Scrive Anton Costas
(Università di Barcellona), uno dei maggiori economisti spagnoli, in un approfondimento
apparso su El Pais dell’8 febbraio:
“Mi ero proposto di iniziare l'anno cercando
disperatamente buone notizie con le quali alimentare una certa speranza di
miglioramento, non perché sperassi che il 2012 fosse un anno pieno di cose
buone - il mio ottimismo non arriva a questo -, ma perché, siano quali siano le
circostanze, l'animo ottimista lo dobbiamo mettere noi.
Però tutto mi diventa più difficile, l'ambiente
di inizio anno è deprimente. Non solo perché lo sono le circostanze, ma
specialmente perché i governi, invece
di comportarsi come medici che cercano di recuperare i ritmi vitali di
un'economia malata, si comportano come fossero becchini.
Perché è questo
quello che stanno facendo, infognando l'economia nella depressione. L'economia europea si
trova di nuovo in fase di stagnazione. Dopo essere uscita dalla recessione del
2009, torna a cadere in una nuova
recessione che ha un'alta probabilità di convertirsi in una lunga e pericolosa
depressione. Se così fosse, le
conseguenze oltrepassarebbero le frontiere dell'economia per incidere sulla stabilità
sociale e politica.
Consentitemi di chiarire. L'economia capitalista è maniaco-depressiva. Ha delle tappe di
euforia, seguite da altre di recessione. Gli economisti parlano di tre tipi di
recessione, i cui profili adottano la forma di tre lettere, la V, la W e la L.
La prima è la più comune. La sua dinamica è la
seguente: in qualche momento, per ragioni diverse l'economia smette di crescere
e crolla, tocca il fondo e successivamente rimonta fino a ritornare al punto di
partenza. Normalmente dovrebbe durare tra due e sei trimestri.
È quello che avvenne nel 2009. A partire
dall'esplosione della bolla del credito nell'autunno del 2008, l'economia
occidentale cadde in picchiata, come conseguenza del crollo dei consumi e degli
investimenti privati che sono il motore principale dell'economia di mercato.
Dopo aver toccato il fondo, nel 2010 iniziò a recuperare grazie all’intervento
massiccio e coordinato di tutte le banche centrali e dei governi del G-20 per
evitare una depressione come quella degli anni trenta del XX secolo. Queste
politiche fiscali e monetarie agirono come motori ausiliari del motore
principale che era grippato.
Però è in questo momento che i nostri governanti,
impauriti dalla fattura del combustibile di questi motori (per il deficit pubblico
e l'aspettativa dell’inflazione), decisero di disattivarli alla fine del 2010,
prima che il motore principale ritornasse a funzionare.
Come era facile pronosticare, l’economia frenò il
suo recupero e tornò a cadere, entrando nella recessione a forma di W, nella
quale ci troviamo adesso.
Perché hanno agito in questo modo? Si lasciarono
trasportare dall’idea magica dell'austerità espansiva: l'austerità farebbe
ritornare la fiducia degli investitori, farebbe scendere il tasso di interesse
e stimolerebbe la crescita. Una fiaba con le fatine. Noi economisti sappiamo che l'austerità ha funzionato solo dove le
economie si potevano svalutare e approfittare dell'aumento delle esportazioni
per crescere. La svalutazione monetaria apre una finestra alla crescita. Fare
parte dell’Euro implica che questa finestra non esista.
L'austerità può non
funzionare anche con la svalutazione. Questo è l'insegnamento impartito dal primo ministro
britannico, David Cameron. Quando salì al governo due anni fa, mise in opera un
intenso taglio di spesa e dei salari. Parallelamente, approfittando del fatto
che non fosse nell’Euro, la sterlina si svalutò. Con questa politica, che possiamo
chiamare neomercantilista, sperava di sostituire la domanda interna con le
esportazioni.
Ma non funzionò. L’economia britannica si incammina verso la recessione. Siccome l’austerità
è diventata una politica generalizzata in tutta l’Unione Europea, non c'è a chi
esportare. E tutti si vedono condannati alla recessione. La mia fiducia
iniziale nell’esistenza dell’intelligenza nei governi mi fece pensare che
avrebbero cambiato rotta.
È quello che fece Franklin D. Roosevelt
correggendo il cosiddetto “Errore del 1937”, che consisteva proprio in questo,
nel disattivare i motori ausiliari prima che il motore principale tornasse a
funzionare.
Però adesso i governi dell’eurozona persistono
con una testardaggine degna di cause migliori con l’austerità compulsiva.
Da un lato la cancelliera Angela Merkel ha
imposto un nuovo patto che impedisce l'uso della politica fiscale. Da un altro,
il regolamento della BCE le impedisce di agire come prestatore di ultima
istanza dei governi, uno strumento di politica finanziaria essenziale in
momenti come questo, mentre i governi dei paesi in difficoltà come la Spagna,
sotto l'effetto di quella che potremmo chiamare la sindrome di Berlino, si
dedicano con fervore quasi religioso nel coltivare la mistica del sacrificio
sterile e dei tagli compulsivi.
Come se l'insegnamento dell'esperimento inglese
non esistesse. Questo perseverare nell’errore
rende più probabile che la recessione a forma di W nella quale ci troviamo
adesso si trasformi in una recessione a forma di L, che significa una
recessione prolungata.
Gli insegnamenti di ciò che accadde negli anni
trenta del secolo scorso in Europa ci dicono che gli effetti di una recessione
prolungata e della disoccupazione oltrepassano le frontiere dell’economia per
incidere in forma violenta sulla coesione sociale e la stabilità della
democrazia.
L’insicurezza e la
paura del futuro portano la popolazione a preferire la sicurezza che
fittiziamente offre il populismo.
Così arrivarono il
fascismo e quello che venne dopo.
Osservando questo panorama, mi chiedo se ancora
esista una traccia di vita intelligente nella politica europea. E non ne sono
sicuro.
Però di una cosa sono convinto: o si apre rapidamente una finestra alla
crescita nella zona Euro, o vedremo il collasso delle nostre economie con tutte
le altre conseguenze.
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08.02.2012
Traduzione per www.comedonchisciotte.org
a cura di VINCENZO LAPORTA
COMMENTO DEL LETTORE HAMELIN:
COMMENTO DEL LETTORE HAMELIN:
Sì, sono intelligenti,
decisamente più dei somari che li votano...
O che li votavano (ormai in
Italia e Grecia si è sorpassata questa inutile perdita di tempo)...
Le manovre recessive sono
state fatte con un unico obbiettivo: Piegare le popolazioni ad accettare un
sistema di governo oligarchico, autocostituito, autoreferenziale e tecnocrate =
Dittatura Finanziaria Europea.
Loro hanno fatto passare ai più queste manovre come ancora di salvezza
mentre anche la più capra delle capre in economia sa che queste mettono fine a
qualsiasi paventata ripresa.
Il Dottore ha convinto e ha fatto credere al paziente che
il suo leggero mal di testa è un cancro...
Il paziente tra le grida del suo immaginario dolore
chiede al medico la morfina che egli sapiente gli fornisce prima a piccole dosi
così il paziente contento di non sentire il suo dolore immaginario lo ringrazia
fintanto che le dosi aumentano, la vista gli si offusca e gli occhi si chiudono
per sempre...
In tutte queste pagliacciate
e pantomime gli unici intelligenti sono loro che chiedono sacrifici senza
farne...
Gli stupidi sono tutti gli altri ... quelli che a tempo
debito verranno utilizzati come carne da cannone per combattere una guerra
contro un nemico "terrorista" e lontano , fonte di tutti i loro
mali...
Caro autore tu sottovaluti
il fatto che l'intelligenza non è sempre usata per buoni scopi, anzi...se chiedessi
allo storico scopriresti che le idee più brillanti e riuscite erano rivolte
verso fini malvagi.
Una buona domanda invece sarebbe: Perché la gente si affida ai suoi aguzzini scambiandoli per il buon
pastore?
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