mercoledì 23 novembre 2011

Lo stratega che piace tanto a David H. Petraeus (CIA-US Central Command)




Thomas P. M. Barnett è uno stratega militare molto stimato dal generale David H. Petraeus, che ha dichiarato di seguire attentamente il suo blog e che, fino all’anno scorso, molti volevano come candidato anti-Obama per le presidenziali del 2012 (un generale!):
Oggi Petraeus dirige la CIA!
Qual è il pensiero dello stratega che piace all’attuale direttore della CIA, già Comandante dello U.S. Central Command, che prevede la responsabilità strategica di tutto il teatro medio-orientale?
Barnett descrive il rimodellamento del pianeta come un Brave New World huxleyano in cui una parte del mondo (Il Nocciolo, The Core) gode di tutti i privilegi e vantaggi della Pax Americana e l’altra (la periferia dei Selvaggi) è lasciata ai margini - nel sottosviluppo e nella violenza -, purché consenta lo sfruttamento delle sue risorse a chi sa come servirsene. La Russia e, in prospettiva, la Cina farebbero parte del Nocciolo, con una progressiva estensione della NATO. Ci sarà una contrapposizione tra zona stabile e zona caotica, che comprende i Balcani, buona parte dell’America Latina, l’Africa quasi nella sua interezza, l’Asia Centrale, il Medio Oriente, il Sud-est asiatico: quasi il 40% della popolazione mondiale (socialisti, neri, slavi del sud e musulmani). La zona caotica contiene le zone di sfruttamento da tenere d’occhio, intervenendo con dei raid laddove si renda necessario distruggere ogni possibilità di resistenza. Il mancato sostegno alle rivoluzioni in Tunisia ed Egitto, la partizione del Sudan prima e della Libia poi, l’intervento francese in Costa d’Avorio sono da leggere in questa direzione. Si dovranno erigere dei muri per impedire che l’umanità negletta voglia far parte del Nocciolo. L’America può fare quel che le pare al di fuori del nocciolo e le nazioni che non si vogliono integrare sono automaticamente nel torto: la loro sovranità nazionale è solo virtuale. Ci si potrebbe domandare quale sarà la sorte di quei residenti nel Nocciolo che non sono fedeli alla linea.
Negli anni Trenta il Giappone imperialista aveva sviluppato una dottrina egemonica che si chiamava “Sfera della Co-Prosperità” e che presupponeva il dominio giapponese sull’Estremo Oriente a beneficio di tutti, come il padre governa i figli per il loro bene. Quel progetto, come lo schema di Barnett, rassomiglia molto da vicino all’Impero di Guerre Stellari, o alla propaganda del “linguaggio doppio” (doublespeak) di Orwell: “La guerra è pace, La libertà è schiavitù e L'ignoranza è forza”. Barnett, che era a favore dell’intervento in Iraq, definisce il ruolo futuro degli Stati Uniti come quello del Leviatano. Vale la pena di notare che, nel Leviatano, Hobbes sanciva il diritto dello Stato a distruggere qualunque cittadino che si opponesse alla sua autorità, in nome del diritto del più forte.
Il Nostro raccomanda che il principio centrale della dottrina estera sia quello di comprimere la sfera dei selvaggi, ma non spiega qual è un numero accettabile di vittime che possono essere sacrificate alle esigenze dei "superuomini" del Nocciolo. “Abbiamo vinto la Guerra Fredda solo per fare un passo indietro e lasciare che il mondo si governi da solo?”. E' convinto che le regole riducono i conflitti e la violenza e quindi servano più regole vincolanti, assieme alla forza per farle rispettare (regole stabilite da chi? Dalla nazione che da sola, nel comparto militare, spende come tutte le altre nazioni messe assieme?). 
Afferma che nei prossimi anni gli Stati Uniti aggiungeranno altri membri alla federazione (Canada? Messico?).

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