Chi è Ferruccio
Pinotti? Un giornalista che sa fare il suo mestiere:
“Quando si parla
di poteri forti in Italia, l’esperto è uno: Ferruccio Pinotti, autore di alcuni
tra i più scomodi e documentati – quindi i migliori - libri d’inchiesta in
materia: da “Poteri Forti” a “Opus Dei segreta”, passando per “Fratelli d’Italia”
e “Colletti Sporchi”, fino a “L’unto del signore” e “La lobby di Dio”, ultima
fatica giornalistica, di cui si è parlato in occasione del suo incontro al
Festival di Perugia.
Ed è proprio dai
poteri occulti che partiamo per questa nostra chiacchierata con Ferruccio
Pinotti…
Lei è un
giornalista che conosce molto bene i poteri forti, per essersi occupato di
servizi deviati, CL, Opus Dei, massoneria. Il pentito Vincenzo Calcara, in un’intervista
che ci ha rilasciato qualche tempo fa, ha parlato delle cinque entità: Cosa
Nostra, ‘ndrangheta, servizi deviati delle istituzioni, della massoneria e del
Vaticano.
Certo.
Le descrive come
cinque dita di un’unica mano.
Le vicende che
racconta Vincenzo Calcara sono molto forti e hanno un carattere molto
inquietante. Alcune cose non devono essere date per scontate nel senso che
sappiamo di relazioni assolutamente incredibili tra corpi delle aree cielline,
criminalità e massoneria. Quindi purtroppo ci sono documentazioni che ci
farebbero pensare che queste entità esistano: sono documentati rapporti tra mafia e Vaticano, sono documentati i
rapporti tra mafia e massoneria; è documentata una serie di vicende criminali
che vedono nel Vaticano un terminale decisamente importante.
Allora ha ragione
Calcara?
Le sue
dichiarazioni sono molto interessanti ma chiaramente vanno confrontate con
tutto quello che è stato riscontrato e prodotto in inchieste e fatti.
Lei è venuto qui
al Festival Internazionale del Giornalismo per parlare del suo libro, “La lobby
di Dio” (Ed. Chiarelettere), in cui esamina il crescente potere in mano
a CL. Eugenio Scalfari addirittura tempo fa affermò che nemmeno la mafia ha lo
stesso potere. Lei stesso, poi, nel suo libro, ricorda una battuta che circola
negli ambienti ciellini: “Il prossimo obiettivo di Cl? L’elezione del
prossimo Papa e del prossimo premier”. Quanta verità c’è in queste due
affermazioni?
Certamente molto
spesso Cl ha dei metodi di rapporti così stretti che fanno pensare a una vera e
propria associazione con caratteristiche mafiose. Il sistema di potere di Cl si estende ormai dalla politica alla
sanità, dall’economia alla finanza, dai partiti alla società civile. Quindi c’è
un’occupazione sistematica del potere, come si evince anche da alcune
importanti inchieste giudiziarie: ricordiamo “Why not?” in Calabria, “Oil for
food”in Lombardia, l’inchiesta sui fondi europei a Padova, l’inchiesta
Montecity-Santagiulia, quella sulle tangenti
in Trentino. Queste analisi giudiziarie fanno capire come tale realtà sia
ormai diventata una lobby di potere propulsiva. Quindi è doveroso suscitare
varie critiche molto forti anche da parte della magistratura sull’attività di
Cl.
Il rapporto tra Cl
e la politica sembrerebbe sempre più soffocante: Berlusconi è stato un grande
sostenitore de “Il Sabato”, la rivista ciellina; Bersani è ospite fisso
al meeting di Rimini; un ex PCI, Ugo Sposetti, affermò che “le feste dell’unità
dovrebbero imparare da Cl”; Vendola ha affermato che il meeting di Rimini è
“il più importante incubatore del centrodestra di nuove culture”.
Indubbiamente Cl
si sta infiltrando molto, tanto nel centrodestra quanto nel centrosinistra: anche figure come Renzi, il giovane
sindaco di Firenze, oppure Enrico Letta, sono vicini a Cl, oltre a Bersani,
come ricordavi tu. C’è questa invasione nel potere ciellino anche dal
mondo della sinistra, che dovrebbe invece opporsi a Cl e creare una resistenza
forte a questa lobby di potere che tenta di occupare manu militari sempre più
regioni, sempre più realtà italiane. Purtroppo la convenienza del singolo
politico fa sì che l’indipendenza e la correttezza vengano svendute a macchine
di potere, come avviene con Cl. Per cui anche questa organizzazione, diciamo,
vive attraverso una fitta rete di alleanze politiche.
Lei si è occupato
anche di P2 (“Fratelli d’Italia”, Ed. BUR): Anna Vinci, che abbiamo
intervistato, ha dichiarato che P3 e P4 sono soltanto invenzioni giornalistiche,
non sono altro che prolungamenti dell’unica vera P2.
Indubbiamente la P2 non è mai morta. Basti
vedere il potere che ha uno come Fabrizio Cicchitto all’interno del Pdl, nel
ruolo di vero e proprio portavoce di Berlusconi per le vicende più delicate. La
P2, si potrebbe dire in una battuta, “vive e lotta insieme a noi”, non ha mai
smesso di esistere. I piduisti continuano a operare, a fare affari, sono in
grandissimi rapporti con Finmeccanica, con l’energia, con il nucleare; hanno relazioni salde con il Vaticano.
Sono dentro tutte le più grandi vicende italiane.
E per quanto
riguarda i rapporti con la politica, invece?
L’organizzazione
massonica ha un potere fortissimo nella politica, nelle istituzioni, gode di
coperture insospettabili anche da parte di alte cariche dello Stato; quindi
rappresenta un pericolo, soprattutto in Meridione, perché qui si creano facili
rapporti tra massoneria, mafia e ‘ndrangheta: tutti i vertici della ‘ndrangheta hanno rapporti sistematici con la
massoneria. La Direzione Antimafia, inoltre, ha rilevato i rapporti tra
mafia e massoneria al Sud, rapporti che hanno segnato nel tempo figure di
rilievo come Stefano Bontade e
altri, che hanno capito l’importanza della massoneria per stabilire legami
forti e duraturi con lo Stato.
Il Piano di
Rinascita Democratica, quasi realizzato, è un segno di questi rapporti…
Il Piano di
Rinascita Democratica è praticamente ormai attuato, a livello esecutivo e a
livello istituzionale. Le previsioni di Gelli si sono avverate quasi tutte. E
in effetti lo stesso Venerabile - intervistato anche da me e da altri colleghi
- rivendica la paternità di questa situazione attuale, ai fini della quale
Berlusconi ha dato un colpo pesante nella sua azione da ex piduista. D’altronde
i rapporti e i legami tra i due, secondo me, non si sono mai sciolti perché -
come ho spiegato nel mio libro “Fratelli d’Italia” - chi nasce massone resta
massone.
Anche se
ultimamente pare che Gelli abbia scaricato Berlusconi ritenendo che non abbia
più gli stessi valori di allora …
Mah, in realtà
sono, così, provocazioni … una sorta di richiami affettuosi alla casa del
padre. Però ritengo che, in realtà, quel rapporto non si sia mai veramente
interrotto, anche perché Gelli è una specie di “padre padrone” molto sentito e
ascoltato in ambienti massonici.
Perché in Italia
ci sono pochi Ferruccio Pinotti? Voglio dire: perché la stampa italiana è così
restia ad occuparsi dei poteri forti?
La stampa italiana
è un pezzo di potere, è un pezzo della politica, è un pezzo della finanza, dell’economia.
Quindi questi stessi poteri esercitano pressioni nei confronti dei giornali: ci sono giornali e direttori di giornali
ciellini, così come ci sono giornali e direttori di giornali massoni.
Non si può pensare, quindi, che quando si è diretti da queste persone escano
fatti su tali poteri occulti. Escono
poche cose, quelle poche cose che sanno tutti e le vere inchieste non si fanno.
Basti pensare a De
Benedetti …
Certamente. De
Benedetti ha un trascorso massonico che io stesso ho documentato; ma anche nel
Corriere ci sono autori e firme importanti che sono massoni, così come hanno
propri giornalisti nell’Opus Dei e in Cl. L’Italia è un Paese fondamentalmente
arretrato, medievale, e dunque anche i giornali sono stretti nelle logiche
massoniche, a cui invece dovrebbero ribellarsi.
A breve uscirà un
altro libro-inchiesta …
Si chiama “Wojtyla
segreto”, esce il 28 aprile. È stato scritto da me e da Giacomo Gaeazzi, de “La
Stampa” di Torino. È una controinchiesta
su Giovanni Paolo II, in cui sveliamo alcuni aspetti molto interessanti e
assolutamente poco conosciuti, anche sui rapporti tra questo Papa e Cl.
Nessun commento:
Posta un commento