giovedì 27 ottobre 2011

Fascismo cristianista - il Quarto Reich prossimo venturo








Se si verificassero certe condizioni, su questo continente si potrebbe sviluppare un genere di nazismo di una furia tale che quello tedesco sarebbe una cosetta da pivelli. E se ciò non è avvenuto, e anche se ci siamo lasciati alle spalle il rischio che ciò avvenga, ce la siamo scampata per via di un’anodina prosperità e per certi vantaggiosi aspetti economici e geografici, non certo grazie a qualche speciale virtù, innato amore per la libertà, o forza invincibile delle nostre istituzioni democratiche. Riguardo a queste ultime, qui il livello medio di educazione e discernimento politico è persino inferiore a quello della Germania prima di Hitler. I Fascisti Americani, o Difensori della Democrazia Americana, come senza dubbio amano definirsi, se mai dovessero conquistare il potere, incontrerebbero meno ostacoli nel radunare e fucilare i capi di un’eventuale resistenza organizzata di quanti ne dovettero fronteggiare i nazisti in Germania, dove quasi metà della popolazione, nel 1932, aderiva a partiti rivoluzionari ben disciplinati.
Northrop Frye, “The Present Condition of the World,” 1942

«La prima regola di C Street - spiega Bart Stupak - è che non devi parlare di C Street». Stupak è il deputato democratico del Michigan celebre per aver tenuto in ostaggio al Congresso la riforma sanitaria di Barack Obama, finché non strappò l' emendamento che proibisce i finanziamenti federali agli ospedali che praticano l' aborto. «È una questione di efficienza - spiega il grande maestro di C Street, Doug Coe - più l' organizzazione è invisibile, più forte è la sua influenza». C Street è il nome della via di Washington che ospita The Fellowship. La Compagnia. La misteriosa organizzazione, di matrice religiosa, influenza i vertici degli Stati Uniti per imporre la sua visione reazionaria…I suoi segreti sono stati svelati per la prima volta da un reporter del New York Times, Jeff Sharlet, esperto di sette fondamentaliste…Una realtà stupefacente, che supera le più paranoiche "teorie del complotto". Il sistema messo in piedi dalla Fellowship non s' identifica con fenomeni come il fondamentalismo religioso predicato alle masse. Lei vola molto più in alto. Semmai cerca di pilotare gli integralismi di popolo verso i propri fini. La sua storia ha origini anteriori rispetto ai neocon, ai teocon, al Tea Party. I suoi affiliati sono ovunque, in posti di comando. La Compagnia ha una missione divina ma sa essere a suo modo ecumenica: accoglie membri delle più diverse chiese protestanti. Ha una forte impronta di destra eppure include repubblicani e democratici. Ha frequentato le sue Preghiere del Mattino perfino la democratica Hillary Clinton, segretario di Stato. Il proselitismo della Compagnia permea le forze armate, influenza il generale David Petraeus comandante capo in Afghanistan. […].  Nel pensionato di C Street alloggiano regolarmente, durante le sedute del Congresso, pezzi da novanta del partito repubblicano come i senatori Tom Coburn e Jim Inhofe dell' Oklahoma. «Fanno a gara - scrive Sharlet - a chi sorpassa l' altro sull' estrema destra dello spettro politico. Coburn ha proposto la pena di morte per i medici che praticano l' aborto. Inhofe ha difeso i torturatori del carcere di Abu Ghraib…Nello stesso club vive Jim De Mint, il senatore repubblicano della South Carolina secondo il quale «la Bibbia ci insegna che non possiamo servire sia Dio che lo Stato. […]. Nell' esercito l' organizzazione gemella si chiama Officers' Christian Fellowship, il cui scopo secondo il colonnello Dick Kail è «conquistare a Gesù Cristo un territorio dentro le forze armate. […]. Di un eclettismo sorprendente, il capo della Fellowship Doug Coe cita fra i suoi modelli Adolf Hitler e Mao Zedong. «Gesù ci insegna che dobbiamo metterlo al di sopra di nostra madre e di nostro fratello - dice Coe - ed è quello che Hitler, Lenin, Mao insegnarono ai ragazzi. Mao riuscì a convincere delle giovani Guardie rosse a giustiziare i loro genitori. Non era assassinio, era la costruzione di una nuova nazione. Il nuovo regno… Ciò che Sharlet trova sconcertante, è che nessun giornalista prima di lui abbia indagato fino in fondo su questa organizzazione, la cui storia è tutt' altro che recente. La genesi della Fellowship risale addirittura agli anni Trenta. La fonda Abraham Vereide, che teorizza un «capitalismo biblico» intriso di simpatie per il fascismo. Tra i suoi adepti c' è Henry Ford, che dalla Fellowship viene incoraggiato a reprimere le lotte operaie. Nel dopoguerra, aiutato dal tele-evangelista Billy Graham, Vereide crea il National Prayer Breakfast. A quella Preghiera del Mattino aderiscono presidenti repubblicani come Gerald Ford, Ronald Reagan, George W. Bush, spesso con l'esecutivo al gran completo. […]. Col vento politico che soffia di nuovoa destra,e il Tea Party in guerra contro tutto ciò che sa di tasse, c' è da scommettere che The Fellowship ha ancora un futuro davanti a sé. 
Federico Rampini, “C-Street, Washington”, Repubblica, 21 novembre 2010, p. 36.
[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/11/21/cstreet-washington.html]

L’Ur-Fascismo è ancora intorno a noi, talvolta in abiti civili. Sarebbe così confortevole, per noi, se qualcuno si affacciasse sulla scena del mondo e dicesse: “Voglio riaprire Auschwitz, voglio che le camicie nere sfilino ancora in parata sulle piazze italiane!” Ahimè, la vita non è così facile. L’Ur-Fascismo può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti. Il nostro dovere è di smascherarlo e di puntare l’indice su ognuna delle sue nuove forme – ogni giorno, in ogni parte del mondo.
Umberto Eco, “Il fascismo eterno”, in “Cinque scritti morali”, Bompiani, 1997.

La Crociata, categoria dello spirito cristiano. L’idea di crociata non è solo un evento storico circoscritto al medioevo, ma è una costante dell’animo cristiano che nella storia conosce momenti di eclissi, ma che sotto diverse forme è destinata a riaffiorare. Espungere l’idea di crociata dalla propria “piattaforma programmatica” significa espungere l’idea stessa del combattimento cristiano…Il Vangelo del resto, nel suo significato originario, è annuncio di vittoria militare, in questo caso la vittoria di Cristo sul male e sulle potenze delle tenebre…La chiesa non ha mai professato il pacifismo. Il combattimento cristiano, che è prima di tutto un atteggiamento spirituale, ma che comprende la possibilità della legittima difesa, della guerra giusta e perfino della “guerra santa”, appartiene alla più pura tradizione cattolica di un mondo in rovine
Roberto De Mattei, “Radici Cristiane – il mensile che si ispira ai valori perenni” , n. 56 – luglio 2010.

Il radicalismo nasce sempre da un odio conscio o inconscio per ciò che esiste. Il radicalismo cristiano che vuole fuggire dal mondo o migliorare il mondo nasce dall’odio contro la creazione. Il radicale non può perdonare a Dio di aver creato il mondo […] Il male, quando diventa potente nel mondo, inietta nei cristiani il veleno del radicalismo. […] La capacità di adattarsi, spinta fino alla rassegnazione, e la insipida prudenza mondana, sono invece gabellate per autentica apertura verso il mondo e per vero amore cristiano…il radicalismo odia la misura, il compromesso l’incommensurabile; il radicalismo odia la realtà, il compromesso la Parola
Dietrich Bonhoeffer [citato in Alberto Conci, Silvano Zucal (a cura di). Dietrich Bonhoeffer: dalla debolezza di Dio alla responsabilità dell'uomo. Brescia: Morcelliana, 1997, p. 10].

Trasferita dalla salvezza delle anime alla salvezza della società, è la sempiterna figura della missione redentrice che un “salvatore” assume su di sé, lasciando al vita beata in cui stava prima di lassù, scendendo a sacrificarsi per gli infelici che stanno quaggiù. Teologia politica allo stato puro, cioè trasposizione di schemi mentali e suggestioni dalla teologia alla politica. C’è poco da ridere o anche solo da sorridere. È cosa seria. È una forma mentale perenne e universale, ricorrente nella storia delle irruzioni in politica di tutti i benefattori che si accollano compiti provvidenziali. I “re nascosti”, gli “unti del Signore” che gli uomini comuni devono riconoscere, fanno la loro apparizione nella storia dei popoli in ogni momento di difficoltà; gli “uomini della provvidenza”, comunque li si denominino e quale che sia la forza sovrumana che li manda e dalla quale sono “chiamati” (un Dio, la Storia, il Partito, l’Idea, la Libertà, il Sangue e la Terra, in generale il Bene dell’umanità) sono appena alle nostre spalle, anzi sono tra noi. La secolarizzazione del potere, premessa della democrazia, non li ha affatto scacciati. Li ha solo costretti a mimetizzarsi…l’idea provvidenziale fa capolino a ogni appuntamento importante, presentato come occasione ultima e risolutiva di riscatto o di perdizione
Gustavo Zagrebelsky, "Sulla lingua del tempo presente", Torino: Einaudi, 2010 , pp. 14-15

Anche se arriveranno con carta e penna [uno strano esercito, che non ha armi, ma solo carta e penna!] e avranno l’aspetto serio e pulito dei chierici, da questo segno li riconoscerete, dalla rovina e dal buio che portano; da masse di uomini devoti al Nulla, diventati schiavi senza un padrone.
“La ballata del cavallo bianco” di G.K. Chesterton (1911)

Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.
Matteo 5, 13-16 [passaggio evangelico basilare per comprendere il fondamentalismo cristiano americano e non solo]

L’”Anticristo” non si presenta come tale ma come uno spirito apparentemente gentile, amabile ed amorevole che si fa portavoce di Cristo e che gli assomiglia davvero molto:
“E non c’è da meravigliarsene, poiché Satana stesso si trasforma in angelo di luce” [(2 Corinzi 11:14].
“Poiché sorgeranno falsi Cristi e falsi profeti che faranno grandi segni e prodigi da sviare, se possibile, anche gli eletti” [Matteo 24:24].
“Molti mi diranno in quel giorno: ‘Signore, Signore, non abbiamo profetizzato in nome tuo, e in nome tuo espulso demoni, e in nome tuo compiuto molte opere potenti?’ E allora io confesserò loro: Non vi ho mai conosciuti! Andatevene via da me, operatori d’illegalità” [Matteo 7:22-23].
“Nessuno v'inganni in alcuna maniera, perché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia e prima che sia manifestato l'uomo del peccato, il figlio della perdizione, l'avversario, colui che s'innalza sopra tutto ciò che è chiamato dio o oggetto di adorazione, tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio come Dio, mettendo in mostra se stesso e proclamando di essere Dio. La venuta di quell'empio avverrà per l'azione di Satana, accompagnata da ogni sorta di portenti, di segni e di prodigi bugiardi, e da ogni inganno di malvagità per quelli che periscono, perché hanno rifiutato di amare la verità per essere salvati. E per questo Dio manderà loro efficacia di errore, perché credano alla menzogna, affinché siano giudicati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti nella malvagità!” [2 Tessalonicesi 2:3-12]


Gesù non è stato un dono immeritato. Gesù non era un dono, Dio non ce l'ha mandato, non è una questione di meriti e demeriti. Attendersi la grazia dall'autorità predispone ad un'esistenza in ginocchio. Un dio che desidera servi devoti – è il dio dei fondamentalisti – e non credenti liberi, maturi e responsabili è degno solo del nostro scherno.  


Nel 1999 viene pubblicato il rapporto dell’FBI intitolato “Project Megiddo” che raccomandava di stare in guardia da possibili attentati terroristici di sette millennialiste cristiane in vista dell’Armageddon. L’intento sarebbe quello di accelerare la fine del mondo com’è stata profetizzata nella Bibbia. Possibili obiettivi: il Palazzo delle Nazioni Unite e Gerusalemme.
I fondamentalisti sognano un mondo giusto, puro e perfetto, un “Regno di Dio in Terra”, in cui a ciascuno è assegnato il servizio di svolgere il proprio ruolo in seno alla società per il corretto funzionamento dell'organismo. Degli angeli custodi sorveglieranno il corretto funzionamento del tutto. A questo proposito, Dostoevskij, nei suoi Taccuini (1864) parla di Anticristi al plurale e spiega che la loro pretesa è quella di instaurare un Regno del Cielo in terra, mentre invece la condizione umana è transizionale. Lo stesso Gesù aveva spiegato di essere venuto a portare la spada, perché fino alla fine dei tempi era conscio del fatto che il suo insegnamento non sarebbe stato realizzabile. 
Un “Regno di Dio in Terra” è quello descritto da Margaret Eleanor Atwood in “The Handmaid's Tale” (1985) (Il racconto dell'ancella, tr. Camillo Pennati, Mondadori, 1988) ambientato in un paese – gli Stati Uniti del futuro, ribattezzati Gilead –  governato da una setta di fanatici religiosi che hanno come legge la Bibbia (teonomia) e che confinano le donne alla vita domestica e al «compimento dei loro destini biologici», cioè alla procreazione.
La destra cristiana crede che qualcuno deve soffrire ed essere ammutolito (o distrutto) per poter realizzare un mondo migliore. È antitetica rispetto al messaggio di Gesù il Cristo: bellicista, sessista, materialista, bigotta, omofoba, razzista, intollerante, superba al punto da credere di poter parlare a nome di Dio e di poter ignorare il messaggio evangelico. Non ammette alcuna possibilità di dialogo, le sue credenze dogmatiche sono così assolute e rigide che diventa impossibile pensare indipendentemente e criticamente. Completamente cancellati i passaggi evangelici del “Dar da mangiare agli affamati”,Dar da bere agli assetati”, “Vestire gli ignudi”, “Alloggiare i pellegrini”, “Visitare gli infermi e i carcerati”. Non c’è misericordia nel fondamentalismo cristiano.
Per i fondamentalisti “America” è la “Nuova Israele”, è Sion, la nazione eletta, con una moralità politica superiore, un patto con Dio che la vincola alla sua volontà ed alla lettera dell’Antico Testamento [Hughes, Richard T. “Myths America Lives By. Urbana, IL: University of Illinois Press, 2003]. È il cosiddetto “Eccezionalismo americano”, l’America come nazione prescelta, chiamata da Dio a fare proselitismo, a convertire il mondo alla vera fede. Anche distruggendolo con l’Armageddon, se si tratta di salvarlo. Il concetto di “destino speciale” apparteneva già ai pellegrini puritani: Cromwell dichiara che i Puritani sono il secondo popolo eletto e che le loro azioni sono prefigurate nelle profezie bibliche. I puritani glorificano la guerra [Michael Walzer, “La rivoluzione dei santi: il puritanesimo alle origini del radicalismo politico”, Torino: Claudiana, 1996], chi non combatte perde la sua anima, perché è in corso una battaglia cosmica e ci si deve schierare dalla parte di Dio. La guerra diventa una componente fondamentale del percorso di salvezza spirituale: la pace è un affronto a Dio perché implica che la lotta contro Satana è cessata, che ci si è sottomessi alla sua autorità. Nel 1630 Thomas Taylor (1576–1633) scrive: “la pace nel mondo è la più feroce guerra contro Dio”. Così cambia anche la guerra. Con i puritani nasce la guerra totale (cf. massacri di Oliver Cromwell in Irlanda).
Una volta sbarcati in America, i puritani si ripropongono di creare nel Nuovo Mondo una chiesa ed una società che dovevano servire da modello per tutte le nazioni d’Europa, una nazione redentrice, che doveva battere la strada della riforma spirituale, pionieristicamente. Il Nuovo Mondo era l’ultima chance offerta da Dio ad un’umanità decaduta, scacciata dall’Eden. Per salvare l’umanità da se stessa occorreva un livello estremamente alto di zelo, impegno, devozione, spirito di sacrificio, abnegazione. Nasce così l’immagine dell’America come “città sulla collina”, che si offre come modello agli occhi del mondo [Joyce Appleby, “A Restless Past: History and the American Public”, Lanham, Maryland: Rowman and Littlefield Publishers, Inc., 2005]. Lo storico Richard Hofstadter commenta al riguardo: “il destino della nostra nazione non è stato quello di avere delle ideologie, ma di essere un’ideologia” [The Nation, Feb. 20, 1989].
I puritanesimo si incarica di preparare la strada al Regno Millenario di Gesù Cristo. Il “Destino Manifesto” degli Stati Uniti diventa quello di espandersi verso occidente e poi di colonizzare altre nazioni per restituirle all’ordine ed alla civiltà (es. Filippine) (Hughes 2003).
Nel 1950 vennero introdotte per legge “In God we Trust” e le parole “under God” nel giuramento.
Dal punto di vista fondamentalista le crisi sono auspicabili ed anzi necessarie, perché solo una crisi di sistema può offrire l’opportunità di instaurare una teonomia, un governo basata sulle norme bibliche. Si sono registrate forti infiltrazioni fondamentaliste nell’esercito, specialmente tra i cappellani militari, [http://www.huffingtonpost.com/jeremy-scahill/us-soldiers-in-afghanista_b_195639.html], come del resto succede in Israele (integralisti sionisti).
Gli evangelici (fondamentalisti) si comportano come quei sopravvissuti ad un trauma o dipendenza che non hanno ricevuto un’adeguata terapia: dimostrano un’intensa ossessione per gay, pornografia, sessualità ed una considerevole incapacità di rapportarsi al diverso in modo salutare. Insistono sull’ignoranza e sulla soppressione della curiosità intellettuale, sulla censura dei propri pensieri ed emozioni. Per i più militanti è giusto parlare di arresto della maturazione morale e dello sviluppo cognitivo. Si sono creati una visione infantile della realtà fatta di capri espiatori e manicheismo, proiezione di paure ed insicurezza su nemici immaginari. Per loro le critiche equivalgono ad una persecuzione religiosa. Questa violenta automutilazione psicologica impedisce loro di cogliere la propria ipocrisia (omofobia e omosessualità dissimulata, desiderio/brama/morbosità secretata – molestie, incontri gay nei bagni degli aeroporti, ecc.). La violenza contro di sé si traduce in violenza verso l’esterno. Da qui la loro visione sadistica della punizione redentrice e purificatrice, del Gesù guerriero e conquistatore. Sono spesso materialisti ed avidi, odiano il pluralismo, odiano in generale, mentre Gesù disprezzava gli arroganti, elogiava i generosi e solidali e si dedicava ai poveri ed ai marginalizzati [Matteo 5, 3-12]. La componente estremista dei credenti rivela una maniacale paura della morte e della libertà, autoritarismo, una profonda vena razzista, misoginia, sadomasochismo, irrazionalismo ed anti-intellettualismo. una soffocante ipocrisia: sono  sempre pronti a perdonare ogni loro debolezza (“è il pensiero che conta”), ma non i “miscredenti” (“è l’azione che conta”). Ragionano per slogan, ritornelli, tormentoni, epiteti, cliché, semplificazioni, scorciatoie cognitive, negando le contraddizioni logiche. Per loro la propaganda è opera di sensibilizzazione.
Creano relazione simbiotica con l’avversario. La vita per loro ha senso primariamente in funzione del conflitto ed opposizione rispetto agli antagonisti designati. Chi non è con me è contro di me. Conformismo di gruppo nasconde eventuali disarmonie e dissonanze nel subconscio.

The Family

Ora intendo esaminare i risultati delle inchieste di Jeff Sharlet, un giornalista investigativo che scrive per Harper's Magazine, Rolling Stone, Oxford American, The Nation, Mother Jones, Salon e che dal 2003 è ricercatore associato al New York University's Center for Religion and Media.
Sharlet, Jeff. C Street: The Fundamentalist Threat to American Democracy. New York: Little, Brown, and Company, 2010.
Sharlet, Jeff. The Family: The Secret Fundamentalism at the Heart of American Power. New York: HarperPerennial, 2008.
Fino a qualche anno fa The Family annoverava tra le sue fila questi politici (ora saranno anche di più): Sen. John Ensign (R-NV), Gov. Sanford (R-SC), Sen. Tom Coburn (R-OK), Sen. Chuck Grassley (R-IO), Pete Domenici (R-NM), Conrad Burns (R-MT), Richard Lugar (R-IN), Sen. Max Baucus (D-MO), Bill Nelson (D-FL – sua moglie è una dirigente della fondazione), Sen. Mark Pryor (D-AR), Sens. Jim DeMint e Lindsey Graham, entrambi (R-S.C.), Sam Brownback (R-KS – anche associato ad Opus Dei), James Inhofe, R-Okla., Rick Santorum (R-PA – altro Opus Dei), John Thune, R-S.D, Bill Frist (R-TN), and George Allen (R-VA), Dennis Hastert (R-IL). Tra i representatives (deputati): Mike Doyle (R-PA), Bart Stupak (D-MI), Joe Pitts, R-Penn., Jerry Moran (R-KA), Frank Wolf, R-Va., Zach Wamp, R-Tenn., Robert Aderholt, R-Ala., Ander Crenshaw, R-Fla., Todd Tiahrt, R-Kan., Marsha Blackburn, R-Tenn., Jo Ann Emerson, R-Mo., Tom DeLay (R-TX), Tom Feeney (R-FL), Curt Weldon (R-PA), Jerry Weller (R-IL), John R. Carter, R-Texas. Mike McIntyre, D-North Carolina. Il governatore democratico del Maine John E. Baldacci. Anche Al Gore e Hillary Clinton hanno fatto visita. Aggiungiamo ex senatori e deputati lobbysti per Monsanto e altre corporazioni. Due Attorney General (responsabili per la giustizia e l’avvocatura di stato), Ed Meese e John Ashcroft. Comprende la più grande e militante organizzazione religiosa all’interno dell’esercito americano (Officers’ Christian Fellowship), che conta 15.000 aderenti tra gli ufficiali. I suoi aderenti si considerano “guerrieri dello spirito”, “ambasciatori di Cristo in uniforme”, “missionari pagati dal governo”, pronti a combattere e morire per la “vera verità” (“true truth”) a sacrificare la libertà propria e di tutti gli altri cittadini americani pur di servire Dio. Riceve finanziamenti generosissimi da Tom Phillips, già CEO della Raytheon, complesso militare-industriale leader mondiale nella fabbricazione di missili teleguidati. The Family è dietro la promulgazione delle infami leggi omofobe ugandesi.

In cosa credono i membri di The Family?

Senatore Pryor: “Gesù non è venuto per prendere le parti di qualcuno, ma per prendersi tutto”. Consiglio di Doug Coe (leader): “più invisibile è l’organizzazione, più influenza eserciterà”. Hanno appoggiato dittatori [Suharto, Siad Barre, Ferdinand Marcos, Francois “Papa Doc” Duvalier ad Haiti, Pinochet, alcuni generali fascistoidi centramericani, Mobutu Sese Seko e Laurent D. Kabila (Zaire/Congo) e Charles Taylor (Liberia)], soppresso movimenti sindacali, cercato di reintrodurre norme di purezza sessuale. Il suo fondatore, Abraham Vereide (1886-1969), è stato il primo a parlare di Nuovo Ordine Mondiale in riferimento alla visione avuta in un bosco – la rivelazione di un piano celeste (aprile 1935) – come Escrivá de Balaguer (Opus Dei).
James Farrell, capo della US Steel, lo convince che tutti i problemi dell’America sono nati in corrispondenza con il fallimento da parte degli Stati Uniti di conformarsi alla legge di Dio. Si esce dalla Depressione non con il New Deal ma con un nuovo codice morale imposto dai prescelti da Dio. Henry Ford, Charles Lindberg e politici legati al KKK nelle prime riunioni di quella che oggi si chiama “The Family”. Uno dei loro obiettivi è: “comunicare il messaggio di preparazione e speranza in vista di quei giorni, imminenti, in cui secondo le Scritture il mondo piomberà in un’epoca senza precedenti di caos sociale e persecuzione religiosa, chiamata nella Bibba “La Grande Tribolazione” (Matteo 24:21). Questi tempi tormentosi precedono il Secondo Avvento di Gesù il Cristo e l’istituzione del Suo Regno in Terra, in cui giustizia e verità regneranno sovrani (Matteo 24:30).
Nella dottrina (neocalvinista) di The Family i ricchi sono eletti. Chi è in posizioni di autorità è perché così ha decretato il Signore: la fede e la potenza sgorga dall’alto per innaffiare la base. I poveri dovrebbero umilmente capire che Dio li ha voluti tali. I membri della famiglia si considerano umili, pur tenendosi tutto il potere, la ricchezza, i vizi e l’arroganza di chi si ritiene un prescelto da Dio. “Gesù e nient’altro” ("Jesus plus nothing") è il “logo aziendale”, che significa: “quel che sostiene il leader rispecchia la volontà di Gesù”. È una teologia narcisista, malleabile, che venera il potere: si recupera dal vangelo ciò che fa comodo e si scarta il sermone della montagna, la parabola del buon samaritano, ecc. L’importante è che ogni decisione ottenga l’automatico e tacito avallo di Gesù. Se Gesù avesse adottato questa filosofia sarebbe stato associato ad Erode e Ponzio Pilato ed avrebbe accettato le offerte di Satana nel deserto: “Se ti prostri dinanzi a me tutto sarà tuo" (Lc. 4, 6-7).
Praticano la segretezza (che chiamano discrezione) e l’inganno (il fine giustifica i mezzi) contro l’esortazione alla trasparenza di Gesù: “Il vostro parlare sia sì sì, no no, il resto viene dal maligno” (Matteo 5,37). Compromessi con il potere quando Gesù ignora le tentazioni di Satana (Matteo 4,10). Sono superbi e vanesi: “Perché chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato” (Lc 14, 7-14).
“Collaboriamo con il potere dove è possibile, altrimenti ne creiamo di nuovo” (Doug Coe).
Il potere fine a se stesso, come in 1984.
Quello di The Family è un umore, non una vera religiosità. La religione viene spettacolarizzata come strumento di potere. Gesù serve ad esaltare il proprio ego: è un’auto-idolatria. L’immagine di Dio degradata ad un punto tale da alimentare un romantico e tossico assorbimento in se stessi. Sono panteisti, di un panteismo antropocentrico che allontana l’uomo da Dio e lo spinge ad assorbirsi in se stesso – nel suo ego illusorio – e nella sua esperienza della creazione. L’usurpazione del divino da parte dell’umano. La voce che sentono nelle loro preghiere è la loro, trasformata in una rivelazione dalla loro teologia invertita e perversa. Ciò che vogliono coincide con la volontà divina, i loro pensieri non si distinguono dal pensiero di Dio. Dio è ciò che desiderano che sia. 
Coe ammira la forza e determinazione di Hitler e Mao, che non si fermavano di fronte a nulla nel perseguimento dei loro obiettivi. Per il fondatore, Abraham Vereide, il “totalitarismo di Dio è l’unica risposta”. “Non siamo cristiani, seguiamo l’esempio di Gesù”.
Non sono realmente talebani o puritani: quella è solo un camuffamento della loro molto più prosaica sete di potere. Non esiste una teologia esplicita ma, come detto, solo un umore, lo spirito dell’opera, una religione mistica per le élite. Gli adepti pregano di essere piegati, fatti spiritualmente a pezzi, in modo da potersi impegnare incondizionatamente in questo patto con Dio, servendo come suoi agenti, agenti della sua volontà, rivelata durante la preghiera e la meditazione. Si sentono peccatori nelle mani di un dio adirato o giocattoli prodotti per il diletto di Dio. Pregare di essere nulla, di addolcire i nostri cuori di fronte all’autorità. Per loro la democrazia è ribellismo, i diritti sono il prodotto di una mente arrogante, la violazione della sovranità divina. Rifiutano lo stato di diritto, preferendo patti di tipo neo-feudale. Non si può discutere col potere assoluto. Sono un’élite di prescelti, di “vampiri”, di guerrieri devoti, avanguardia di un movimento di rigenerazione, nichilisti machiavellici travestiti da “cristiani”: non vogliono una teocrazia ma un nuovo ordine “cristianista” (teonomia). Per loro privatizzare significa mettere tutto nelle mani di Dio.

“La bestemmia per antonomasia è dire "Dio è con noi" (il "Gott mit uns" sulle cinture delle SS): se Dio è con noi, e non con gli altri, allora non è un vero dio; è un dio da burletta; è un dio ciceruacchio; è il dio di chi sparge orina di porco sulle fondamenta delle moschee, perchè così il "loro" dio si schifa e se ne va; è il dio di chi uccide in nome del proprio dio, di chi cerca di convertire con la forza chi ha un altro dio; è il dio che se ne stracatafotte del dolore degli uomini causati dalle ingiustizie, ma che esclude dalla propria grazia chi ama gente dello stesso o che vuole sposarsi e divorziare secondo le regole di qualche altro dio o non-dio... è un dio con la "d" minuscola, perché è uno dei tanti dèi; è il mio dio ce l'ha più grosso del tuo, e quindi è una macchietta che si abbassa a confrontare i propri attributi con quelli degli altri dèi del circolo del dopolavoro... chi dice "dio è con noi" ha già declassificato il proprio dio come un fenomeno da baraccone...”
Commento di un lettore dell’Espresso a “Rischio della Fede”, la recensione di Eugenio Scalfari a “Conversazioni notturne a Gerusalemme” di Carlo Maria Martini.

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' vero che un dio esclusivo fatto a misura d'uomo è un dio ingiusto che in quanto tale è un incubo della ragione che pone le regole della prosperità di minoranze della "sapienza"presuntuosa ed arrogante di minoranze come contropartite della infelicità e della "ignoranza" dei più che battendosi il petto per le colpe altrui si prostrano a principi e santoni dal cuore di pietra e dal cervello di gallina.Su di essi va la mia più completa condanna e disprezzo.Tuttavia la fede di un dio giusto e buono che punisce i malvagi e protegge i deboli sotto le sue ali non va spezzata.Io spero che esista e lo invoco. salute a tutti