"In una grotta scavata nel permafrost delle isole Svalbard, a metà strada tra l'estremità settentrionale della Scandinavia e il Polo Nord, ha preso il via ieri un progetto faraonico, destinato a garantire il nutrimento di centinaia di generazioni future.
È un gelido caveau a settanta metri di profondità nel cuore di una montagna affacciata sul livido braccio di mare di fronte a Longyearbyen. Qui si cercherà di conservare, per una ragionevole eternità, non il corpo imbalsamato di un uomo di straordinaria potenza, ma l'intero patrimonio di sementi che l'umanità ha sviluppato, nei circa dodicimila anni trascorsi da quando ha domesticato la prima pianta. «Il deposito è studiato per durare anche duemila, cinquemila anni, solo chi ha costruito le piramidi ha forse guardato così lontano», dice Cary Fowler, direttore del Fondo mondiale per la diversità delle colture, organismo che gestirà la struttura, finanziata dal Governo norvegese.
Il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, l'ha definita «un giardino dell'Eden surgelato», i più romantici la chiamano «l'arca di Noè dei vegetali», il nome ufficiale è Global Seed Vault.
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La Global Seed Vault, già la più completa e variegata collezione di semi del mondo, arriverà a ospitare quattro milioni di tipi di chicchi. L'isolamento, la profondità e il freddo promettono di difendere questo graniere dell'umanità anche dalle eventualità più fantasiose: cataclismi planetari innescati da meteoriti o dal cambiamento climatico, guerre nucleari, scontri di comete. Non ha bisogno di nulla. Un compressore di 10 kilowatt abbassa la temperatura a meno 18°. In queste condizioni l'orzo dovrebbe resistere duemila anni, il sorgo quasi 20 mila.
Fonte: Lara Ricci, "È nata la banca mondiale delle sementi", Il Sole 24 ore, 27 Febbraio 2008
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