bisogno di essere accettato da loro in maniera incondizionata. Volevo che i bambini avessero voglia di me, e facevo di tutto affinché dipendessero da me» (Daniel Cohn-Bendit, Le grand bazar, 1975)
Il 23 aprile 1982, nel corso del programma “Apostrophes”, trasmesso da Antenne 2, Cohn-Bendit parla di “un gioco erotico-maniacale”: “Je ne leur donne pas des idées… La sexualité d’un gosse [bambino], c’est absolument fantastique. Faut être honnête, faut être sérieux ! J’ai travaillé avant avec les tout-petits. Les tout-petits, c’est autre chose. Mais j’ai travaillé avec des gosses entre 4 et 6 ans. Vous savez, quand une petite fille de 5 ans, 5 ans et demi, commence à vous déshabiller, c’est fantastique ! C’est fantastique, car c’est un jeu érotico-maniaque!” [“Voi sapete che la sessualità di un bambino è assolutamente fantastica Quando una bambina di 5 anni comincia a spogliarvi... è fantastico! È fantastico perché è un gioco assolutamente erotico-maniaco!”].
Un videoclip (in francese) riepiloga le a dir poco controverse dichiarazioni di Cohn Bendit sul tema della pedofilia:
Su questo tema si è scontrato con Marine Le Pen:
e con François Bayrou:
Il suo nome è riemerso nell’inchiesta sul famigerato asilo di Rignano Flaminio:
Non c’è ragione di credere che sia coinvolto in quella terribile vicenda – terribile a prescindere da come andrà a finire (o sono mostri i genitori, o lo sono gli insegnanti) –, ma il fatto che gli inquirenti abbiano deciso di mostrare l’immagine di Cohn Bendit ai bambini per effettuare un possibile riconoscimento significa che ormai la sua figura è indissolubilmente legata alla pedofilia.
Stando così le cose, io mi domando: perché quest’uomo è ancora co-presidente dei Verdi Europei? E' veramente indispensabile? Non sarebbe più opportuno che passasse il testimone a qualcun altro? Davvero i Verdi non riescono ad esprimere un leader carismatico meno controverso?
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