giovedì 15 dicembre 2011

L'Abolizione del Contante




SLATE, una rivista "liberal" di grande successo e di proprietà della Microsoft, fa balenare l'idea di abolire il denaro cartaceo per risolvere la crisi, prendendo spunto dalla cosiddetta “manovra Salva-Italia”, in particolare il progetto di abolire l’uso di contanti per transazioni superiori ai 1000 euro. 
L’autore trova che sarebbe opportuno che altre nazioni si rendessero conto dei benefici che derivano dall’eliminare tout court i contanti e lasciare che siano solo narcotrafficanti, spacciatori, evasori e criminali vari a farne uso. Più di tutto, sempre a suo dire, l’eliminazione dei contanti cancellerà il rischio recessivo. Infatti, continua l’autore, le banche centrali possono contrastare la recessione iniettando liquidità nel sistema economico per stimolarlo, tramite l’abbassamento dei tassi di interesse. Il problema odierno è che i tassi sono già così bassi che, come il Giappone del dopo-bolla, non si può scendere sotto lo zero. Il tasso non può scendere sotto zero a causa dell’esistenza dei contanti. In ogni istante i contanti in circolazione sono relativamente pochi rispetto al denaro digitalizzato. Ma se i tassi scendessero sotto zero, la cosa si tradurrebbe in una tassa per chi mantiene i soldi nel proprio conto in banca e a quel punto la gente preferirebbe metterli nel materasso. Cosa succederebbe, però, se non fosse possibile prelevare i soldi? Se le transazioni fossero tutte elettroniche, cosicché l’unica alternativa a tenere i soldi in un conto a tasso di interesse negativo fosse quello di spenderlo? Allora non ci sarebbero più depressioni. Troppa disoccupazione? Si abbassano i tassi sotto lo zero costringendo i risparmiatori a far circolare liquidità, facendo ripartire l’economia. Alcuni farebbero incetta di oro, diamanti e altri beni di lusso (rifugio). Ma anche questo servirebbe comunque a stimolare l’industria in quei settori ed il saggio investitore saprebbe che il prezzo dell’oro crollerebbe una volta che la recessione avesse termine e gli interessi salissero di nuovo (e chi lo dice? Nota mia). Oppure si potrebbe lasciar salire l’inflazione, cosa che avrebbe gli stessi effetti. L’autore però prevede che questa seconda opzione non piacerebbe alle élite economiche e politiche. “Togliere di mezzo i contanti, invece”, conclude l’autore, “è semplice ed elegante, e quindi succederà molto presto”.
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Ricapitolo le obiezioni dei commentatori:
* se non s’inventa un altro valore di scambio, questa strada metterà tutto il nostro denaro nelle mani di quei banchieri e ispettori governativi, ossia le stesse persone ed istituzioni che in questi anni hanno dimostrato di non meritare la nostra fiducia, visto che non hanno previsto la crisi quando diversi analisti li mettevano in guardia, non hanno saputo prendere dei provvedimenti adeguati, non hanno dimostrato di sapere che pesci pigliare, soprattutto non hanno mostrato la minima intenzione di punire i responsabili del collasso finanziario che ha innescato la recessione che ha sbriciolato le nostre società, quasi che fossero in combutta con loro. 
* cosa succederebbe nel caso di un colossale black-out?
* siete davvero disposti ad accettare che ogni transazione, fino all’acquisto più banale, sia tracciabile elettronicamente? Non voglio vivere in quel tipo di società.
* come si risparmiano i soldi per il pensionamento?
* il problema non è l’incetta di oro e diamanti, ma di terreni ed immobili, il che gonfia quelle bolle speculative che prima impediscono alle giovani generazioni di farsi una famiglia e poi, esplodendo, scatenano le crisi economiche planetarie.
* qualcuno pensa seriamente che la gente sarebbe pronta a depositare tutti i suoi soldi elettronicamente, senza l’opzione dei contanti, e dover pagare per questo servizio? Non penso proprio. L’unica reazione sarebbe una fuga dal sistema bancario ed una crisi di liquidità, ma senza risparmi non ci sarebbe alcuna rete di salvataggio.
* perché punire ulteriormente i risparmiatori, quasi fossero degli appestati, quando invece sono cittadini virtuosi che si comportano responsabilmente?
* in una società priva di contanti ciascun cittadino sarebbe una pedina di un ordine autoritario.
* le banche non controllano il nostro denaro, lo tengono per conto nostro, non possono sottrarcelo senza il nostro consenso. Gli interessi sono il sale dell’attività bancaria, perché fanno affluire liquidità che potrà essere prestato ad un certo interesse, generando un profitto, entro certi limiti. Questa è la ragione per cui se tutti ritirassero i loro soldi contemporaneamente ucciderebbero le banche. L’interesse serve appunto ad evitare questo tipo di fenomeno. Un altro modo per ottenere liquidità è chiederla alle banche centrali. Più basso è il tasso di interesse delle banche centrali, più convenienti saranno i loro prestiti. Se il tasso scendesse sotto lo 0, ad esempio a -1%, ciò significherebbe che per ogni 100 euro in prestito ne richiederebbe indietro 99. In questo modo le banche prosciugherebbero rapidamente le riserve delle banche centrali visto che, in pratica, guadagnerebbero soldi prendendoli in prestito e tenendosi l’eccedenza non restituita. Le stesse banche non farebbero mai calare il tasso di interesse sotto lo 0 perché, per la stessa ragione, chiuderebbero presto i battenti. Perciò starebbe alle banche centrali decidere se continuare a stampare denaro, producendo livelli inimmaginabili di inflazione, oppure affidarsi unicamente alle loro riserve, che non sono illimitate. In pratica, in ogni caso, un interesse negativo produrrebbe un cortocircuito del sistema.
* eliminare il contante non risolverebbe il problema basilare, che è l’eccessivo livello dei consumi in rapporto all’insufficienza degli investimenti. La maggior parte delle persone è avversa al rischio d’investimento e la storia non sembra darle torto. Servirebbero lezioni di investimento per tutti, così i cittadini riuscirebbero ad evitare di farsi imbrogliare e non considererebbero rischioso un comportamento che persone più competenti trovano assolutamente normale, come l’imprenditoria o l’investimento in un’azienda.
* le recessioni come questa si risolvono punendo i crimini dei colletti bianchi e contrastando disoccupazione e sottoimpiego. La crisi è cominciata con il lobbismo delle grandi aziende che hanno usato il nostro denaro per influenzare i politici e far rimuovere le leggi a tutela dei cittadini.
* ecco un altro piano per riequilibrare l’economia sulle spalle di quelli che se lo possono permettere di meno e che sono i meno responsabili di quel che è successo, avvantaggiando i privilegiati.
* l’autore forse si è perso gli ultimi decenni di storia economica e l’ultimo decennio del diciannovesimo secolo e gli anni Venti e perciò gli è sfuggito che le bolle speculative a cui affida il suo progetto sono contemporaneamente il sintomo e la causa dei problemi, non la soluzione.
* questo articolo doveva presentare i benefici di una società che non impieghi i contanti ma ha finito per terrorizzarmi. La cosa che più mi spaventa è che l’autore non sembra rendersi conto che il mondo che descrive è una schiavitù, un mondo in cui sei obbligato ad affidare le tue risorse alle banche e, ogni volta che arriva una recessione, perché arriva sempre, le banche centrali abbasseranno il tasso di interesse per costringere la gente a spendere i propri risparmi o rischiare di perderli, senza avere alcuna alternativa. Devo ammettere che solo una persona molto particolare potrebbe entusiasmarsi per una società del genere, in cui se un cittadino non gode dei favori delle autorità basta congelare il suo conto e bloccare ogni tipo di transazione. Spero di essere morto e sepolto prima che una cosa del genere divenga realtà. Spero che non lasceremo ai nostri figli una società di questo tipo. Non sono un attivista politico ma credetemi quando dico che preferirei morire cercando di impedire alle élite di condannare i nostri figli alla schiavitù finanziaria.

PER APPROFONDIRE

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