Siamo i Visitors. Veniamo in pace. Sempre.
Anna – “V”
Per il mio cervello
matematico i numeri da soli fanno pensare che è perfettamente razionale
l'esistenza di alieni.
Stephen Hawking,
astrofisico
Non sarebbe un evento
strano che altre civiltà ci hanno già visitato e saggiamente non hanno
accelerato il nostro progresso scientifico, lasciandoci evolvere lentamente nel
tempo. Civiltà aliene. Tanto progredite da non interferire con la nostra
storia. È presuntuoso affermare che tali culture esistano, nella stessa misura
è arrogante affermare, senza tema di smentita, che esse sono un parto della
fantasia.
Margherita Hack,
astrofisica
Perché il nostro
combattimento non è contro l'uomo di sangue e carne, ma contro gli spiriti
invisibili del male, contro le potestà dell'aria, contro i dominatori di questo
mondo nelle tenebre, contro le malvagie forze spirituali che sono nelle
dimensioni celesti.
Efesini 6:12
Gli psicologi ci spiegano
che i nostri antenati erano dei sempliciotti bisognosi di proiettare figure
paterne e materne nel cosmo per sentirsi meno soli e meno incerti.
Per ovviare al problema di
culture per molti versi sofisticate che però credevano alle favole – sebbene
già Socrate notasse che ai suoi tempi nessuno credeva più agli dèi – Julian
Jaynes ha postulato che le voci sentite dai nostri antenati fossero
allucinazioni acustiche prodotte dal loro cervello e che attribuivano agli dèi
(la schizofrenia ne sarebbe un residuo):
È interessante notare come,
oggigiorno, decine di milioni di persone nutrano per i Fratelli Cosmici, ossia
gli alieni, la stessa devozione che un tempo era rivolta agli dèi. Alcuni dichiarano di comunicare con loro, di essere stati sulle loro
astronavi, di aspettare la loro salvifica venuta. La psicologica del fenomeno è
magnificamente esplorata nella serie “V” (remake).
Sondaggi condotti in tutto
il mondo mostrano che una maggioranza di persone crede nell’esistenza di vita
intelligente extraterrestre:
In India e Cina, un quinto
delle persone intervistate si spinge al punto da affermare che sono già sulla
Terra:
Il celebre astrofisico britannico
Stephen Hawking dà per scontata la loro esistenza ma, a differenza della Hack,
avverte che potrebbero anche essere dei “conquistadores”: “Quando Colombo
sbarcò in America, le cose non sono più andate così bene per gli indigeni”:
L’eventualità di un
contatto e l’analisi predittiva delle sue possibili conseguenze è ormai un tema
dibattuto pubblicamente negli ambienti scientifici (es. Royal Society), non
solo nell’ambito New Age:
Qui un sintesi dello "stato dell'arte" della ricerca ufologica/alienologica:
http://fanuessays.blogspot.com/2011/12/chi-sono-veramente-gli-dei-moderni.html
È dunque arrivato il
momento di esaminare seriamente la possibilità che gli dèi antichi fossero, in
realtà, “visitatori” alieni non particolarmente benevoli. Almeno non dal punto
di vista dei nostri antenati. I Sumeri ad esempio, chiamati “Teste Nere” (per
distinguerli dai loro sovrani?), non ci hanno lasciato un quadro particolarmente edificante dei
loro dèi:
“Gli dèi sumeri
rassomigliavano agli umani nell’apparenza e nel comportamento, ma erano molto
più longevi e potenti degli umani….Nulla nell’universo e nella società sfuggiva
alla loro sorveglianza; tutto, fenomeni naturali ed attività umane, si riteneva
seguisse le norme stabilite dagli dèi….Alcuni dèi governavano specifiche
città-stato”.
Jean Bottéro, “Mesopotamia.
La scrittura, la mentalità, gli dei”
“Credevano che gli dèi
avessero creato l’universo come un enorme meccanismo, il cui fine era quello di
assicurare la produzione e la trasformazione dei beni destinati innanzitutto al
loro uso personale. Il destino di ognuno dei componenti di un universo così
organizzato…era, secondo la volontà degli dèi, ciò che oggi chiameremmo la sua
programmazione, cioè il suo perfetto adattamento al ruolo spettantegli in un
sistema equilibrato, complicato ma coerente e all’interno del quale tutti gli
ingranaggi erano ben sistemati e connessi gli uni agli altri per assicurare il
buon funzionamento dell’intera macchina… Tutti gli dèi erano considerati
sublimi, innanzitutto dominatori e temibili. Davanti a loro ci si prosternava,
si tremava. Certo, essi potevano farsi commuovere dalle suppliche e proprio per
questo li si adulava e li si implorava, dato che erano onnipotenti. E,
soprattutto, li si considerava signori e padroni: ci si sottometteva a loro. Ma
non si era attratti dalle divinità, non le si amava. Si provavano, davanti al
divino, gli stessi sentimenti che animavano i più umili sudditi davanti al
sovrano e agli alti e potenti personaggi che lo circondavano. Corpo e forme
identiche alle nostre, ma senza imperfezioni ed inaccessibili alle infermità e
alla vecchiaia. Gli uomini sono stati creati e messi al mondo e la loro
realizzazione sottilmente calcolata e condotta a termine per svolgere, nei
confronti degli dèi, il ruolo di servitori. La vita umana ha un senso, una
ragion d’essere, una finalità solo al servizio degli dèi”.
Jean Bottéro, “Uomini e dèi
della Mesopotamia: alle origini della mitologia”, Torino: Einaudi, 1992.
“I pensatori sumeri…erano
fermamente convinti che l’uomo fosse stato creato al solo scopo di servire gli
dèi, provvedendoli di cibo, bevande ed abitazioni, cosicché si potessero godere
le loro attività divine. La vita dell’uomo era segnata dall’incertezze e
dall’insicurezza, poiché non sapeva in anticipo il destino decretato per lui
dagli dèi imprevedibili. Quando moriva scendeva nel mondo sotterraneo, oscuro e
tetro dove la vita era solo un miserevole riflesso dell’esistenza terrena.
Predicavano bene, parlando di verità, giustizia e pietà, ma razzolavano male,
indulgendo nel furto, nella violenza, nell’oppressione, nella menzogna, ecc.”
Samuel Noah Kramer, “Uomini
e dèi della Mesopotamia: alle origini della mitologia”, Torino: Einaudi, 1992.
*****
Non che gli dèi greci
fossero migliori.
Tanto che avevano una
prigione, chiamata Tartaro, in cui gli esseri soprannaturali che non possono
morire ed essere uccisi vengono rinchiusi all’interno di un muro di bronzo,
come in un’immensa giara di bronzo.
Per i Greci gli dèi sono
più alti degli umani, giganteschi. Sono più belli e più sapienti. Coprono
lunghe distanze in un battibaleno. Vedono tutto il mondo istantaneamente.
Conoscono ragionevolmente bene il futuro. I loro corpi irradiano luce. Parlano
una lingua diversa. Diventano adulti e poi, raggiunta l’età giusta, si fermano
e diventano immortali. Si nutrono di ecatombi e sacrifici (olocausti, come gli
dèi aztechi), ma non hanno sangue. Consumano nettare ed ambrosia e ciò blocca
il loro invecchiamento.
Gli dèi sono capaci di
cambiare forma ed aspetto ma scelgono di mostrarsi ad alcuni umani nella loro
autentica forma. Di norma si presentano agli umani in forma umana. Possono
rendersi invisibili.
Sono capaci di
teletrasportare umani: es. Afrodite e Paride nel libro 3 dell’Iliade.
Possono instillare nelle
menti umane certi pensieri e sentimenti che li spaventano, incoraggiano,
ispirano, spronano.
Curiosamente, esiste una
norma per cui un dio non può cancellare l’azione di un altro dio.
Sono immortali ma possono
essere feriti. Sono sapienti ma non onniscienti. Sono potenti ma non
onnipotenti. Hanno bisogno dei sacrifici compiuti dagli umani. Si compiacciono
dei rituali che vengono loro dedicati. Ci sono relazioni sessuali tra esseri
umani e dèi e la progenie è semidivina, ma mortale.
Un tempo dèi ed umani erano
vicini e potevano comunicare direttamente, ora invece solo poche persone sono
in contatto con loro.
Esprimono la loro
soddisfazione garantendo il successo di certe iniziative e castigano le azioni
che disapprovano, anche disastrosamente.
“Civilizzano” l’uomo e si
spartiscono città e nazioni. Sono amorali, o trans-morali: è giusto quel che fa
comodo a loro. Uccidono, stuprano, torturano, mentono, manipolano, distruggono.
Fonte:
William Hansen,
"Classical Mythology: A Guide to the Mythical World of the Greeks and
Romans", Oxford: Oxford University Press, 2004
*****
E che dire di Geova e degli
angeli biblici? Geova è uno sterminatore di popoli, distruttore di città, nume
tutelare arbitrario, capriccioso, infantile di un popolo bellicoso. L’Antico
Testamento offre un numero quasi illimitato di suggestive descrizioni di Geova
& co.:
* “4 Io guardavo ed ecco un
uragano avanzare dal settentrione, una grande nube e un turbinìo di fuoco, che
splendeva tutto intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di elettro
incandescente. 5 Al centro apparve la figura di quattro esseri animati, dei
quali questo era l`aspetto: avevano sembianza umana 6 e avevano ciascuno
quattro facce e quattro ali. 7 Le loro gambe erano diritte e gli zoccoli dei
loro piedi erano come gli zoccoli dei piedi d`un vitello, splendenti come
lucido bronzo. 8 Sotto le ali, ai quattro lati, avevano mani d`uomo; tutti e
quattro avevano le medesime sembianze e le proprie ali, 9 e queste ali erano
unite l`una all`altra. Mentre avanzavano, non si volgevano indietro, ma
ciascuno andava diritto avanti a sé. 10 Quanto alle loro fattezze, ognuno dei
quattro aveva fattezze d`uomo; poi fattezze di leone a destra, fattezze di toro
a sinistra e, ognuno dei quattro, fattezze d`aquila. 11 Le loro ali erano
spiegate verso l`alto; ciascuno aveva due ali che si toccavano e due che
coprivano il corpo. 12 Ciascuno si muoveva davanti a sé; andavano là dove lo
spirito li dirigeva e, muovendosi, non si voltavano indietro. 13 Tra quegli
esseri si vedevano come carboni ardenti simili a torce che si muovevano in
mezzo a loro. Il fuoco risplendeva e dal fuoco si sprigionavano bagliori. 14
Gli esseri andavano e venivano come un baleno. 15 Io guardavo quegli esseri ed
ecco sul terreno una ruota al loro fianco, di tutti e quattro. 16 Le ruote
avevano l`aspetto e la struttura come di topazio e tutt`e quattro la medesima
forma, il loro aspetto e la loro struttura era come di ruota in mezzo a
un`altra ruota. 17 Potevano muoversi in quattro direzioni, senza aver bisogno
di voltare nel muoversi. 18 La loro circonferenza era assai grande e i cerchi
di tutt`e quattro erano pieni di occhi tutt`intorno. 19 Quando quegli esseri
viventi si muovevano, anche le ruote si muovevano accanto a loro e, quando gli
esseri si alzavano da terra, anche le ruote si alzavano. 20 Dovunque lo spirito
le avesse spinte, le ruote andavano e ugualmente si alzavano, perché lo spirito
dell`essere vivente era nelle ruote. 21 Quando essi si muovevano, esse si
muovevano; quando essi si fermavano, esse si fermavano e, quando essi si
alzavano da terra, anche le ruote ugualmente si alzavano, perché lo spirito
dell`essere vivente era nelle ruote. 22 Al di sopra delle teste degli esseri
viventi vi era una specie di firmamento, simile ad un cristallo splendente,
disteso sopra le loro teste, 23 e sotto il firmamento vi erano le loro ali
distese, l`una di contro all`altra; ciascuno ne aveva due che gli coprivano il
corpo. 24 Quando essi si muovevano, io udivo il rombo delle ali, simile al
rumore di grandi acque, come il tuono dell`Onnipotente, come il fragore della
tempesta, come il tumulto d`un accampamento. Quando poi si fermavano,
ripiegavano le ali. 25 Ci fu un rumore al di sopra del firmamento che era sulle
loro teste. 26 Sopra il firmamento che era sulle loro teste apparve come una
pietra di zaffiro in forma di trono e su questa specie di trono, in alto, una
figura dalle sembianze umane. 27 Da ciò che sembrava essere dai fianchi in su,
mi apparve splendido come l`elettro e da ciò che sembrava dai fianchi in giù,
mi apparve come di fuoco. Era circondato da uno splendore 28 il cui aspetto era
simile a quello dell`arcobaleno nelle nubi in un giorno di pioggia. Tale mi
apparve l`aspetto della gloria del Signore. Quando la vidi, caddi con la faccia
a terra e udii la voce di uno che parlava.
[Ezechiele 1, 4-28]
* “1 Io guardavo ed ecco
sul firmamento che stava sopra il capo dei cherubini vidi come una pietra di
zaffìro e al di sopra appariva qualcosa che aveva la forma di un trono. 2 Disse
all`uomo vestito di lino: "Và fra le ruote che sono sotto il cherubino e
riempi il cavo delle mani dei carboni accesi che sono fra i cherubini e spargili
sulla città". Egli vi andò mentre io lo seguivo con lo sguardo. 3 Ora i
cherubini erano fermi a destra del tempio, quando l`uomo vi andò, e una nube
riempiva il cortile interno. 4 La gloria del Signore si alzò sopra il cherubino
verso la soglia del tempio e il tempio fu riempito dalla nube e il cortile fu
pieno dello splendore della gloria del Signore. 5 Il fragore delle ali dei
cherubini giungeva fino al cortile esterno, come la voce di Dio onnipotente
quando parla. 6 Appena ebbe dato all`uomo vestito di lino l`ordine di prendere
il fuoco fra le ruote in mezzo ai cherubini, egli avanzò e si fermò vicino alla
ruota. 7 Il cherubino tese la mano per prendere il fuoco che era fra i
cherubini; ne prese e lo mise nel cavo delle mani dell`uomo vestito di lino, il
quale lo prese e uscì. 8 Io stavo guardando: i cherubini avevano sotto le ali
la forma di una mano d`uomo (ma non sono anch’essi, i Cherubini, Esseri
superiori agli Angeli; Esseri di puro spirito?). 9 Guardai ancora ed ecco che
al fianco dei cherubini vi erano quattro ruote, una ruota al fianco di ciascun
cherubino. Quelle ruote avevano l`aspetto del topazio. 10 Sembrava che tutte e
quattro fossero di una medesima forma, come se una ruota fosse in mezzo
all`altra. 11 Muovendosi, potevano andare nelle quattro direzioni senza
voltarsi, perché si muovevano verso il lato dove era rivolta la testa, senza
voltarsi durante il movimento. 12 Tutto il loro corpo, il dorso, le mani, le
ali e le ruote erano pieni di occhi tutt`intorno; ognuno dei quattro aveva la propria
ruota. 13 Io sentii che le ruote venivano chiamate "Turbine". 14 Ogni
cherubino aveva quattro sembianze: la prima quella di cherubino, la seconda
quella di uomo, la terza quella di leone e la quarta quella di aquila. 15 I
cherubini si alzarono in alto: essi erano quegli esseri viventi che avevo visti
al canale Chebàr. (nota: vedi sopra Ezechiele 1,3). 16 Quando i cherubini si
muovevano, anche le ruote avanzavano al loro fianco: quando i cherubini
spiegavano le ali per sollevarsi da terra, le ruote non si allontanavano dal
loro fianco; 17 quando si fermavano, anche le ruote si fermavano; quando si
alzavano, anche le ruote si alzavano con loro perché lo spirito di quegli
esseri era in loro” [Ezechiele 10,1-13];
* “Perciocchè la nuvola del
Signore era di giorno sopra il Tabernacolo, e un fuoco v'era di notte, alla
vista di tutta la casa d'Israele, in tutti i lor viaggi” [Esodo, 40:38];
* “Or nel giorno che il
Tabernacolo fu rizzato, la nuvola coperse il Tabernacolo, di sopra il
Padiglione della Testimonianza; e in su la sera era sopra il Tabernacolo in
apparenza di fuoco, fino alla mattina” [Numeri 9:15];
* “tu pure, per le tue gran
misericordie, non li abbandonasti nel deserto; la colonna della nuvola non si
dipartì d'in su loro di giorno, per condurli per lo cammino; nè la colonna del
fuoco di notte, per alluminarli nella via, per la quale aveano da camminare”
[Neemia 9:19];
* “E il Signore camminava
davanti a loro; di giorno, in una colonna di nuvola, per guidarli per lo
cammino; e di notte, in una colonna di fuoco, per illuminarli; acciocchè
camminassero giorno e notte” [Esodo 13:21].
* “Giacobbe capitò in un
luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese una pietra, se
la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. Fece un sogno: una scala
poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli
angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. Ecco il Signore gli stava
davanti e disse: "Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio
di Isacco” [Genesi 28, 11-13];
* “Alzai gli occhi e
guardai ed ecco un uomo vestito di lino, con ai fianchi una cintura d'oro di
Ufaz; il suo corpo somigliava a topazio, la sua faccia aveva l'aspetto della
folgore, i suoi occhi erano come fiamme di fuoco, le sue braccia e le gambe
somigliavano a bronzo lucente e il suono delle sue parole pareva il clamore di
una moltitudine” [Daniele 10, 5-6];
* “I figli di Dio videro
che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne
vollero” [Genesi 6,2];
* “9 Il Signore disse a
Mosè : "Ecco, io sto per venire verso di te in una densa nube, perché il
popolo senta quando io parlerò con te e credano sempre anche a te” [Esodo
19,16-18]
* “16 Appunto al terzo
giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni, lampi, una nube densa sul monte e
un suono fortissimo di tromba: tutto il popolo che era nell'accampamento fu
scosso da tremore. 17 Allora Mosè fece uscire il popolo dall'accampamento
incontro a Dio. Essi stettero in piedi alle falde del monte. 18 Il monte Sinai
era tutto fumante, perché su di esso era sceso il Signore nel fuoco e il suo
fumo saliva come il fumo di una fornace: tutto il monte tremava molto. 19 Il
suono della tromba diventava sempre più intenso: Mosè parlava e Dio gli
rispondeva con voce di tuono. 20 Il Signore scese dunque sul monte Sinai, sulla
vetta del monte, e il Signore chiamò Mosè sulla vetta del monte. Mosè salì”
[Esodo 19, 9-20];
* “34 Allora la nube coprì
la tenda del convegno e la Gloria del Signore riempì la Dimora. 35 Mosè non
potè entrare nella tenda del convegno, perché la nube dimorava su di essa e la
Gloria del Signore riempiva la Dimora. 36 Ad ogni tappa, quando la nube
s`innalzava e lasciava la Dimora, gli Israeliti levavano l`accampamento. 37 Se la
nube non si innalzava, essi non partivano, finché non si fosse innalzata. 38
Perche` la nube del Signore durante il giorno rimaneva sulla Dimora e durante
la notte vi era in essa un fuoco, visibile a tutta la casa d`Israele, per tutto
il tempo del loro viaggio” [Esodo 40,34-38];
* “4 Il Signore disse
subito a Mosè , ad Aronne e a Maria: "Uscite tutti e tre e andate alla
tenda del convegno". Uscirono tutti e tre. 5 Il Signore allora scese in
una colonna di nube, si fermò all`ingresso della tenda e chiamò Aronne e Maria.
I due si fecero avanti” [Numeri 12,4-5];
* “11 Mentre camminavano
conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra loro
due. Elia salì nel turbine verso il cielo. 12 Eliseo guardava e gridava:
"Padre mio, padre mio, cocchio d`Israele e suo cocchiere". E non lo
vide più. Allora afferrò le proprie vesti e le lacerò in due pezzi” [II Re,
2,11-12];
* “6 Mosè e Aronne tra i
suoi sacerdoti, Samuele tra quanti invocano il suo nome: invocavano il Signore
ed egli rispondeva. 7 Parlava loro da una colonna di nubi: obbedivano ai suoi
comandi e alla legge che aveva loro dato” [Salmi 98,6-7];
* “1 Nell`anno in cui morì
il re Ozia, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del
suo manto riempivano il tempio. 2 Attorno a lui stavano dei serafini, ognuno
aveva sei ali; con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con
due volava. 3 Proclamavano l`uno all`altro: "Santo, santo, santo è il
Signore degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria". 4
Vibravano gli stipiti delle porte alla voce di colui che gridava, mentre il
tempio si riempiva di fumo” [Isaia 6,1-4];
* “8 Chi sono quelle che
volano come nubi e come colombe verso le loro colombaie?” [Isaia 60,8];
* “15 Poiché, ecco, il
Signore viene con il fuoco, i suoi carri sono come un turbine, per riversare
con ardore l`ira, la sua minaccia con fiamme di fuoco. 16 Con il fuoco infatti
il Signore farà giustizia su tutta la terra e con la spada su ogni uomo; molti
saranno i colpiti dal Signore” [Isaia 66, 15-16];
* “13 Ecco, egli sale come
nubi e come un turbine sono i suoi carri, i suoi cavalli sono più veloci delle
aquile. Guai a noi che siamo perduti!” [Geremia 4,13];
"Vengono da lontan
paese, dalla estremità de' cieli, l'Eterno e gli strumenti della sua ira, per
distruggere tutta la terra" (Isaia 13:5);
'"I carri di Dio sono
miriadi e miriadi, migliaia gli arcieri, il mio Signore è fra loro" (Salmi
68, 17);
"I figliuoli di Dio
vedendo la bellezza delle figliuole degli uomini, presero per loro mogli quelle
che più di tutte lor piacquero" (Genesi 6,2);
"Venite adunque
scendiamo e confondiamo il loro linguaggio, sicché l'uno non capisca il parlare
dell'altro" (Genesi 11,7).
"La gloria del Signore uscì dalla soglia del tempio
e si fermò sui cherubini. I cherubini spiegarono le ali e si sollevarono da
terra sotto i miei occhi; anche le ruote si alzarono con loro e si fermarono
all'ingresso della porta orientale del tempio, mentre la gloria del Dio
d'Israele era in alto su di loro.Erano i medesimi esseri che io avevo visti
sotto il Dio d'Israele lungo il canale Chebàr e riconobbi che erano cherubini.
Ciascuno aveva quattro aspetti e ciascuno quattro ali e qualcosa simile a mani
d'uomo sotto le ali" (Ezechiele 10, 18-21).
2 commenti:
ottimo post
grazie!
Posta un commento