For a New World Order to live well
Questo
rapporto è ispirato dalla convinzione che l'America dovrebbe cercare di
preservare ed estendere la sua posizione di leadership globale mantenendo la
superiorità delle forze armate USA ["This report proceeds from the belief that
America should seek to preserve and extend its position of global leadership by
maintaining the preeminence of U.S. military forces"].
Il
processo di trasformazione [delle forze armate], anche se porterà a dei
cambiamenti rivoluzionari, sarà probabilmente lungo, a meno che non si
verifichi un evento catastrofico e catalizzante - come una nuova Pearl Harbor.
["The process of transformation, even if it brings revolutionary change, is
likely to be a long one, absent some catastrophic and catalyzing event – like a
new Pearl Harbor"].
Da:
"Ricostruire le difese dell'America: strategie, forze, e risorse per un
nuovo secolo", Progetto per un Nuovo Secolo Americano, Settembre 2000.
http://it.wikipedia.org/wiki/Progetto_per_un_nuovo_secolo_americano
http://it.wikipedia.org/wiki/Progetto_per_un_nuovo_secolo_americano
Con Full-spectrum dominance (dominio dell'intero
spettro) si intende un concetto militare delle forze armate
statunitensi alla base della teoria cui la vera superiorità
militare, quindi la vittoria in battaglia, può essere raggiunta solo se
l'intero strumento militare ottiene il controllo generale e simultaneo di tutto
lo spettro del campo di battaglia, cioè in aggiunta ai tre classici livelli del
Land warfare (terra), Sea warfare (mare) e del Air warfare
(cielo) consegue il contemporaneo controllo dello spazio extratmosferico,
dello spettro
elettromagnetico attraverso l'Electronic warfare, e il Cyberwarfare, attraverso
l'informazione. Per conseguire tale livello di controllo, secondo tale
dottrina, è necessario un appropriato utilizzo delle risorse, dei mezzi e lo
sviluppo di nuove tecnologia da utilizzare in combattimento, in modo da
mantenere sempre una superiorità tecnologia sull'avversario. Il conseguimento
di tale controllo impedendo al nemico di poter disporre liberamente dello
spazio di battaglia in quanto vincolato, ne degrada notevolmente le capacità di
combattimento, quindi ne riduce le possibilità capacità operative e di
conseguire obiettivi strategici utili.
Wikipedia
Probabilmente
lo farei. Non m’illudo che [gli Iraniani] lo facciano [procedano con il
programma nucleare] a causa di Israele. Si guardano attorno, vedono che l’India
è una potenza nucleare, la Cina è una potenza nucleare, il Pachistan è una
potenza nucleare, per non parlare dei Russi.
Risposta
di Ehud Barak, Ministro della Difesa di Israele, a Charlie
Rose (PBS), che gli aveva chiesto se non avrebbe voluto anche lui delle armi
atomiche, se fosse stato un ministro del governo iraniano (17 novembre 2011).
Un’idea
folle, la cosa più stupida che abbia mai sentito.
Meir
Dagan, ex capo del Mossad, sull’ipotesi di un attacco all’Iran
Bill
Clinton è stato crocifisso per le bugie dette nella sua storia boccaccesca.
Bush e Blair, per la guerra costruita su prove falsificate, no. Nessuno ne
parla più. […] Hanno vinto la guerra, ma se l’avessero persa, loro, i loro
consiglieri e gli affaristi che li spingevano, sarebbero davanti a una Corte
penale internazionale.
Gustavo
Zagrebelsky, “La felicità della democrazia: un dialogo”, 2011
Durante il
periodo nasceranno dei conflitti. Aspettateveli vicino allo stretto di Davis
nei tentativi che ci saranno di tenere aperta la linea vitale verso un paese.
Aspettateveli in Libia e in Egitto, ad Ankara e in Siria, negli stretti intorno
a quelle zone sopra l’Australia, nell’Oceano Indiano e nel Golfo Persico.
Edgar
Cayce, Lettura 2550-1 del 28 aprile 1941.
Nel 2000
il Progetto per un Nuovo Secolo Americano (Project
for the New American Century) pubblicò il summenzionato rapporto, in
cui si raccomandava agli Stati Uniti di aumentare di quasi un punto percentuale
le spese militari per la “Difesa” (gli eufemismi e la mimesi linguistica sono
il sale della propaganda), fino a sfiorare il 4% del PIL. Bush e Obama hanno
fatto anche meglio: ora le spese militari sono al 4,7%, in barba alla crisi.
C’è chi
crede che alla fine la guerra non si farà, perché ritiene che il governo
israeliano non sia in mano ad una banda di imbecilli in preda alla frenesia
nazionalista e bellica:
Io invece
credo che il governo (regime?) israeliano sia almeno, se non più intossicato
dal potere del regime (governo?) iraniano; credo anche che Stati Uniti e Regno
Unito siano intenzionati ad andare fino in fondo, per coprire la Grande Truffa
Finanziaria ordita ai danni dei cittadini comuni, infischiandosene della
contrarietà dei cittadini:
La loro
determinazione è segnalata dal Telegraph e dal Guardian:
Il governo
inglese è ufficialmente pronto a seguire gli Americani in un attacco preventivo
all’Iran, otto anni dopo l’infamia dell’Iraq (centinaia di migliaia di morti,
milioni di profughi): l’ennesima guerra illegale.
Il
filo-americano Yukiya Amano, nuovo direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia
Atomica, ha annunciato: “Ora che dispongo di queste informazioni, devo mettere
in guardia il mondo. È il mio dovere in quanto Direttore generale”.
Il suo
dovere, in quanto Direttore generale, dovrebbe essere quello di non mentire. Il
rapporto dell’AIEA indica che tutto l’uranio iraniano è sotto controllo [“continues
to verify the non-diversion of declared nuclear material”] e che non ci sono
novità sostanziali [“I wonder why this same stuff is now considered ‘new
information’ by the same reporters”]
Da Limes
(11 novembre 2011): “sono in molti a reputare che l’agenda dell’Aiea si sia
spostata da una posizione prettamente scientifica e tecnologica verso una direzione
più politicizzata e filoccidentale, perdendo l’approccio cauto e misurato che
caratterizzava la gestione El Baradei. Pesa inoltre il ricordo di quando, in
prospettiva dell’inizio delle ostilità irachene, l’amministrazione statunitense
mentì volontariamente alla comunità internazionale sulle armi di distruzione di
massa di Saddam Hussein. Al contempo le cancellerie e gli esperti sono
consapevoli del fatto che l'Aiea non abbia mezzi indipendenti per comprovare le
informazioni, e soprattutto le disinformazioni, che riceve dalle nazioni
consociate. El Baradei non ne faceva segreto e “vagliava” molto attentamente le
rivelazioni altamente politicizzate sul dossier nucleare iraniano. […].
Scremato delle faziosità di parte e dato il giusto peso al fatto che lo stesso
recente rapporto dell’Aiea ha riconosciuto che "la capacità dell'agenzia
di comprendere le attività in Iran dopo la fine del 2003 è ridotta a causa
delle informazioni limitate di cui dispone", si può dire che esso sia in
realtà molto in linea con la National intelligence estimate (Nie) del
novembre 2007, che affermava che Teheran aveva interrotto il suo programma
nucleare militare nel 2003:
Sei
ambasciatori europei e James R. Clapper Jr., Direttore della National
Intelligente statunitense, giudicano illegittimo il ricorso alla forza contro l’Iran:
http://blog.panorama.it/mondo/2011/07/05/nucleare-iraniano-il-parere-di-sei-ex-ambasciatori-europei/
Diversi
alti ufficiali e ministri israeliani pensano che una guerra con L’Iran sarebbe
un errore terribile:
Anche il
Segretario alla Difesa USA, Leon Panetta, ha cercato di scoraggiare Israele:
L’Iran non
ha attaccato nessuna nazione in 200 anni, Stati Uniti e Israele, assieme, hanno
attaccato una decina di nazioni e aree in un decennio: una media strabiliante!
*****
Nonostante
tutto questo, i preparativi per la guerra proseguono. Israele ha già bombardato
un sito nucleare iracheno nel 1981 ed uno siriano nel 2007. Potrebbe provarci
una terza volta, con esiti ben diversi:
Negli
ultimi mesi, a parte la cyber guerriglia, sono morti dei tecnici nucleari russi
provenienti dall’Iran (giugno 2011), uno scienziato nucleare iraniano è stato
assassinato (luglio 2011), un deposito di missili nei pressi di Teheran è
saltato in aria (12 novembre 2011), un generale è stato assassinato (13 novembre
2011) e si è verificata un’esplosione in un impianto nucleare a Isfahan (28
novembre 2011). Pochi giorni fa (5 dicembre) un drone americano che perlustrava
il territorio iraniano confinante con l’Afghanistan è stato abbattuto nei cieli
iraniani. I media statunitensi riportano la notizia che un’anonima fonte
militare iraniana ha dichiarato che la risposta militare iraniana
potrà colpire anche al di fuori del territorio iraniano:
La mia
interpretazione della notizia: false flag in arrivo, ossia finto attacco
terroristico iraniano orchestrato da CIA e/o Mossad per giustificare l’ennesima
“guerra che porrà fine a tutte le guerre”.
I
precedenti sono numerosi:
Il
bombardamento di menzogne o mezze verità della macchina propagandistica NATO si
protrae da molto tempo:
Intanto
Shaul Mofaz, ex ministro della difesa israeliano ha cominciato ad insinuare
nell’immaginario collettivo l’idea di una Siria ferita che, dibattendosi,
cerca di dare un colpo di coda attaccando Israele per distrarre l’attenzione
dai disordini interni. Una colossale scempiaggine che Mofaz ha il coraggio
di definire “ragionevole ipotesi”:
Altro
potenziale operazioni sotto falsa bandiera (false flag) per consentire una
guerra mediorientale contro Siria ed Iran.
[False
Flag = operatività sotto falsa bandiera - qui altri esempi storicamente
documentati: http://it.wikipedia.org/wiki/False_flag].
Malauguratamente
per loro e per i sudditi dell’Impero, il progetto israelo-americano
di una Full Spectrum Dominance (Dominio a Raggio Totale) e rimodellamento
della geopolitica internazionale e della società globale in un Nuovo Ordine
Mondiale che ristabilisca l’ordine dopo il Grande Caos è suicida e può solo
condurre ad una Full Spectrum Destruction. Perché ne sono così convinto?
Guardate l’ultima
guerra in Libano, che si è conclusa con una cocente sconfitta per l’esercito
israeliano. O la Libia e la misera figura che ha fatto la più poderosa macchina
di guerra contemporanea: truppe speciali a terra fin dai primi giorni, supporto
aeronavale, generosi contributi-spese degli sceicchi, afflusso di centinaia,
forse migliaia di guerriglieri islamici anti-Gheddafiani da Iraq e Afghanistan
(quelli stessi che in teoria combattono contro la NATO)
Il fatto è
che l’Iran non è una potenza di secondo ordine, è una tigre che sa da molto
tempo che qualcuno sta cercando di farle la pelle. I cacciatori non dovrebbero mai sottovalutare le
risorse di una tigre in lotta per la sopravvivenza. Ora, poiché Israele e la
Nato non sono nelle condizioni di potersi permettere una rappresaglia iraniana
troppo poderosa, è immaginabile che l’attacco preventivo sarà massiccio e
non potrà riguardare unicamente le strutture nucleari, dovrà anche annichilire
la potenza di fuoco iraniana, ma l’opinione pubblica occidentale non sarà
disposta ad accettare una tale espansione ipertrofica degli obiettivi militari.
Perciò i
tempi si accorciano, la pressione monta, il numero di alternative si restringe,
l’opinione pubblica internazionale si risveglia dal torpore della propaganda.
La guerra diventa un appuntamento improcrastinabile che richiede un impegno
totale, nell’ambito militare come in quello delle pubbliche relazioni, perché l’uno
non può essere disgiunto dall’altro. Quale migliore opportunità di un
attacco terroristico iraniano, magari una bomba sporca? Naturalmente l’Iran non
farebbe mai una cosa del genere: sarebbe come un topo che si getta tra le fauci
di un gatto affamato giusto per scomodarlo. Credere che la dirigenza
iraniana sia così stolida denota ignoranza e razzismo.
Io mi sono
fatto quest’idea: l’attentato sarà falso – cf. Operazione Northwoods, il
Lusitania, l’incidente del Tonchino, l’incendio del Reichstag, ecc. –, ma con
materiale atomico che serva da pistola fumante e casus belli. Americani
e/o Israeliani pronti ad uccidere migliaia dei loro connazionali perché
convinti che il gioco valga la candela…Chi esclude questa possibilità dovrebbe
scendere dall’empireo degli innocentismi angelici e prendere contatto con la
realtà della dimensione umana, fatta di intrighi, di utilitarismo, di disprezzo
per la vita e la dignità umana e di psicopatia
Il
problema è che qualunque operazione bellica causerà una reazione il più
possibile non-convenzionale, in un’escalation di violenza e barbarie
virtualmente senza limiti, un salto di “qualità” rispetto alla già
disastrosamente atroce Seconda Guerra Mondiale ed all’imperativo
veterotestamentario dell’occhio per occhio. Davvero gli Americani pensano
di poter proteggere contemporaneamente le loro flotte nel Mediterraneo e nell’Atlantico,
i contingenti in Afghanistan e il continente europeo con un esercito di
volontari, in un teatro di guerra segnato dallo scetticismo o aperta ostilità
dei civili che sospettano un gigantesco complotto, in un contesto storico di
catastrofica crisi socio-economica, che sarà aggravata dai costi di una guerra
che si protrae dal 2001 e che sfocerà in un conflitto su scala planetaria?
I Russi si
stanno preparando: “Per la Russia, un intervento occidentale in Siria è
assolutamente da escludere. L'unica base navale russa nel Mediterraneo
Orientale è nel porto (siriano) di Tartus. Non è un caso che la Russia abbia
installato il suo sistema di difesa aereo S-300 proprio a Tartus.
L'aggiornamento al sistema S-400, ancora più sofisticato, è imminente”. E
la Cina non potrà restarne fuori: “E non è neppure un segreto per il BRICS che
la strategia di "riposizionamento" del Pentagono implica un tentativo
non dissimulato di imporre, a lungo termine, una "rifiuto di
transito" al trasporto marittimo cinese e all'espansione in mare aperto
dell'armata della Cina. Il riposizionamento attuale attraverso l'Africa e
specialmente l'Asia concerne i colli di bottiglia. Non è sorprendente che i
passaggi cruciali del pianeta siano il tema chiave della sicurezza nazionale
cinese, per quanto riguarda le sue forniture di petrolio. Lo Stretto di
Hormuz è la strozzatura fondamentale del petrolio (circa 16 milioni di
barili giornalieri, il 17 per cento del petrolio commercializzato in tutto il
mondo, più del 75 per cento di quello esportato in Asia). Lo Stretto di
Malacca è il collegamento cruciale tra l'Oceano indiano, il Mare Cinese
Meridionale e il Pacifico, la rotta marittima più breve tra il Golfo Persico e
l’Asia, con un flusso di circa 14 milioni di barili giornalieri. E Bab
el-Mandab, tra il Corno dell'Africa e il Medio Oriente, è il collegamento
strategico tra il Mediterraneo e l'Oceano indiano, con un flusso di 4 milioni
di barili al giorno. Il consigliere della sicurezza nazionale del governo
Obama, Thomas Donilon, sta reiterando insistentemente che gli Stati Uniti
devono "riequilibrare" il suo assetto strategico, dal Mezzo Oriente
all'Asia. Questo spiega molto bene l'invio dei marines a Darwin nel nord
dell'Australia, un’iniziativa che ho analizzato in
un precedente articolo. Darwin è nei pressi di un altro collo di
bottiglia, Jolo/Sulu nel sud-ovest delle Filippine.
Tradotto
qui
A sostegno
delle affermazioni di Pepe Escobar contenute nell’articolo di Al Jazeera, si può
rilevare che il Mar Cinese Meridionale è un’area al quarto posto per le riserve
petrolifere del mondo. Fa gola a molti: Cina, Taiwan, Stati Uniti, Malesia,
Filippine, Brunei e Vietnam vogliono la loro parte e ammassano armamenti e
soldati in previsione di una disputa internazionale:
http://www.affarinternazionali.it/articolo.asp?ID=1811
E quindi? E quindi Terza Guerra Mondiale:
http://fanuessays.blogspot.com/2011/11/verso-la-terza-guerra-mondiale.html
http://fanuessays.blogspot.com/2011/11/terza-guerra-mondiale-scacchiera-pezzi.html
http://fanuessays.blogspot.com/2011/11/attacco-preventivo-alliran-armageddon.html
E quindi? E quindi Terza Guerra Mondiale:
http://fanuessays.blogspot.com/2011/11/verso-la-terza-guerra-mondiale.html
http://fanuessays.blogspot.com/2011/11/terza-guerra-mondiale-scacchiera-pezzi.html
http://fanuessays.blogspot.com/2011/11/attacco-preventivo-alliran-armageddon.html
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