sabato 17 dicembre 2011

Chi erano, veramente, gli dèi antichi?





Siamo i Visitors. Veniamo in pace. Sempre.
Anna – “V”

Per il mio cervello matematico i numeri da soli fanno pensare che è perfettamente razionale l'esistenza di alieni.
Stephen Hawking, astrofisico

Non sarebbe un evento strano che altre civiltà ci hanno già visitato e saggiamente non hanno accelerato il nostro progresso scientifico, lasciandoci evolvere lentamente nel tempo. Civiltà aliene. Tanto progredite da non interferire con la nostra storia. È presuntuoso affermare che tali culture esistano, nella stessa misura è arrogante affermare, senza tema di smentita, che esse sono un parto della fantasia.
Margherita Hack, astrofisica

Perché il nostro combattimento non è contro l'uomo di sangue e carne, ma contro gli spiriti invisibili del male, contro le potestà dell'aria, contro i dominatori di questo mondo nelle tenebre, contro le malvagie forze spirituali che sono nelle dimensioni celesti.
Efesini 6:12

Gli psicologi ci spiegano che i nostri antenati erano dei sempliciotti bisognosi di proiettare figure paterne e materne nel cosmo per sentirsi meno soli e meno incerti.
Per ovviare al problema di culture per molti versi sofisticate che però credevano alle favole – sebbene già Socrate notasse che ai suoi tempi nessuno credeva più agli dèi – Julian Jaynes ha postulato che le voci sentite dai nostri antenati fossero allucinazioni acustiche prodotte dal loro cervello e che attribuivano agli dèi (la schizofrenia ne sarebbe un residuo):

È interessante notare come, oggigiorno, decine di milioni di persone nutrano per i Fratelli Cosmici, ossia gli alieni, la stessa devozione che un tempo era rivolta agli dèi. Alcuni dichiarano di comunicare con loro, di essere stati sulle loro astronavi, di aspettare la loro salvifica venuta. La psicologica del fenomeno è magnificamente esplorata nella serie “V” (remake). 
Sondaggi condotti in tutto il mondo mostrano che una maggioranza di persone crede nell’esistenza di vita intelligente extraterrestre:
In India e Cina, un quinto delle persone intervistate si spinge al punto da affermare che sono già sulla Terra:
Il celebre astrofisico britannico Stephen Hawking dà per scontata la loro esistenza ma, a differenza della Hack, avverte che potrebbero anche essere dei “conquistadores”: “Quando Colombo sbarcò in America, le cose non sono più andate così bene per gli indigeni”:

L’eventualità di un contatto e l’analisi predittiva delle sue possibili conseguenze è ormai un tema dibattuto pubblicamente negli ambienti scientifici (es. Royal Society), non solo nell’ambito New Age:

Qui un sintesi dello "stato dell'arte" della ricerca ufologica/alienologica:
http://fanuessays.blogspot.com/2011/12/chi-sono-veramente-gli-dei-moderni.html

È dunque arrivato il momento di esaminare seriamente la possibilità che gli dèi antichi fossero, in realtà, “visitatori” alieni non particolarmente benevoli. Almeno non dal punto di vista dei nostri antenati. I Sumeri ad esempio, chiamati “Teste Nere” (per distinguerli dai loro sovrani?), non ci hanno lasciato un quadro particolarmente edificante dei loro dèi:

“Gli dèi sumeri rassomigliavano agli umani nell’apparenza e nel comportamento, ma erano molto più longevi e potenti degli umani….Nulla nell’universo e nella società sfuggiva alla loro sorveglianza; tutto, fenomeni naturali ed attività umane, si riteneva seguisse le norme stabilite dagli dèi….Alcuni dèi governavano specifiche città-stato”.
Jean Bottéro, “Mesopotamia. La scrittura, la mentalità, gli dei”

“Credevano che gli dèi avessero creato l’universo come un enorme meccanismo, il cui fine era quello di assicurare la produzione e la trasformazione dei beni destinati innanzitutto al loro uso personale. Il destino di ognuno dei componenti di un universo così organizzato…era, secondo la volontà degli dèi, ciò che oggi chiameremmo la sua programmazione, cioè il suo perfetto adattamento al ruolo spettantegli in un sistema equilibrato, complicato ma coerente e all’interno del quale tutti gli ingranaggi erano ben sistemati e connessi gli uni agli altri per assicurare il buon funzionamento dell’intera macchina… Tutti gli dèi erano considerati sublimi, innanzitutto dominatori e temibili. Davanti a loro ci si prosternava, si tremava. Certo, essi potevano farsi commuovere dalle suppliche e proprio per questo li si adulava e li si implorava, dato che erano onnipotenti. E, soprattutto, li si considerava signori e padroni: ci si sottometteva a loro. Ma non si era attratti dalle divinità, non le si amava. Si provavano, davanti al divino, gli stessi sentimenti che animavano i più umili sudditi davanti al sovrano e agli alti e potenti personaggi che lo circondavano. Corpo e forme identiche alle nostre, ma senza imperfezioni ed inaccessibili alle infermità e alla vecchiaia. Gli uomini sono stati creati e messi al mondo e la loro realizzazione sottilmente calcolata e condotta a termine per svolgere, nei confronti degli dèi, il ruolo di servitori. La vita umana ha un senso, una ragion d’essere, una finalità solo al servizio degli dèi”.
Jean Bottéro, “Uomini e dèi della Mesopotamia: alle origini della mitologia”, Torino: Einaudi, 1992. 

“I pensatori sumeri…erano fermamente convinti che l’uomo fosse stato creato al solo scopo di servire gli dèi, provvedendoli di cibo, bevande ed abitazioni, cosicché si potessero godere le loro attività divine. La vita dell’uomo era segnata dall’incertezze e dall’insicurezza, poiché non sapeva in anticipo il destino decretato per lui dagli dèi imprevedibili. Quando moriva scendeva nel mondo sotterraneo, oscuro e tetro dove la vita era solo un miserevole riflesso dell’esistenza terrena. Predicavano bene, parlando di verità, giustizia e pietà, ma razzolavano male, indulgendo nel furto, nella violenza, nell’oppressione, nella menzogna, ecc.”
Samuel Noah Kramer, “Uomini e dèi della Mesopotamia: alle origini della mitologia”, Torino: Einaudi, 1992.

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Non che gli dèi greci fossero migliori.
Tanto che avevano una prigione, chiamata Tartaro, in cui gli esseri soprannaturali che non possono morire ed essere uccisi vengono rinchiusi all’interno di un muro di bronzo, come in un’immensa giara di bronzo.
Per i Greci gli dèi sono più alti degli umani, giganteschi. Sono più belli e più sapienti. Coprono lunghe distanze in un battibaleno. Vedono tutto il mondo istantaneamente. Conoscono ragionevolmente bene il futuro. I loro corpi irradiano luce. Parlano una lingua diversa. Diventano adulti e poi, raggiunta l’età giusta, si fermano e diventano immortali. Si nutrono di ecatombi e sacrifici (olocausti, come gli dèi aztechi), ma non hanno sangue. Consumano nettare ed ambrosia e ciò blocca il loro invecchiamento.
Gli dèi sono capaci di cambiare forma ed aspetto ma scelgono di mostrarsi ad alcuni umani nella loro autentica forma. Di norma si presentano agli umani in forma umana. Possono rendersi invisibili.
Sono capaci di teletrasportare umani: es. Afrodite e Paride nel libro 3 dell’Iliade.
Possono instillare nelle menti umane certi pensieri e sentimenti che li spaventano, incoraggiano, ispirano, spronano.
Curiosamente, esiste una norma per cui un dio non può cancellare l’azione di un altro dio.
Sono immortali ma possono essere feriti. Sono sapienti ma non onniscienti. Sono potenti ma non onnipotenti. Hanno bisogno dei sacrifici compiuti dagli umani. Si compiacciono dei rituali che vengono loro dedicati. Ci sono relazioni sessuali tra esseri umani e dèi e la progenie è semidivina, ma mortale.
Un tempo dèi ed umani erano vicini e potevano comunicare direttamente, ora invece solo poche persone sono in contatto con loro.
Esprimono la loro soddisfazione garantendo il successo di certe iniziative e castigano le azioni che disapprovano, anche disastrosamente.
“Civilizzano” l’uomo e si spartiscono città e nazioni. Sono amorali, o trans-morali: è giusto quel che fa comodo a loro. Uccidono, stuprano, torturano, mentono, manipolano, distruggono.

Fonte:
William Hansen, "Classical Mythology: A Guide to the Mythical World of the Greeks and Romans", Oxford: Oxford University Press, 2004


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E che dire di Geova e degli angeli biblici? Geova è uno sterminatore di popoli, distruttore di città, nume tutelare arbitrario, capriccioso, infantile di un popolo bellicoso. L’Antico Testamento offre un numero quasi illimitato di suggestive descrizioni di Geova & co.:

* “4 Io guardavo ed ecco un uragano avanzare dal settentrione, una grande nube e un turbinìo di fuoco, che splendeva tutto intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di elettro incandescente. 5 Al centro apparve la figura di quattro esseri animati, dei quali questo era l`aspetto: avevano sembianza umana 6 e avevano ciascuno quattro facce e quattro ali. 7 Le loro gambe erano diritte e gli zoccoli dei loro piedi erano come gli zoccoli dei piedi d`un vitello, splendenti come lucido bronzo. 8 Sotto le ali, ai quattro lati, avevano mani d`uomo; tutti e quattro avevano le medesime sembianze e le proprie ali, 9 e queste ali erano unite l`una all`altra. Mentre avanzavano, non si volgevano indietro, ma ciascuno andava diritto avanti a sé. 10 Quanto alle loro fattezze, ognuno dei quattro aveva fattezze d`uomo; poi fattezze di leone a destra, fattezze di toro a sinistra e, ognuno dei quattro, fattezze d`aquila. 11 Le loro ali erano spiegate verso l`alto; ciascuno aveva due ali che si toccavano e due che coprivano il corpo. 12 Ciascuno si muoveva davanti a sé; andavano là dove lo spirito li dirigeva e, muovendosi, non si voltavano indietro. 13 Tra quegli esseri si vedevano come carboni ardenti simili a torce che si muovevano in mezzo a loro. Il fuoco risplendeva e dal fuoco si sprigionavano bagliori. 14 Gli esseri andavano e venivano come un baleno. 15 Io guardavo quegli esseri ed ecco sul terreno una ruota al loro fianco, di tutti e quattro. 16 Le ruote avevano l`aspetto e la struttura come di topazio e tutt`e quattro la medesima forma, il loro aspetto e la loro struttura era come di ruota in mezzo a un`altra ruota. 17 Potevano muoversi in quattro direzioni, senza aver bisogno di voltare nel muoversi. 18 La loro circonferenza era assai grande e i cerchi di tutt`e quattro erano pieni di occhi tutt`intorno. 19 Quando quegli esseri viventi si muovevano, anche le ruote si muovevano accanto a loro e, quando gli esseri si alzavano da terra, anche le ruote si alzavano. 20 Dovunque lo spirito le avesse spinte, le ruote andavano e ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell`essere vivente era nelle ruote. 21 Quando essi si muovevano, esse si muovevano; quando essi si fermavano, esse si fermavano e, quando essi si alzavano da terra, anche le ruote ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell`essere vivente era nelle ruote. 22 Al di sopra delle teste degli esseri viventi vi era una specie di firmamento, simile ad un cristallo splendente, disteso sopra le loro teste, 23 e sotto il firmamento vi erano le loro ali distese, l`una di contro all`altra; ciascuno ne aveva due che gli coprivano il corpo. 24 Quando essi si muovevano, io udivo il rombo delle ali, simile al rumore di grandi acque, come il tuono dell`Onnipotente, come il fragore della tempesta, come il tumulto d`un accampamento. Quando poi si fermavano, ripiegavano le ali. 25 Ci fu un rumore al di sopra del firmamento che era sulle loro teste. 26 Sopra il firmamento che era sulle loro teste apparve come una pietra di zaffiro in forma di trono e su questa specie di trono, in alto, una figura dalle sembianze umane. 27 Da ciò che sembrava essere dai fianchi in su, mi apparve splendido come l`elettro e da ciò che sembrava dai fianchi in giù, mi apparve come di fuoco. Era circondato da uno splendore 28 il cui aspetto era simile a quello dell`arcobaleno nelle nubi in un giorno di pioggia. Tale mi apparve l`aspetto della gloria del Signore. Quando la vidi, caddi con la faccia a terra e udii la voce di uno che parlava.
[Ezechiele 1, 4-28]

* “1 Io guardavo ed ecco sul firmamento che stava sopra il capo dei cherubini vidi come una pietra di zaffìro e al di sopra appariva qualcosa che aveva la forma di un trono. 2 Disse all`uomo vestito di lino: "Và fra le ruote che sono sotto il cherubino e riempi il cavo delle mani dei carboni accesi che sono fra i cherubini e spargili sulla città". Egli vi andò mentre io lo seguivo con lo sguardo. 3 Ora i cherubini erano fermi a destra del tempio, quando l`uomo vi andò, e una nube riempiva il cortile interno. 4 La gloria del Signore si alzò sopra il cherubino verso la soglia del tempio e il tempio fu riempito dalla nube e il cortile fu pieno dello splendore della gloria del Signore. 5 Il fragore delle ali dei cherubini giungeva fino al cortile esterno, come la voce di Dio onnipotente quando parla. 6 Appena ebbe dato all`uomo vestito di lino l`ordine di prendere il fuoco fra le ruote in mezzo ai cherubini, egli avanzò e si fermò vicino alla ruota. 7 Il cherubino tese la mano per prendere il fuoco che era fra i cherubini; ne prese e lo mise nel cavo delle mani dell`uomo vestito di lino, il quale lo prese e uscì. 8 Io stavo guardando: i cherubini avevano sotto le ali la forma di una mano d`uomo (ma non sono anch’essi, i Cherubini, Esseri superiori agli Angeli; Esseri di puro spirito?). 9 Guardai ancora ed ecco che al fianco dei cherubini vi erano quattro ruote, una ruota al fianco di ciascun cherubino. Quelle ruote avevano l`aspetto del topazio. 10 Sembrava che tutte e quattro fossero di una medesima forma, come se una ruota fosse in mezzo all`altra. 11 Muovendosi, potevano andare nelle quattro direzioni senza voltarsi, perché si muovevano verso il lato dove era rivolta la testa, senza voltarsi durante il movimento. 12 Tutto il loro corpo, il dorso, le mani, le ali e le ruote erano pieni di occhi tutt`intorno; ognuno dei quattro aveva la propria ruota. 13 Io sentii che le ruote venivano chiamate "Turbine". 14 Ogni cherubino aveva quattro sembianze: la prima quella di cherubino, la seconda quella di uomo, la terza quella di leone e la quarta quella di aquila. 15 I cherubini si alzarono in alto: essi erano quegli esseri viventi che avevo visti al canale Chebàr. (nota: vedi sopra Ezechiele 1,3). 16 Quando i cherubini si muovevano, anche le ruote avanzavano al loro fianco: quando i cherubini spiegavano le ali per sollevarsi da terra, le ruote non si allontanavano dal loro fianco; 17 quando si fermavano, anche le ruote si fermavano; quando si alzavano, anche le ruote si alzavano con loro perché lo spirito di quegli esseri era in loro” [Ezechiele 10,1-13];

* “Perciocchè la nuvola del Signore era di giorno sopra il Tabernacolo, e un fuoco v'era di notte, alla vista di tutta la casa d'Israele, in tutti i lor viaggi” [Esodo, 40:38];

* “Or nel giorno che il Tabernacolo fu rizzato, la nuvola coperse il Tabernacolo, di sopra il Padiglione della Testimonianza; e in su la sera era sopra il Tabernacolo in apparenza di fuoco, fino alla mattina” [Numeri 9:15];

* “tu pure, per le tue gran misericordie, non li abbandonasti nel deserto; la colonna della nuvola non si dipartì d'in su loro di giorno, per condurli per lo cammino; nè la colonna del fuoco di notte, per alluminarli nella via, per la quale aveano da camminare” [Neemia 9:19];

* “E il Signore camminava davanti a loro; di giorno, in una colonna di nuvola, per guidarli per lo cammino; e di notte, in una colonna di fuoco, per illuminarli; acciocchè camminassero giorno e notte” [Esodo 13:21].

* “Giacobbe capitò in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. Ecco il Signore gli stava davanti e disse: "Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco” [Genesi 28, 11-13];

* “Alzai gli occhi e guardai ed ecco un uomo vestito di lino, con ai fianchi una cintura d'oro di Ufaz; il suo corpo somigliava a topazio, la sua faccia aveva l'aspetto della folgore, i suoi occhi erano come fiamme di fuoco, le sue braccia e le gambe somigliavano a bronzo lucente e il suono delle sue parole pareva il clamore di una moltitudine” [Daniele 10, 5-6];

* “I figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero” [Genesi 6,2];

* “9 Il Signore disse a Mosè : "Ecco, io sto per venire verso di te in una densa nube, perché il popolo senta quando io parlerò con te e credano sempre anche a te” [Esodo 19,16-18]

* “16 Appunto al terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni, lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di tromba: tutto il popolo che era nell'accampamento fu scosso da tremore. 17 Allora Mosè fece uscire il popolo dall'accampamento incontro a Dio. Essi stettero in piedi alle falde del monte. 18 Il monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso era sceso il Signore nel fuoco e il suo fumo saliva come il fumo di una fornace: tutto il monte tremava molto. 19 Il suono della tromba diventava sempre più intenso: Mosè parlava e Dio gli rispondeva con voce di tuono. 20 Il Signore scese dunque sul monte Sinai, sulla vetta del monte, e il Signore chiamò Mosè sulla vetta del monte. Mosè salì” [Esodo 19, 9-20];

* “34 Allora la nube coprì la tenda del convegno e la Gloria del Signore riempì la Dimora. 35 Mosè non potè entrare nella tenda del convegno, perché la nube dimorava su di essa e la Gloria del Signore riempiva la Dimora. 36 Ad ogni tappa, quando la nube s`innalzava e lasciava la Dimora, gli Israeliti levavano l`accampamento. 37 Se la nube non si innalzava, essi non partivano, finché non si fosse innalzata. 38 Perche` la nube del Signore durante il giorno rimaneva sulla Dimora e durante la notte vi era in essa un fuoco, visibile a tutta la casa d`Israele, per tutto il tempo del loro viaggio” [Esodo 40,34-38];

* “4 Il Signore disse subito a Mosè , ad Aronne e a Maria: "Uscite tutti e tre e andate alla tenda del convegno". Uscirono tutti e tre. 5 Il Signore allora scese in una colonna di nube, si fermò all`ingresso della tenda e chiamò Aronne e Maria. I due si fecero avanti” [Numeri 12,4-5];

* “11 Mentre camminavano conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra loro due. Elia salì nel turbine verso il cielo. 12 Eliseo guardava e gridava: "Padre mio, padre mio, cocchio d`Israele e suo cocchiere". E non lo vide più. Allora afferrò le proprie vesti e le lacerò in due pezzi” [II Re, 2,11-12];

* “6 Mosè e Aronne tra i suoi sacerdoti, Samuele tra quanti invocano il suo nome: invocavano il Signore ed egli rispondeva. 7 Parlava loro da una colonna di nubi: obbedivano ai suoi comandi e alla legge che aveva loro dato” [Salmi 98,6-7];

* “1 Nell`anno in cui morì il re Ozia, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. 2 Attorno a lui stavano dei serafini, ognuno aveva sei ali; con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava. 3 Proclamavano l`uno all`altro: "Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria". 4 Vibravano gli stipiti delle porte alla voce di colui che gridava, mentre il tempio si riempiva di fumo” [Isaia 6,1-4];

* “8 Chi sono quelle che volano come nubi e come colombe verso le loro colombaie?” [Isaia 60,8];

* “15 Poiché, ecco, il Signore viene con il fuoco, i suoi carri sono come un turbine, per riversare con ardore l`ira, la sua minaccia con fiamme di fuoco. 16 Con il fuoco infatti il Signore farà giustizia su tutta la terra e con la spada su ogni uomo; molti saranno i colpiti dal Signore” [Isaia 66, 15-16];

* “13 Ecco, egli sale come nubi e come un turbine sono i suoi carri, i suoi cavalli sono più veloci delle aquile. Guai a noi che siamo perduti!” [Geremia 4,13];

"Vengono da lontan paese, dalla estremità de' cieli, l'Eterno e gli strumenti della sua ira, per distruggere tutta la terra" (Isaia 13:5);

'"I carri di Dio sono miriadi e miriadi, migliaia gli arcieri, il mio Signore è fra loro" (Salmi 68, 17);

"I figliuoli di Dio vedendo la bellezza delle figliuole degli uomini, presero per loro mogli quelle che più di tutte lor piacquero" (Genesi 6,2);

"Venite adunque scendiamo e confondiamo il loro linguaggio, sicché l'uno non capisca il parlare dell'altro" (Genesi 11,7).

"La gloria del Signore uscì dalla soglia del tempio e si fermò sui cherubini. I cherubini spiegarono le ali e si sollevarono da terra sotto i miei occhi; anche le ruote si alzarono con loro e si fermarono all'ingresso della porta orientale del tempio, mentre la gloria del Dio d'Israele era in alto su di loro.Erano i medesimi esseri che io avevo visti sotto il Dio d'Israele lungo il canale Chebàr e riconobbi che erano cherubini. Ciascuno aveva quattro aspetti e ciascuno quattro ali e qualcosa simile a mani d'uomo sotto le ali" (Ezechiele 10, 18-21).