mercoledì 2 novembre 2011

L'uomo che svendette il Canada per un piatto di lenticchie



“uguaglianza dei diritti”, “libera società”, “basta con i padroni e con gli schiavi”, non ci attira! – non consideriamo in alcun modo auspicabile che il regno della giustizia e della concordia sia fondato sulla terra (perché in tutti i casi sarebbe il regno dell’estremo livellamento e cineseria). Ci rallegriamo di tutti coloro che, come noi, amano il pericolo, la guerra, l’avventura, che non si lasciano tacitare, accalappiare, riconciliare e castrare, annoveriamo noi stessi tra i conquistatori, meditiamo sulla necessità di nuovi ordinamenti, anche di una nuova schiavitù – giacché per ogni rafforzamento ed elevazione del tipo “uomo” ci vuole anche una nuova forma di asservimento – non è vero? Con tutto ciò è difficile sentirsi a casa propria in un’epoca che ama aspirare all’onore di essere detta l’epoca più umana, più mite, più giusta che il sole abbia visto finora…vi scorgiamo solo l’espressione – anche la mascherata – del profondo indebolimento, dell’infiacchimento, della vecchiaia, della forza declinante!

Friedrich Nietzsche, “La Gaia Scienza”

Stephen Harper è forse l’unico primo ministro ad aver affermato pubblicamente che la nazione che governa è di secondo ordine. Ammiratore della civiltà americana, la considera il modello a cui il Canada deve puntare, una nazione di prim’ordine. Harper proviene dall’Alberta una provincia rurale e petrolifera con un forte movimento separatista che vorrebbe l’annessione agli Stati Uniti. E' figlio di un contabile che lavorava per la maggior compagnia petrolifera canadese. E' un integralista cristiano. 

4 febbraio 2011: Harper e Obama siglano un accordo sulla sicurezza, sull’intelligence, sulla privacy e sul controllo delle frontiere che riduce drasticamente la sovranità canadese, ponendo l’intera nazione sotto l’ala “protettrice” degli Stati Uniti. Un grande passo verso lo status di protettorato degli Stati Uniti in cambio di cosa? In cambio di niente (ufficialmente). Sono stati consultati i cittadini canadesi? No. Si intende farlo? No. Sono stati informati i cittadini statunitensi? Praticamente no. Solo il Wall Street Journal ha dato una notizia che in Canada ha sollevato un vespaio.


Scimmiottando l’alleato-protettore, il governo Harper ha pensato bene di pianificare la costruzione di una rete globale di basi militari canadesi, per fronteggiare “disastri umanitari” e “crisi internazionali”:


Appoggia il governo honduregno frutto di un golpe militare ai danni di un presidente democraticamente eletto:


Fa spiare in modo sistematico le comunità di nativi canadesi:


Appoggia ogni iniziativa israeliana: dalla guerra in Libano, all’attacco a Gaza, alle politiche espansionistiche nei Territori Occupati, all’assalto alla Freedom Flotilla.


Dichiara che Canada ed Israele condividono gli stessi valori. Forse questi?


E’ un evangelico (fondamentalista cristiano) anti-abortista:


E’ un megalomane. Nel 2008 la House of Commons (che corrisponde grosso modo alla nostra Camera dei Deputati) era tappezzata di sue immagini in varie pose, diversi luoghi, differenti dimensioni: mentre indossa costumi tradizionali dei paesi che visita, vestito da pompiere, mentre ammira gli orsi polari, mentre incontra il Dalai Lama, a fianco della regina (non so se sia ancora così).


Ha decretato un’intensa attività lobbistica globale per convincere i governi a chiudere un occhio davanti allo sfruttamento delle sabbie bituminose canadesi, il più vasto progetto industriale della storia, uno dei più inquinanti della storia - tre volte più inquinante dell’estrazione del petrolio con le tecniche convenzionali -, e che prevede la distruzione di una foresta boreale delle dimensioni dell’Inghilterra:

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