giovedì 26 gennaio 2012

Auschwitz in Israele - Il Secondo Olocausto





«I significati dell'Olocausto,» rispose lui con voce grave, «devono essere determinati da noi, ma una cosa è certa: il suo significato non sarà meno tragico di quanto lo è oggi se ci sarà un secondo  Olocausto, e se la progenie degli ebrei europei che evacuarono l'Europa per un asilo in apparenza più sicuro dovesse andare incontro alla distruzione collettiva in Medio Oriente. Un secondo Olocausto non avrà luogo sul continente europeo, perché questo è stato teatro del primo. Ma un secondo Olocausto, qui, potrebbe verificarsi fin troppo facilmente e, se lo scontro tra arabi ed ebrei dovesse continuare ad aggravarsi, si verificherà: è inevitabile. La distruzione di Israele in un conflitto nucleare è oggi una possibilità assai meno remota di quanto lo fosse l'Olocausto cinquant'anni fa».
Philip Roth, “Operazione Shylock”, Mondadori, 1993.

La prima istintiva reazione israeliana alla dichiarazione del primo ministro Benjamin Netanyahu che tutto Israele ha bisogno di essere circondato da una barriera è la seguente: “Oh no, questa è l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno”. Tale risposta sarebbe del tutto comprensibile. Ogni bambino israeliano, e anche ogni bambino ebreo in tutto il mondo, è nato insieme a immagini di barriere e recinzioni. Le recinzioni dei campi di sterminio della seconda guerra mondiale. Queste immagini vengono automaticamente associate agli sguardi delle persone dietro le recinzioni; lo sguardo negli occhi delle persone che camminano verso le camere a gas e i forni crematori. Pertanto, la proposta di circondare l’intero paese con una recinzione inizialmente suscita una reazione di paura e di rifiuto; la sensazione di un ghetto o di uno Stato fortezza…Un intero paese vive dietro le recinzioni, circondato in tutte le direzioni da oceani di nemici. Il pensiero che questo è il nostro destino può spingere una persona normale verso la follia. E così, stiamo assistendo alla creazione della nuova Sparta qui, la Sparta di oggi; eppure avremmo tanto voluto essere come Atene.
Eitan Haber, giornalista e saggista israeliano

L’Ombra che si trova in contraddizione con i valori non può essere accettata come parte negativa della propria struttura psichica e viene proiettata, vale a dire spostata, verso l’esterno e vissuta come un elemento esteriore. Viene combattuta, punita e sterminata come “nemico esterno”, e non considerata invece come un nostro elemento personale “interno”. […]. I conflitti psichici inconsci dei gruppi e delle masse si esprimono soprattutto in esplosioni epidemiche, come le guerre e le rivoluzioni violente, in cui le forze inconsce che si erano accumulate nella collettività diventano dominanti e “fanno la storia”. […]. Per la collettività rimane quindi sempre più urgente il bisogno di liberarsi in maniera esplosiva e violenta delle energie aggressive accumulate, per scaricare perlomeno temporaneamente lo stato di tensione e di ingorgo emotivo. […]. Ogni popolo pensa di identificarsi, nell’inflazione della “coscienza immacolata”, con i valori più alti dell’umanità, si identifica con essi e prega in coscienza il “suo” Dio, come quintessenza del lato luminoso, di donargli la vittoria. Quest’inflazione della coscienza a posto non viene in alcun modo disturbata dalla messa in atto di un’Ombra brutale. La frattura tra il mondo etico di valori proprio della coscienza e un mondo sotterraneo inconscio da reprimere e da rimuovere che nega quegli stessi valori, conduce l’umanità a nutrire sensi di colpa e ad accumulare nell’inconscio energie ormai ostili alla coscienza, energie che, manifestandosi con violenza repentina, trasformano il corso della storia umana in un terribile fiume di sangue.
Erich Neumann, “Psicologia del profondo e nuova etica”, pp. 48-55.

Sono sempre più convinto che l’ostinazione israeliana nel voler distruggere il programma atomico iraniano si trasformerà in un boomerang terribile.
I devastanti effetti che si ripercuoteranno sull’intero pianeta:
saranno la goccia che farà traboccare il vaso. Un’opinione pubblica internazionale da troppo tempo irretita e repressa nei suoi sentimenti anti-sionisti dall’utilizzo manipolatorio dell’Olocausto rischierà di passare da un estremo di tolleranza ad un estremo di intolleranza:
Il governo israeliano non sembra avvedersene e continua la costruzione del suo campo di concentramento che, nello scenario peggiore, quello di una guerra regionale che degenera in un conflitto globale:
potrebbe tramutarsi in un gigantesco campo di sterminio per gli Ebrei israeliani e per i Palestinesi.

Dopo aver costruito il famoso muro nei territori palestinesi occupati, condannato dall’ONU:
Israele sta costruendo recinzioni di acciaio ai confini con Egitto, Libano e Giordania:
“Le ruspe sono già al lavoro. Il ministero della Difesa ha dichiarato che il piano dei costi previsto sarà di circa 272 milioni di euro. Il muro sarà rinforzato da sensori elettronici. I lavori non dovrebbero durare più di un anno”.
“Il muro con il Libano non è l’unico in programma. Il Primo ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato a Capodanno che Israele ha l’intenzione di costruire una barriera lungo la sua frontiera orientale, lungo il confine giordano, simile a quella che è in costruzione attualmente lungo la frontiera egiziana. Il governo israeliano sta investendo 360milioni di dollari Usa in una barriera di acciaio alta cinque metri lungo i 240 km che separano Israele dall’Egitto. L’opera sarà completata nel settembre 2012. “Quando la barriera di sicurezza lungo il confine egiziano sarà finita, una verrà costruita sul confine giordano” ha dichiarato Netanyahu”.
L’obiettivo è quello di bloccare l’immigrazione clandestina e l’infiltrazione di potenziali terroristi.
Il risultato sarà però quello di un popolo imprigionato tra il mare e il filo spinato, in un gigantesco campo di concentramento circondato da popoli con i quali non intende arrivare ad alcun accordo di pace.
È chiaramente un suicidio. Il più fervido e scaltro nazista non avrebbe potuto immaginare una trappola più tremenda: Ebrei che si costruiscono attorno il loro lager. Ebrei che, per scongiurare un'altra Shoah, la rendono più probabile. Mefistofelico...

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