SLATE, una rivista
"liberal" di grande successo e di proprietà della Microsoft, fa
balenare l'idea di abolire il denaro cartaceo per risolvere la crisi, prendendo
spunto dalla cosiddetta “manovra Salva-Italia”, in particolare il progetto di
abolire l’uso di contanti per transazioni superiori ai 1000 euro.
L’autore trova
che sarebbe opportuno che altre nazioni si rendessero conto dei benefici che
derivano dall’eliminare tout court i contanti e lasciare che siano solo
narcotrafficanti, spacciatori, evasori e criminali vari a farne uso. Più di
tutto, sempre a suo dire, l’eliminazione dei contanti cancellerà il rischio
recessivo. Infatti, continua l’autore, le banche centrali possono
contrastare la recessione iniettando liquidità nel sistema economico per
stimolarlo, tramite l’abbassamento dei tassi di interesse. Il problema odierno
è che i tassi sono già così bassi che, come il Giappone del dopo-bolla, non si
può scendere sotto lo zero. Il tasso non può scendere sotto zero a causa
dell’esistenza dei contanti. In ogni istante i contanti in circolazione sono
relativamente pochi rispetto al denaro digitalizzato. Ma se i tassi
scendessero sotto zero, la cosa si tradurrebbe in una tassa per chi mantiene i
soldi nel proprio conto in banca e a quel punto la gente preferirebbe metterli
nel materasso. Cosa succederebbe, però, se non fosse possibile prelevare i
soldi? Se le transazioni fossero tutte elettroniche, cosicché l’unica
alternativa a tenere i soldi in un conto a tasso di interesse negativo fosse
quello di spenderlo? Allora non ci sarebbero più depressioni. Troppa
disoccupazione? Si abbassano i tassi sotto lo zero costringendo i risparmiatori
a far circolare liquidità, facendo ripartire l’economia. Alcuni farebbero
incetta di oro, diamanti e altri beni di lusso (rifugio). Ma anche questo
servirebbe comunque a stimolare l’industria in quei settori ed il saggio
investitore saprebbe che il prezzo dell’oro crollerebbe una volta che la
recessione avesse termine e gli interessi salissero di nuovo (e chi lo dice?
Nota mia). Oppure si potrebbe lasciar salire l’inflazione, cosa che avrebbe gli
stessi effetti. L’autore però prevede che questa seconda opzione non piacerebbe
alle élite economiche e politiche. “Togliere di mezzo i contanti, invece”,
conclude l’autore, “è semplice ed elegante, e quindi succederà molto
presto”.
*****
Ricapitolo le obiezioni
dei commentatori:
* se non s’inventa un altro
valore di scambio, questa strada metterà tutto il nostro denaro nelle mani di
quei banchieri e ispettori governativi, ossia le stesse persone ed istituzioni
che in questi anni hanno dimostrato di non meritare la nostra fiducia, visto
che non hanno previsto la crisi quando diversi analisti li mettevano in
guardia, non hanno saputo prendere dei provvedimenti adeguati, non hanno
dimostrato di sapere che pesci pigliare, soprattutto non hanno mostrato la
minima intenzione di punire i responsabili del collasso finanziario che ha
innescato la recessione che ha sbriciolato le nostre società, quasi che fossero
in combutta con loro.
* cosa succederebbe nel
caso di un colossale black-out?
* siete davvero disposti ad
accettare che ogni transazione, fino all’acquisto più banale, sia tracciabile
elettronicamente? Non voglio vivere in quel tipo di società.
* come si risparmiano i
soldi per il pensionamento?
* il problema non è
l’incetta di oro e diamanti, ma di terreni ed immobili, il che gonfia quelle
bolle speculative che prima impediscono alle giovani generazioni di farsi una
famiglia e poi, esplodendo, scatenano le crisi economiche planetarie.
* qualcuno pensa seriamente
che la gente sarebbe pronta a depositare tutti i suoi soldi elettronicamente,
senza l’opzione dei contanti, e dover pagare per questo servizio? Non penso
proprio. L’unica reazione sarebbe una fuga dal sistema bancario ed una crisi di
liquidità, ma senza risparmi non ci sarebbe alcuna rete di salvataggio.
* perché punire
ulteriormente i risparmiatori, quasi fossero degli appestati, quando invece
sono cittadini virtuosi che si comportano responsabilmente?
* in una società priva di
contanti ciascun cittadino sarebbe una pedina di un ordine autoritario.
* le banche non controllano
il nostro denaro, lo tengono per conto nostro, non possono sottrarcelo senza il
nostro consenso. Gli interessi sono il sale dell’attività bancaria, perché
fanno affluire liquidità che potrà essere prestato ad un certo interesse,
generando un profitto, entro certi limiti. Questa è la ragione per cui se tutti
ritirassero i loro soldi contemporaneamente ucciderebbero le banche.
L’interesse serve appunto ad evitare questo tipo di fenomeno. Un altro modo per
ottenere liquidità è chiederla alle banche centrali. Più basso è il tasso di
interesse delle banche centrali, più convenienti saranno i loro prestiti. Se il
tasso scendesse sotto lo 0, ad esempio a -1%, ciò significherebbe che per ogni
100 euro in prestito ne richiederebbe indietro 99. In questo modo le banche
prosciugherebbero rapidamente le riserve delle banche centrali visto che, in
pratica, guadagnerebbero soldi prendendoli in prestito e tenendosi l’eccedenza
non restituita. Le stesse banche non farebbero mai calare il tasso di interesse
sotto lo 0 perché, per la stessa ragione, chiuderebbero presto i battenti.
Perciò starebbe alle banche centrali decidere se continuare a stampare denaro,
producendo livelli inimmaginabili di inflazione, oppure affidarsi unicamente
alle loro riserve, che non sono illimitate. In pratica, in ogni caso, un interesse
negativo produrrebbe un cortocircuito del sistema.
* eliminare il contante non
risolverebbe il problema basilare, che è l’eccessivo livello dei consumi in
rapporto all’insufficienza degli investimenti. La maggior parte delle persone è
avversa al rischio d’investimento e la storia non sembra darle torto.
Servirebbero lezioni di investimento per tutti, così i cittadini riuscirebbero
ad evitare di farsi imbrogliare e non considererebbero rischioso un
comportamento che persone più competenti trovano assolutamente normale, come
l’imprenditoria o l’investimento in un’azienda.
* le recessioni come questa
si risolvono punendo i crimini dei colletti bianchi e contrastando
disoccupazione e sottoimpiego. La crisi è cominciata con il lobbismo delle
grandi aziende che hanno usato il nostro denaro per influenzare i politici e
far rimuovere le leggi a tutela dei cittadini.
* ecco un altro piano per
riequilibrare l’economia sulle spalle di quelli che se lo possono permettere di
meno e che sono i meno responsabili di quel che è successo, avvantaggiando i
privilegiati.
* l’autore forse si è perso
gli ultimi decenni di storia economica e l’ultimo decennio del diciannovesimo
secolo e gli anni Venti e perciò gli è sfuggito che le bolle speculative a cui
affida il suo progetto sono contemporaneamente il sintomo e la causa dei
problemi, non la soluzione.
* questo articolo
doveva presentare i benefici di una società che non impieghi i contanti ma ha
finito per terrorizzarmi. La cosa che più mi spaventa è che l’autore non sembra
rendersi conto che il mondo che descrive è una schiavitù, un mondo in cui sei
obbligato ad affidare le tue risorse alle banche e, ogni volta che arriva una
recessione, perché arriva sempre, le banche centrali abbasseranno il tasso di
interesse per costringere la gente a spendere i propri risparmi o rischiare di
perderli, senza avere alcuna alternativa. Devo ammettere che solo una persona
molto particolare potrebbe entusiasmarsi per una società del genere, in cui se
un cittadino non gode dei favori delle autorità basta congelare il suo conto e
bloccare ogni tipo di transazione. Spero di essere morto e sepolto prima che una
cosa del genere divenga realtà. Spero che non lasceremo ai nostri figli una
società di questo tipo. Non sono un attivista politico ma credetemi quando dico
che preferirei morire cercando di impedire alle élite di condannare i nostri
figli alla schiavitù finanziaria.
PER APPROFONDIRE
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