PREVISIONE:
QUANDO la Grecia getterà la spugna, sarà seguita da Italia, Spagna e dall'intero sistema bancario francese, cioè dalla Francia nel suo complesso. In seguito diventerà altrettanto chiaro che quello britannico è zeppo di titoli tossici anche più di quello francese. KABOOM!
Ma procediamo con ordine.
Il primo ministro greco ha promosso un referendum sulle misure di austerità. Successivamente ha anche provveduto a fare in modo che i vertici delle forze armate greche fossero sostituiti in blocco (Esercito, Marina e Aeronautica), con sei giorni di anticipo rispetto alla data prevista, assieme ad una dozzina di alti ufficiali (fonte: BBC). L’esercito greco detiene il record europeo di acquisti di materiale bellico, con una media del 2,9% del PIL, a fronte di una media dell’1,7% dei paesi Nato europei. Però mancano i soldi per pagare le pensioni agli ex ufficiali.
La CIA paventa un possibile golpe in vista di probabili disordini sociali senza precedenti. La maggioranza di Papandreu si assottiglia, il suo ministro della finanze, Evangelos Venizelos ripudia pubblicamente la decisione di andare ad un referendum. Le borse crollano. Papandreu è ora il bersaglio delle critiche di tutti i pezzi grossi dell’Unione Europea ma anche della sinistra greca, che teme che voglia politicizzare le forze armate per poterle meglio controllare in caso di oceaniche proteste popolari.
L’uomo dietro l’ideazione del referendum è il Ministro degli Interni Charalambos “Charis” Kastanidis che già in più di un’occasione ha messo in discussione l’efficacia di una terapia a base di misure di austerità, incolpato i grandi interessi finanziari di imporre la loro volontà a paesi sovrani e suggerito di seguire la via dell’Argentina, per evitare che il tenore di vita greco crolli a livelli impossibili da tollerare. Paladino dei diritti umani, suo padre morì a causa delle persecuzioni della dittatura dei Colonnelli. È determinato a sentire il parere dei Greci su quanto siano disposti a rinunciare.
C’è comunque chi pensa che questa decisione apparentemente autodistruttiva – almeno nel breve, ma presumibilmente salvifica nel lungo termine – sia stata in realtà concordata con la Germania, anch’essa non particolarmente felice di dover sborsare cifre astronomiche per coprire la sovraesposizione delle banche francesi con la Grecia. In questo caso Sarkozy (e con lui la Francia) sarebbe stato, implicitamente, sacrificato.
Non so dire quanto questo scenario sia plausibile. Comunque non giurerei sulla tenuta dell’alleanza Merkozy. La Merkel non ha espresso alcun parere, Sarkoy è andato su tutte le furie, Angelo Venizelos (l’alleato dei banchieri all’interno del governo) è stato virtualmente escluso da ogni decisione del governo greco.
Ora Papandreu rischia di doversi dimettere o comunque essere sfiduciaato. Gli investitori pare lo diano per spacciato:
Tra i papabili alla successione si fa insistente il nome di Lucas Papademos, ex membro del board della BCE:
Evidentemente i governi democratici sono un po’ troppo democratici per i gusti dei maggiorenti dell’alta finanza. È facile prevedere cosa faranno i Greci quando saranno governati da un banchiere che fa gli interessi dei suoi compagni di merenda.
“Papandreu, per molti, è diventato un paladino dei diritti dei cittadini contro la tecno-pluto-burocrazia europea percepita come oppressiva e disumana: un chiaro segno di come il progetto dell’Unione Europea debba rinnovarsi democraticamente e radicalmente se non vuole tramutarsi da sogno a incubo”.
Ma se il referendum riguardasse l’uscita o la permanenza della Grecia nell’area euro allora la democrazia diretta diventerebbe uno strumento per far ingoiare ai Greci riottosi delle decisioni dalle conseguenze terrificanti, come se non lo fossero già state a sufficienza quelle precedenti. I Greci presumibilmente non vorranno fare la fine degli Ungheresi, con il loro fiorino agganciato al franco svizzero che ha inferto il colpo di grazia all’economia magiara.
D’altra parte tutti, inclusi la Merkel e Sarkozy sapevano bene che il governo greco stava meditando di indire un referendum fin da LUGLIO:
Tutti i governi europei lo sapevano, quel che non sapevano era la data in cui si sarebbe tenuto. Dunque i leader europei – e in particolare il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker - stanno mentendo:
Da qui al giorno del referendum i Greci saranno bombardati di scenari apocalittici su quel che succederebbe alla Grecia se uscisse dall’eurozona e se non adempisse alle richieste dell’UE/BCE.
Tutto questo è in gran parte colpa di Papandreu, che ha continuato a guadagnare tempo, invece di mostrare gli attributi e sbattere in faccia all’Europa la verità: l’intero assetto istituzionale dell’Unione Europea è marcio ed antidemocratico:
I Greci faranno la fine degli Spartani alle Termopili e forse finiranno ugualmente per diventare uno stato vassallo, un misero protettorato. La questione è capire se gli altri popolo si saranno svegliati dal torpore e dall’ipnosi indotta dalla propaganda, se avranno capito che il mercato non si autoregola, che la finanza sta falciando milioni di esistenze per il profitto di poche migliaia e che tutte le maggiori economie mondiali stanno affondando, non solo quelle dei PIIGS. A quel punto si arriverebbe ad un “giubileo del debito”:
…che farebbe molto male ai soliti sospetti e molto bene – nel medio e lungo termine – al 99% della popolazione globale (es. Argentina)
Nel frattempo la Camera del Commercio Ellenica prevede altre 150mila bancarotte e quasi mezzo milione di posti di lavoro perduti nel settore privato, su una popolazione di 13 milioni di abitanti.
Il giurista austriaco Günter Tews, che risiede ad Atene, ha così riassunto le devastazioni imposte alla Grecia, definendole un genocidio finanziario:
Qui un articolo che mina alle fondamenta il mito della cicala greca:
LINK UTILI
3 commenti:
Impressionante, semplicemente impressionante, resta indubbio però che una posizione di apertura verso la gente sia doverosa. Prima o poi bisogna chiedere a chi paga se ha intenzione di farlo per tutta la vita altrimenti non si riescono a contenere quelli che spendono.
Ho sentito poco parlare degli attori occulti che hanno spinto la Grecia a far debiti.
Quale o quali istituzioni nazionali o europee per esempio l'hanno spinto a organizzare le Olimpiade oppure ad armarsi?
Quale ruolo hanno svolto le banche... francesi e tedesche? E se queste sono coivolte perchè devono pagare anch'esse come rischio d'impresa?
Savino
Grazie mille Savino! Ottime domande. Me le segno e cercherò di trovare delle risposte da aggiungere al prossimo post sulla Grecia.
Pare che le banche si ritengano al di sopra del rischio d'impresa normalmente applicato a noi comuni mortali. Pare che i politici al potere concordino sostanzialmente con loro.
Io non li ho votati...
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