domenica 6 novembre 2011

Dominio Mercenario




Fanno libagioni in onore di Baalí, cioè dell’idolo peculiare di quanti si comportano in quel modo e che li domina, li tiene in soggezione e li possiede; è questo, in altre parole, il desiderio di dominare, la smisurata ambizione di ricchezze che non è mai sazia e mai finisce, e che è anch’essa idolatria. Perché – secondo san Girolamo – Baalí significa il mio idolo, colui che mi possiede. Tutto ciò si addice a ogni ambizioso, o avido o avaro e, in particolare a simili predicatori, o piuttosto a questi miserabili e infelici tiranni.
Bartolomé de Las Casas, “De unico vocationis modo omnium gentium ad veram religionem” (Dell’unico modo di condurre alla religione tutte le genti).

Quando ti avvicinerai a una città per attaccarla, le offrirai prima la pace. Se accetta la tua offerta di pace e ti apre le sue porte, tutto il popolo che vi si trova pagherà i tributi e ti servirà. Ma se non vuole far pace con te e ti vuole far guerra, allora la stringerai d’assedio. Quando poi l’Eterno il tuo Dio, te la darà nelle mani, passerai tutti i maschi a fil di spada; ma le donne i bambini, il bestiame e tutto ciò che sarà nella città, tutto quanto il suo bottino, li prenderai come tua preda; e mangerai il bottino dei tuoi nemici che l'Eterno, il tuo Dio, ti ha dato. Così farai per tutte le città che sono molto lontane da te e che non sono città di queste nazioni.
Deuteronomio, 20: 10-15.

La multinazionale dei mercenari Xe Services (ex Blackwater Worldwide), ha assunto come consulente etico (!!!) John Ashcroft, in virtù della sua “esperienza, incomparabile reputazione di persona integra e moralmente impegnata, per la sua trasparenza ed eccellenza”.  Così recita il comunicato ufficiale.
Sembra una barzelletta e invece è la verità. 
John Ashcroft, così descritto da Michael Moore in Fahrenheit 9/11: “Ecco a voi John Ashcroft. Nel 2000 si era ricandidato senatore nel Missouri, contro un uomo che morì un mese prima del voto. Gli elettori preferirono il morto. Così George W. Bush nominò Ashcroft ministro della Giustizia. Prestò giuramento su una pila di bibbie, perché se non sei nemmeno capace di battere un morto, è meglio che vai sul sicuro”.
John Ashcroft, che rivelò pubblicamente agli Americani che “non riconosciamo alcun sovrano a parte Dio, nessun re, tranne Gesù” [“We recognize no sovereign but God and no king but Jesus!”] e che ''Unica fra le nazioni, l'America riconosce un origine del proprio carattere divina ed eterna, non civile e temporale''.
Quest’uomo, di convinzioni teocratiche, è stato Ministro della Giustizia (Attorney General) nell’amministrazione George W. Bush, tra il 2001 ed il 2005 e ora la sua società di consulenza lavora per Oracle, per le Israel Aerospace Industries e per l’industria militare americana.

Che sta succedendo?

Negli ultimi decenni ogni sondaggio effettuato negli Stati Uniti indica che oltre il cinquanta per cento dei cittadini americani crede nella veridicità della visione contenuta nell’Apocalisse di Giovanni.
La politica mediorientale degli ultimi anni è stata fortemente condizionata dall’attesa dell’Armageddon, del ritorno del Cristo o del Mahdi e dell’instaurazione del suo Regno. “Fedele alle dottrine apocalittiche dell’ayatollah Mesbah Yazdi, il presidente [Ahmadinejad] si dice convinto che l’era dell’ultimo Imam, il dodicesimo Imam messianico, il Mahdi occultato da Dio per oltre 1100 anni sia prossima, con il ritorno del Mahdi. Tutte le apocalissi, anche quelle ebraiche e cristiane, sono rivelazioni che presuppongono tempi torbidi, in cui il male s’intensifica. Anche per la scuola Hakkani, che Yazdi dirige e cui appartengono gli Hezbollah iraniani, il male va massimizzato per produrre il Bene finale. L’ayatollah ha insegnato a Ahmadinejad l’uso del messianesimo a fini politici, non teologici. I politici messianici in genere parlano di Apocalisse non perché credono nella Rivelazione, ma perché nell’Apocalisse il dialogo con Dio è diretto (nell’Apocalisse di Giovanni scompaiono i templi) e il capopopolo non ha più bisogno del clero come intermediario. L’apocalisse serve a escludere il clero dalla politica e forse anche la religione” (Barbara Spinelli, 2009).
Un analogo messianismo, formalmente cristiano ma nei fatti anti-cristiano, ha dominato la destra americana dai tempi della prima guerra nel Golfo ed è andato al potere con George W. Bush. È piuttosto curioso che gli Stati Uniti siano attualmente l’unico paese al mondo assieme all’Iran sciita dove sia sorto un millenarismo di massa (Tonello, 1996). Ma non sorprende che siano anche la nazione, assieme alla Germania, dove la caccia alle streghe è stata più intensa e dove il maccartismo è riuscito per un attimo a far precipitare una democrazia trionfante in una società di delatori, persecutori e vittime.
Nella sua forma più virulenta, chiamata Dominionismo, quest’ideologia intollerante e radicale si affanna a conquistarsi margini di potere politico ed economico sempre più ampi, fino a trasformare gli Stati Uniti, per il momento uno stato laico, in una “nazione cristiana” – una sorta di “democrazia Herrenvolk”, della stirpe eletta –, modello per tutte le altre nazioni, in cui ogni istituzione sarà governata in accordo con le Sacre Scritture, o comunque con un’interpretazione dominante delle stesse. Al momento attuale oltre 35 milioni di Americani (più di uno su dieci), aderiscono al “cristianesimo dominionista”, un’escatologia che insegna che il mondo si riscatta “sporcandosi le mani” con la politica, cioè prendendo il potere, prima dell’arrivo del Cristo. L’elezione di George W. Bush ha rappresentato per la Teologia del Dominio un segno del favore divino, il primo di una serie di presidenti che, da “ministri di Dio in terra”, avrebbe preparato l’America al ritorno del Cristo. Gli obiettivi di questa teologia politica non hanno quasi nulla a che fare con quello che molti pensano sia l’insegnamento di Gesù il Cristo. Si parla di edificare una teonomia (ossia non una teocrazia ma una repubblica governata non direttamente da Dio, ma secondo le sue leggi), di sopprimere sindacati, diritti civili, lo stato sociale (perché ci si deve rivolgere a Dio, non a Washington), le scuole non-religiose, di punire i nemici dell’America, che sono per definizione nemici di Dio, di ridimensionare l’influenza delle donne nella sfera pubblica americana, negare la cittadinanza ai non-Cristiani, discriminare gli omosessuali. È bene segnalare che la presidenza di Ronald Reagan fu caratterizzata dalla sensazione di un imminente Armageddon, tanto che il movimento ecologista si sentì rispondere che non aveva senso preoccuparsi dell’ambiente visto che il mondo sarebbe terminato prima che le sue risorse si fossero esaurite. Sono gli stessi argomenti messi in campo negli ultimi anni dai Dominionisti che, anzi, si augurano che la crisi ecologica globale riduca i tempi di attesa del Regno di Dio (Hendricks, 2005).
Il bersaglio è la società laica, che “facilita l’opera di Satana”. Abbatterla significa fornire assistenza a Gesù, che presto tornerà a regnare e si aspetta che la Nuova Israele sia governata secondo le leggi bibliche e gli editti cristiani – Sola scriptura, Sola gratia, Sola fide, Solus Christus, Soli Deo Gloria, cioè i cinque “sola” della riforma protestante – del nuovo presidente, come da ingiunzione di San Paolo nella Lettera ai Romani (13: 1-6): “Ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite; poiché non c’è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio. Quindi chi si oppone all’autorità, si oppone all’ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono si attireranno addosso la condanna. I governanti infatti non sono da temere quando si fa il bene, ma quando si fa il male. Vuoi non aver da temere l’autorità? Fa il bene e ne avrai lode, poiché essa è al servizio di Dio per il tuo bene. Ma se fai il male, allora temi, perché non invano essa porta la spada; è infatti al servizio di Dio per la giusta condanna di chi opera il male. Perciò è necessario stare sottomessi, non solo per timore della punizione, ma anche per ragioni di coscienza”.
I Dominionisti, che organizzano campi di addestramento per giovani militanti e milizie di mercenari come la famigerata Blackwater (oggi Xe Services LLC) ed approvano le tesi dei teorici della tortura giustificata e della Guerra al Terrore permanente, appoggiano con tutta la loro forza mediatica e lobbistica ogni pretesa sionista. Questo perché credono che il loro “Cristo-Rambo” vendicativo e giustiziere non possa tornare sulla terra prima che si compia la profezia dell’Apocalisse e si verifichi l’Armageddon, la distruzione di Israele, un secondo Olocausto in seguito al quale i veri Cristiani ascenderanno al cielo (The Rapture) e siederanno al fianco di Dio (assieme agli Ebrei che si saranno sinceramente convertiti e dunque si salveranno prima della loro eliminazione). È decisamente sorprendente che la destra sionista israeliana accolga con favore questo sostegno, un vero e proprio Cavallo di Troia.
Il Dio compassionevole e benevolo che parla per bocca del Cristo nel Discorso della Montagna è eclissato, esiliato. Non c’è posto per miti e mansueti, per giusti e misericordiosi, per puri di cuore e pacifisti. Oggi come ai tempi della Conquista, quando Hernán Cortés, citato da Sepúlveda nella sua Cronica Indiana, si rivolgeva alle sue truppe con queste parole: “Spesso io stesso ho rimuginato nei miei pensieri tali difficoltà e confesso che alcune volte questo pensiero mi rendeva vivamente inquieto. Però riflettendo da un altro punto di vista, mi vengono in mente molte cose che mi rianimano e mi stimolano. In primo luogo, la nobiltà e la santità della causa; infatti combattiamo per la causa di Cristo quando lottiamo contro gli adoratori degli idoli, che proprio per questo sono nemici di Cristo, dal momento che adorano demoni malvagi invece del Dio della bontà e onnipotenza, e facciamo la guerra sia per castigare coloro che continuano nella loro ostinazione, come per permettere la conversione alla fede di Cristo di coloro che hanno accettato l’autorità dei cristiani e del nostro Re”. 


Qui un approfondimento della dimensione politica della questione: 
http://fanuessays.blogspot.com/2011/10/fascismo-cristianista-il-quarto-reich.html


Altri si accontentano di guerreggiare per denaro, come i mercenari di Erik Prince, rampollo di una famiglia di industriali di origini olandesi, fondatore della già citata Blackwater/Xe e fondamentalista cristiano dominionista.
“È proprio ad Abu Dhabi che Prince - per mezzo di una joint venture chiamata Reflex Responses – ha firmato, il 13 luglio del 2010, un primo contratto da 529 milioni di dollari per portare i suoi servizi allo sceicco "progressista" Mohamed bin Zayed al-Nahyan. L’idea è stata dello stesso Zayed. […]. Prince vuole i battaglioni di mercenari colombiani e del Centro America. […]. L’agenda dell’esercito dei mercenari elenca tutto quello che si può desiderare; possono essere coinvolti in operazioni speciali dentro e fuori gli Emirati Arabi; nelle "guerriglie urbane"; nella gestione della "sicurezza dei materiali nucleari e radioattivi"; nelle "missioni umanitarie" (?); nella difesa delle condotte per il petrolio e delle luccicanti torri di vetro contro gli "attacchi terroristici "; e, cosa ancora più importante, nelle "operazioni di controllo degli assembramenti", dove le persone "non hanno armi da fuoco ma possono creare un rischio con l’utilizzo di armi improvvisate [mazze e pietre]". In parole povere, repressione interna in tutto il Golfo Persico, così come avvenuto contro i tentacolari campi di lavoro che ospitavano le centinaia di migliaia di lavoratori dal Sud Est asiatico, oppure nel caso che i cittadini degli Emirati dovessero contrarre la stessa febbre per la democrazia che ha colpito il Bahrein. La scusa per tutte queste operazioni speciali non potrebbe essere più originale: lo spauracchio iraniano, l’"aggressione".

Un'industria di guerra privatizzata e ancor più sviluppata avrebbe preso forma per sostenere l'esercito di base. Blackwater, il cui compito originario era di fornire guardie del corpo per l'inviato statunitense Paul Bremer, assunse presto altre funzioni, incluso l'ingaggio nella battaglia con l'esercito del Mahdi nel 2004. […]. Gli agenti della Blackwater hanno aperto il fuoco su piazza Nisour a Baghdad nel 2007 uccidendo 17 persone”.
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ELISA NICHELLI

“Le imprese militari (military contractors) sono la forza paramilitare del regime. I mercenari della Blackwater, molti dei quali addestrati nei più orribili stati polizieschi dell’America Latina, hanno operato in Iraq al di fuori di ogni controllo da parte della legge irachena, americana e militare, assassinando un numero imprecisato di iracheni innocenti con totale impunità. In patria, il contratto con la Blackwater ha fornito centinaia di guardie armate della sicurezza sull’onda dell’uragano Katrina a New Orleans, e ci sono prove che essi hanno sparato sui civili. Il piano di affari della Blackwater prevede nel futuro, con il sostegno dei più grossi gruppi di pressione, l’impiego in disastri ed emergenze in tutti gli Stati Uniti”.
Fonte: Michelle Roberts, "Nearly 800 Contractors Killed in Iraq," Associated Press, 23 February 2007.
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ADELINA BOTTERO

Nel frattempo, in Italia, il Corriere della Sera, ossia il maggior quotidiano nazionale, dedicava un lungo articolo a Antonio Marrapese, “casertano di origine, formazione internazionale, rappresentante legale per l' Italia di Defence security training service corporation (la numero due al mondo nel settore della sicurezza dopo il gigante Blackwater)”:

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