PREAMBOLO: Tutto questo senza
nulla togliere alla necessità di ridurre lo spreco di cibo, ridurre la
sofferenza che causiamo ad animali e piante, migliorare drasticamente le
condizioni di vita degli animali da allevamento, invertire i trend demografici
umani e promuovere un modello di esistenza il più possibile ecosostenibile e
socialmente equo.
Gli esseri umani sono
evolutivamente adattati alla condizione di animali onnivori. Ciò non esclude
che in futuro possano evolvere verso l'erbivorità, nel corso di molti millenni
(salvo interventi di ingegneria genetica). Resta il fatto che, per il momento,
un regime alimentare vegano/vegetariano, in quanto non onnivoro, è innaturale e
nocivo per loro. La scelta di escludere categoricamente la carne è espressione
di fanatismo non informato (es. quanti vegani sanno che il nostro cervello è
fatto in gran parte di colesterolo e che il nostro corpo produce colesterolo
perché è indispensabile per il funzionamento del cervello, per le sinapsi?
Quanti sanno che i carboidrati sono zuccheri e gli zuccheri non fanno bene al
corpo? E quanti sanno che le statine, per abbassare il colesterolo, sono il
maggior business delle case farmaceutiche?)
Certamente i nostri antenati
non mangiavano solo carne, tant'è che li chiamiamo cacciatori-raccoglitori. In
quel modo riuscivano a mettere assieme la giusta quantità di Omega-3 e Omega-6,
che sono definiti “grassi essenziali” proprio perché ci aiutano a PENSARE e a
sostenere il SISTEMA IMMUNITARIO.
Gómez-Pinilla et al. Brain
foods: the effects of nutrients on brain function.
Nature Reviews Neuroscience,
2008; 9 (7): 568 DOI: 10.1038/nrn2421.
Si parla di interi popoli
vegetariani: come i Tamil responsabili dei peggiori massacri del subcontinente
indiano? O come gli Hunza, che erano cacciatori ed allevatori e vegetariani
solo in estate per non consumare il prezioso bestiame, mentre nel resto
dell'anno si attenevano ad una dieta ricca di grassi?
Decine di studi comparati
sulla salute di popoli che mangiano soprattutto carne (es. Masai) e popoli che
limitano al minimo il consumo di carne. Molti sono riportati qui:
Non è importante che uno
condivida o meno la tesi del medico in questione (in basso, nella pagina
amazon, sono listati tanti altri libri che confermano quanto lui scrive). Quel
che importa è che uno si prenda la briga di andare a controllare gli studi che
cita. Sono tutti accessibili (ma in inglese).
Altri qui, assieme ad una
disamina delle dinamiche fisico-chimiche di uno che sa di cosa sta parlando:
I dati sperimentali NON
confermano le tesi dei vegetariani/vegani e consigliano invece di alternare
tacchino/pollo e pesce alla verdura, facend un uso limitato della frutta più
ricca di fruttosio, che fa male.
Qui si spiega perché
l'allevamento sia più sostenibile dell'agricoltura, per il semplice fatto che
la superficie utilizzabile per la pastorizia è enormemente più vasta di quella
coltivabile (per non parlare degli oceani: ma lì ci sarebbe da introdurre la
variabile alghe):
Ma questo è il libro da
leggere per smettere di credere ai miti della sostenibilità dell'agricoltura.
Dati alla mano, è invece vero il contrario: l'agricoltura intensiva sta
distruggendo il nostro pianeta e quindi la scelta vegetariana è suicida (per
l'intera nostra specie e tutte le specie che popolano questo pianeta):
I cacciatori-raccoglitori non
hanno/avevano bisogno di dentisti e gastroenterologi e, con il passaggio dalla
caccia e raccolta all'agricoltura i nostri corpi si sono ingraciliti e i crani
si sono rimpiccioliti del
10%:
mentre, in precedenza, nel
corso del nostro processo evolutivo, si erano sempre accresciuti. Nella storia evolutiva umana
all'aumento della capacità cranica corrisponde un avvicinamento allo stadio
Sapiens (che a me, onestamente, non fa schifo neanche un po', ma se qualcuno
preferisce vivere da scimpanzé può farsi lobotomizzare):
*A. africanus* - *H. habilis*:
+ 183 cc
*H. habilis* - *H. ergaster*:
+ 205
*H. ergaster* - *H. erectus*:
+ 162
*H. erectus* - H.
heidelbergensis*: + 112
*H. heidelbergensis* - *H. sapiens* arcaico: + 185
*H. sapiens* arcaico - *H.
neanderthalensis*: + 91
*H. neanderthalensis* - *H. sapiens* moderno: + 95
Passaggio all'agricoltura di
Homo Sapiens, prima contrazione nella storia evolutiva umana: – 10%
Intolleranze alimentari: ecco
un'ottima indicazione di quel che siamo evolutivamente abituati a mangiare e
quel che invece ci irrita: lattosio, glutine, fruttosio, sorbitolo.
Poi ci sono le difese naturali
delle piante, che non potendo scappare si tutelano in altro modo (es. saponine,
lectine, tannini, fitati). Ci danneggiano in varie maniere, anche impedendo
l'assorbimento dei nutrienti (perciò sprechiamo quel che mangiamo), che è
quello meno doloroso ma forse più devastante, nel lungo termine.
Ecco gli effetti delle lectine
(soia): “danni organi interni: ipertrofia pancreas, fegato, atrofia timo,
muscoli”.
La soia contiene anche
saponina:
Nel link qui sopra c’è davvero
quasi tutto quel che c’è da sapere.
Curioso che la soia, che è
estremamente tossica, sia pubblicizzata come un alimento fondamentale, la base
della dieta vegetariana/vegana, no? Come mai? Chi ha interesse ad avvelenare
milioni di persone? Chi ha interesse a minimizzarne gli effetti?
I nostri cervelli si adattano
in modo relativamente rapido, i nostri organismi no:
“Non ci siamo evoluti per
migliaia di anni consumando farine e zuccheri. Questi alimenti ci sono ancora
"estranei". Non voglio dire che non dobbiamo mangiarne, contesto solo
il fatto che debbano avere un posto preminente nella nostra dieta”.
Questo è quel che scrive Jared
Diamond [http://it.wikipedia.org/wiki/Jared_Diamond.] sulla pessima idea di
introdurre l’agricoltura e sui vantaggi del regime alimentare dei
cacciatori-raccoglitori:
http://cogitoergo.it/?p=2521.
[parte 1]
http://cogitoergo.it/?p=2586.
[parte 2]
Approfondimenti qui:
Buon senso antropologico:
1. il giainismo (che è la
religione prediletta dalla borghesia benestante indiana ed è vegano) non ha
reso la società indiana né più equa né più ecologicamente sostenibile, pur
avendo avuto tutto il tempo per farlo;
2. il rapporto tra le culture
sciamaniche e la natura era impostato nei termini giainisti? Assolutamente no!
Queste culture erano più distanti dalla natura rispetto alla borghesia
benestante indiana, che forma lo zoccolo duro del giainismo? Decisamente no, è
anzi vero il contrario. Allora perché dovrei credere più al gianismo che al
buon senso elaborato nel corso del 99% della storia umana (homo sapiens) ad
ogni latitudine? L'intera umanità, pre-industriale, industriale e
post-industriale - 30mila anni di esperienza ricostruibile (e chissà quanti
anni prima), miliardi di persone - ha sbagliato e solo i vegani hanno capito
tutto. Le popolazioni “primitive”, così incredibilmente rispettose della
natura, così profondamente immerse nel ecocosmo, non erano vegane e
consideravano il cibo animale, come tutto il resto del cibo, come un dono della
Madre Terra da rispettare.
3. L'intera natura è sbagliata
- visto che NON segue questi stessi principi. Gli animali non sono benevoli nei
confronti degli altri animali: li divorano vivi. Sono gli umani che si
mobilitano a centinaia per salvare una singola vita umana. In un disastro
naturale in generale un cane non salverà la vita di una volpe o di un ratto,
mentre invece una dozzine di persone potrebbero attivarsi per salvare un cane
che guaisce sotto le macerie e, se non ci sono centinaia di persone da salvare,
anche la volpe ferita sarà soccorsa da un veterinario.
4. ha senso pensare che gli
animali carnivori siano cattivi e quelli erbivori siano buoni o è la proiezione
delle nostre peculiari credenze etiche?
5. l’allevamento intensivo è
un orrore. Punto. Ma perché i vegani non si chiedono quali siano le conseguenze
delle coltivazioni intensive? Quante dighe e bacini artificiali? Quanti fiumi
imbrigliati e canali scavati? Quante paludi drenate, foreste tagliate e quante
praterie seminate? Quanto terreno impoverito e poi contaminato per sfruttarlo
fino all’isterilimento? Quanti ecosistemi distrutti? Quante specie animali
scacciate o estinte perché nocive alle colture o alle comunità di contadini?
Quante monocolture? Quanta violenza, imperialismo, militarismo,
gerarchizzazione, classismo e malattie? L'agribusiness è tanto potente e
lobbistico quanto il business dell'allevamento.Perché questo culto
dell’agricoltura se studiosi di calibro come Colin Tudge e Jared Diamond la
considerano una piaga e non una benedizione? La vita è un ciclo, l’agricoltura
ha interrotto questo ciclo, l’allevamento no: una mucca è una macchina perfetta
che, vivendo, trasforma la cellulosa in energia vitale per una miriade di
esseri viventi, inclusa l’erba che mangia. Dunque l’erba è al servizio della
mucca e la mucca è al servizio dell’erba. Non vi è una relazione di dominazione
e subordinazione univoca. L’allevamento intensivo, l’agricoltura intensiva ed
il seppellimento o incenerimento in urne hanno interrotto questo ciclo virtuoso
che i Maya chiamano kas-limaal, o reciproco indebitamento, l’idea che tutto ciò
che esiste esiste in virtù e per l’azione di tutto il resto. I nostri corpi,
alla fine, daranno vita ai batteri: nessuno esce vivo ed imperante da questo
mondo.
Ogni organismo lotta per
vivere e questo slancio vitale, nelle piante, è misurato elettromagneticamente.
Quando arriva il momento del raccolto interrompiamo le loro vite e non possono
neppure cercare di scappare da noi. Bisogna prendere la vita altrui per poter
vivere e questo non può avvenire in altro modo che violentemente: questa è la
legge di questo mondo e nessuna ipocrisia e conveniente rimozione potrà
cancellare questo stato di cose. L’unica nostra scelta in materia è se farlo
nella più completa indifferenza, come se fosse un’azione meccanica, priva di un
qualunque significato, oppure se farlo devotamente, magari pregando con
gratitudine prima del pasto, come si faceva un tempo, ringraziando l’animale o
la pianta che si consuma, non solo Dio, il legame fisico e spirituale che ci
unisce.
6. Gesù mangiava pesce,
Socrate mangiava carne, Pitagora consigliava ai suoi atleti di mangiare carne e
compiva sacrifici di animali [“Soggiornando lì per qualche mese, egli fece
allenare l'atleta di Samo Eurimene, il quale, grazie ai saggi consigli di
Pitagora, benché fosse di corporatura piccola, riuscì a sconfiggere molti
avversari più grandi e vinse nelle Olimpiadi. Difatti mentre gli altri atleti
continuarono a cibarsi di formaggio e fichi, secondo l’antico costume, Eurimene
per primo mangiò, dietro consiglio di Pitagora, una certa quantità di carne
ogni giorno, rafforzando il proprio corpo”. [Porfirio, “Vita di Pitagora”], il
Buddha mangiava carne, Gandhi era onnivoro, tutti gli sciamani della storia
hanno mangiato e mangiano carne. Nessuno, fino all'avvento del veganismo, che
riguarda una minuscola percentuale delle prospere società occidentali, ha mai pensato
che ci fosse nulla di sbagliato in questo.
7. Leonardo da Vinci
vegano/vegetariano?
"nelle circa 13.000
pagine che Leonardo ci ha lasciato tra codici e manoscritti non vi è alcuna
traccia di ricette o prescrizioni di cucina".
[Da "Leonardo da Vinci e
la cucina rinascimentale. Scenografia, invenzioni, ricette" di Sandro
Masci].
8. Adolf Hitler e Richard
Wagner (protonazista: paladino della razza ariana, antisemita, contrario al
mescolamento tra le razze) erano vegani.
Saint-Just, uno degli artefici
del Terrore francese del 1793 rifiutava di far mangiare carne ai bambini fino
al compimento dei sedici anni e sognava una nazione vegetariana.
9. per il 99% della storia
umana la nostra dieta si componeva principalmente di carne (anche insetti),
pesce e uova. Queste sono prove archeologiche e paleontologiche documentate.
Abbiamo occhi frontali, articolazioni e dentatura che ci rendono adatti alla
caccia e questo è il frutto della selezione naturale, che ci piaccia o no.
Infine la flora batterica intestinale è lì apposta per proteggere l'intestino.
10. Umberto Veronesi sostiene
la scelta vegetariana per la prevenzione del cancro.Peraltro i suoi colleghi di
Harvard, in uno dei maggiori studi comparativi mai eseguiti su questo tema
hanno raggiunto conclusioni esattamente opposte alle
sue
Umberto
Veronesi è anche lo stesso che ha dichiarato pubblicamente che l'inquinamento
non è un grosso problema se messo a confronto con l'alimentazione sbagliata
(!!!!). Forse perché chi finanzia le sue ricerche è anche un grosso produttore
di pesticidi? Veronesi è a favore degli OGM, nonostante la loro documentata
pericolosità per l'ambiente e per noi
http://natureinstitute.org/nontarget/report_class.php [qui un archivio di dati
scientifici a riprova della loro pericolosità]. è un oncologo in favore del
nucleare (!!!!!!!!!). Citarlo a sostegno del vegetarianesimo non è la più
lucida delle decisioni.
11. cacciatori-raccoglitori molto meno affetti da carie.
Ricerche sulla divisione del lavoro tra maschi e femmine nelle società
tradizionali mostrano che la maggior frequenza delle carie tra le donne era
dovuta alla diversa dieta. Dieta femminile molto più ricca di carboidrati: “Sex
differences in caries rates require explanations of differences in diet,
activity, behaviour or other gender-based causes. Lukacs (1996) proposed that
sex differences in dental caries frequencies in a South Asian skeletal sample
were the result of differences in diet and, by extension, a division of labour.
The greater caries frequency in females occurred because they were more closely
associated with agricultural products and consequently ate more carbohydrates
than males. Males, by comparison, were more closely associated with wild and
domesticated protein sources and thus ate more protein than females” [from
Bioarchaeology of Southeast Asia, edited by Marc Oxenham and Nancy Tayles].
1 commento:
Finalmente su questo argomento leggo qualcosa di sensato! Approfondito e accurato, bellissimo post, ma è come parlare di comune buon senso ai fondamentalisti di una religione: vegan è il dogma del nuovo millennio.
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