domenica 4 dicembre 2011

Terrorismo sanitario e vaccinazioni di massa (la truffa di H1N1)



Secondo le informazioni disponibili fino ad ora, una maggioranza schiacciante di pazienti sentono dei sintomi benigni; il loro ristabilimento è veloce e completo, la maggior parte delle volte ricorrendo a un trattamento medico. A livello mondiale, il numero di decessi è poco importante, non ci aspettiamo di vedere una crescita improvvisa e spettacolare del numero di infezioni gravi o mortali.
Margaret Chan, Direttore Generale dell’OMS, 11 giugno 2009


I principali epidemiologi prevedono che la pandemia potrebbe far parte delle più benigne da quando la medicina moderna documenta le epidemie di influenza.
Washington Post, 8 dicembre 2009

L'OMS e i responsabili della salute pubblica, i virologi e i laboratori farmaceutici hanno costruito un sistema sull'imminenza della pandemia. Ci sono molti soldi in gioco, reti d'influenza, carriere e intere istituzioni! Ed è bastato che uno dei virus dell'influenza muti per vedere tutta la macchina mettersi in moto. Non pensa che il fatto che l'OMS abbia cambiata la definizione di pandemia sia notevole? La vecchia definizione era “un nuovo virus che si diffondeva velocemente, per cui non si aveva nessuna immunità e che causava un alto numero di malati e un'alta mortalità”. Ora, le ultime due sono state cancellate e con questo cambiamento è stato possibile catalogare l'influenza suina come pandemia."
Tom Jefferson, epidemiologo, membro della Cochrane Collaboration [«A whole industry is waiting for a pandemic », Der Spiegel, 21 luglio 2009]

Avete visto nell’Emisfero Sud, se non si fosse trattato di un’influenza, ma di un altro virus, non ne parleremmo nemmeno. Il fatto è che l’influenza ci ossessiona dal tempo della grande epidemia la Spagnola…di decennio in decennio se vi è stata mutazione, è stata di una virulenza decrescente. Per questo non ho paura di questa influenza e trovo che vi sono delle strategie della paura che sono, sicuramente sincere, ma precipitose. Io non mi vaccinerò e non incoraggerò i miei figli, che sono maggiorenni, a farlo."
Rony Brauman, già presidente di Medici Senza Frontiere, direttore della ricerca presso la Fondazione CRASH di MSF a Parigi

È una pandemia dell’indecenza. Quando considero la situazione del pianeta, mi vergogno di vedere tutti questi sforzi per evitare questa influenza di cui si sa davvero poco. Ogni settimana nel mondo muoiono di malattia 200mila bambini. La maggior parte di loro potrebbe essere salvata con medicine e programmi di prevenzione. Ogni anno un milione di persone muoiono di malaria tra l’indifferenza quasi generale…L’influenza A non ha provocato che un decesso (discutibile) in Francia. Questa povera ragazza di 14 anni è probabilmente morta per qualche altra ragione. Ma qui un morto vale molto più delle migliaia o milioni di morti altrui… Non si sa niente sull’efficacia del vaccino e sui possibili effetti collaterali…se il virus muta il vaccino sarà inutile
Marc Gentilini, specialista di malattie infettive, già presidente della Croce Rossa, membro dell’Accademia Nazionale della Medicina.

Gli stessi tecnocrati che hanno concepito e governato il sistema finanziario che è crollato nel 2008 sotto il peso della sua avidità, banditismo, immoralità, irresponsabilità, incoscienza e megalomania, ora ci assicurano che se non facciamo come dicono loro sarà la catastrofe.
Bisogna essere dei fessi per fidarsi di chi ti ha già fatto fesso una volta, ma pare sia questo il caso di milioni di cittadini europei.
Non tutto è comunque perduto: le vaccinazioni contro l’A/H1N1 sono state rifiutate in massa non solo dalle persone comuni di tutto l’Occidente, inclusi i Tedeschi, che in genere sono molto disciplinati in queste cose (si è vaccinato solo il 10% dei Tedeschi, a fronte di una media storica del 23%), ma dagli stessi dipendenti del sistema sanitario, pur sottoposti a pressioni inusitate da parte delle autorità mediche e politiche:

Un analogo rifiuto dettato da scetticismo informato è stato pronunciato da Olandesi e Francesi in occasione dei referendum sulla Costituzione Europea. Non tutto è perduto, appunto.

Prima di addentrarci nelle paludi dello scandalo dell’influenza “suina” e della mangiatoia di soldi pubblici che ha partorito, segnalo una notizia sconvolgente di qualche giorno fa e che ribadisce la pericolosità di certi esseri umani che popolano questo pianeta:
“I ricercatori dell'Erasmus Medical Centre di Rotterdam (Paesi Bassi) hanno prodotto una variante estremamente contagiosa del virus dell'influenza aviaria H5N1 in grado di trasmettersi facilmente a milioni di persone, scatenando, così, una pandemia. Gli scienziati, guidati dal virologo Ron Fouchier, hanno scoperto che bastano cinque modificazioni genetiche per trasformare il virus dell'influenza aviaria (che finora ha ucciso 500 persone nel mondo) in un agente patogeno altamente contagioso che potrebbe scatenare una pandemia in grado di uccidere la metà della popolazione mondiale… la variante geneticamente modificata è uno dei virus più pericolosi che siano mai stati prodotti…. Thomas Inglesby, scienziato esperto di bioterrorismo e direttore del Centro per la Biosicurezza dell’Università di Pittsburgh è categorico: «È solo una cattiva idea quella di trasformare un virus letale in un virus letale e altamente contagioso. È’ un’altra cattiva idea quella di pubblicare i risultati delle ricerche che altri potrebbero copiare»”.

Un’altra pessima idea è stata quella di acquistare milioni di vaccini che ora sono da buttare per contrastare un’epidemia particolarmente blanda come la A/H1N1, spacciata terroristicamente per pandemia apocalittica dall’OMS, che aveva assunto come consulenti ex dipendenti delle case farmaceutiche che avrebbero ricavato enormi profitti dalla campagna di vaccinazione.
Approfondiamo questo caso.

LA POLONIA E L’A/H1N1
Ecco il giudizio sull’intera questione espresso da Ewa Kopacz, l’allora ministro della sanità polacca, che segnalava almeno 20 punti poco chiari nelle direttive OMS e parlava di truffa: “Qual è il dovere di un ministero della Sanità? Concludere accordi che facciano l'interesse dei cittadini oppure siglare accordi che facciano l'interesse delle case farmaceutiche?”.
Lo si potrebbe chiedere all’allora ministro della sanità italiana, Sacconi, la cui moglie era presidente di Farmindustria. Così scriveva Vittorio Feltri il 30 gennaio 2009, su Libero, in un editoriale dal titolo “Caro Berlusconi, chiedi cosa fa la moglie di Sacconi”: «Si dà infatti il caso che Sacconi sia coniugato (...) con una donna talmente in gamba da essere assurta alla direzione generale di Farmindustria. Anche chi non ha dimestichezza con certi affari comprende: siamo di fronte a un gigantesco conflitto di interessi; il responsabile del dicastero (sia pure tramite il sottosegretario Fazio) controlla la Salute pubblica, e sua moglie è al vertice non di un’azienda di elettrodomestici bensì di un colosso quale Farmindustria che, come dice la parola stessa, si occupa di farmaci. Il premier ne è al corrente? Se lo è, provveda per favore a scorporare la Sanità dal resto (Lavoro e Previdenza) onde non offrire il fianco agli attacchi dell’opposizione».
Torniamo alle dichiarazioni di quella ministra polacca che, a differenza di altri, serve il suo paese ed il bene comune: “Vi invito a visitare uno qualsiasi di questi siti web: non esiste un solo effetto collaterale: hanno inventato il farmaco perfetto. E, visto che il farmaco è così miracoloso, come mai le società che lo producono non vogliono introdurlo nel mercato libero e assumersene la completa responsabilità? Non abbiamo risultati di test clinici, nessun elenco di ingredienti e nessuna informazione sugli effetti collaterali. I vaccini sono arrivati al quarto stadio di controllo, controlli molto brevi a dire il vero, e ancora non abbiamo queste informazioni. Inoltre, il controllo sulle persone è stato molto ridotto…Ci sono 1 miliardo di persone con l'influenza stagionale ogni anno in tutto il mondo. Un milione di persone muoiono ogni anno, sempre per l'influenza stagionale, su scala mondiale. Non sono statistiche di un anno o due, ma dati raccolti in anni e anni di osservazioni. E' mai stata annunciata una pandemia a causa dell'influenza stagionale?".

COSA NE PENSA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE SANITÀ DEL CONSIGLIO D’EUROPA?
“Wolfgang Wodarg, presidente della commissione Sanità del Consiglio d'Europa, ha accusato i produttori di farmaci e vaccini antinfluenzali di aver manipolato le decisioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità affinché si proclamasse lo stato di pandemia. Questo ha permesso alle società farmaceutiche di assicurarsi "enormi guadagni", mentre i paesi, incluso il Regno Unito, hanno "sperperato" il proprio magro budget sanitario, con milioni di persone vaccinate contro una malattia relativamente mite…con meno di 5000 casi di malattia in Inghilterra la scorsa settimana e solo 251 morti in tutto, il Dr Wodarg ha definito l'epidemia di H1N1 come "uno dei maggiori scandali del secolo". Ha dichiarato: "Abbiamo avuto una blanda influenza - e una falsa pandemia". Ha aggiunto che i semi del terrore erano stati seminati cinque anni fa, quando si era paventato che un virus ben più letale come quello dell'influenza aviaria sarebbe potuto mutare divenendo pericoloso per gli umani. L'atmosfera di "panico" ha fatto sì che i governi facessero scorta di medicinali antinfluenzali come il Tamiflu e sottoscrivessero "contratti dormienti" (ovvero, che entrano in vigore non appena viene dichiarato lo stato di pandemia, ndt) per milioni di dosi di vaccino. Il Dr Wodarg ha dichiarato: "I governi hanno siglato contratti con i produttori del vaccino in cui si assicurano in anticipo le ordinazioni, addossandosi quasi tutta la responsabilità. In questo modo i produttori dei vaccini sono sicuri di realizzare enormi profitti senza alcun rischio finanziario. Poi gli basta aspettare che l'OMS dica "pandemia" e rendere attivi i contratti”. Wodarg Sostiene anche che per favorire ulteriormente i propri interessi, le principali aziende farmaceutiche avrebbero piazzato i "loro uomini" negli "ingranaggi" dell'OMS e di altre organizzazioni influenti. Ha poi aggiunto che il loro ascendente avrebbe potuto spingere l'OMS ad ammorbidire la definizione di pandemia - portando alla dichiarazione di un'epidemia mondiale lo scorso Giugno: "Per poter promuovere i farmaci e i vaccini antinfluenzali, entrambi brevettati, le compagnie farmaceutiche hanno plagiato scienziati ed agenzie ufficiali, responsabili degli standard della sanità pubblica, di modo che allarmassero i governi di tutto il mondo. Hanno fatto in modo che venissero sperperate preziose risorse sanitarie per strategie di vaccinazione inefficienti ed hanno inutilmente esposto milioni di persone in buona salute al rischio degli effetti collaterali sconosciuti di vaccini non sufficientemente testati”.
11.01.2010

Bozza della relazione finale del Consiglio d’Europa sulla gestione dell’affare H1N1 che raccomanda maggiore sorveglianza sulle attività dell’OMS:

LE CONCLUSIONI DEL COMITATO NAZIONALE PER LA BIOETICA
Ecco la considerazioni finali di un’inchiesta realizzata nel 2006 dal Comitato Nazionale per la Bioetica e commissionato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Lo trovate a questo link (pp.13-14): 
1) l’industria spesso non fornisce ai medici un’informazione neutrale e completa, ma un’informazione già indirizzata, creata nei propri uffici;
2) i farmaci prodotti sono spesso duplicati di altri farmaci già esistenti (i cosiddetti farmaci me-too) che non presentano vantaggi rispetto a questi ultimi e che vengono venduti a un prezzo superiore. L’industria promuove solitamente i medicamenti più recenti e costosi e a tal fine a volte elargisce ai medici vari tipi di “doni” che inducono nei sanitari un atteggiamento incline all’iperprescrizione o alla prescrizione dei farmaci più costosi;
3) l’industria controlla e indirizza la ricerca attraverso i finanziamenti che elargisce all’Università;
4) l’industria a volte interrompe ricerche non favorevoli o ne impedisce la pubblicazione. In altri casi distorce una ricerca in corso, sostituendo gli obiettivi (end points) primari con obiettivi surrogati;
5) i dati bruti delle sperimentazioni clinico-farmacologiche rimangono spesso nelle mani dell’industria e non vengono mai messi a disposizione dei ricercatori che li hanno prodotti. A questi ultimi i dati vengono forniti soltanto quando sono stati rielaborati dagli uffici statistici delle aziende;
6) l’industria, in quanto “proprietaria dei risultati”, non pubblica i risultati negativi;
7) le riviste scientifiche non pubblicano articoli con dati negativi perché di scarso interesse scientifico o commerciale;
8) l’industria condiziona, attraverso la pubblicità, le maggiori riviste mediche, i cui referees spesso hanno rapporti di dipendenza economica dalle aziende;
9) i medici che redigono le rassegne o le linee-guida sovente non sono davvero indipendenti dalle industrie.
10) anche le pubbliche amministrazioni spesso non sono indipendenti dalle industrie.

LA PRESUNTA INDIPENDENZA DEGLI ESPERTI DELL’OMS
L’immagine e credibilità dell’OMS e dei suoi consulenti è stata devastata da un’inchiesta congiunta del British Medical Journal e del Bureau of Investigative Journalism, che ha rivelato gli stretti e redditizi rapporti tra esperti e case farmaceutiche. Ciò ha costretto l’OMS ad avviare una sua inchiesta interna, confidenziale e gestita in buona parte da persone già coinvolte nello scandalo. Dunque l’OMS è recidiva e non intende porre fine ai suoi numerosi e giganteschi conflitti di interesse. Anche questo fatto è stato denunciato dal BMJ.
Possiamo immaginare che le resistenze dell’OMS siano motivate dal fatto che essa è finanziata ormai per la quasi totalità dai privati (ossia dalle case farmaceutiche):

Sir Roy Anderson, consulente del governo britannico sull'influenza suina, manteneva contemporaneamente un incarico da 116.000 sterline l'anno presso il consiglio della GlaxoSmithKline, la terza più grande casa farmaceutica del mondo.
Della commissione “indipendente” dell’OMS sulla pandemia di H1N1, faceva parte John Mackenzie (Curtin University, Australia – NB prima volta che la sento nominare in vita mia), uno dei più allarmisti. Mackenzie ha robusti legami con i produttori di vaccini.
Albert Osterhaus, il principale consigliere dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la pandemia H1N1, collega di quel Ron Fouchier che sostiene di aver creato in laboratorio una superaviaria che potrebbe sterminare la metà della popolazione mondiale (quelle “naturali” non funzionano abbastanza bene?). Già al centro di un’inchiesta parlamentare olandese per i suoi legami con le case farmaceutiche che producono i vaccini prescritti dall’OMS. Lo hanno soprannominato “Signor Influenza”, ma un nomignolo migliore sarebbe Dottor Pandemia, visto che è responsabile del panico riguardante la SARS – meno di 800 morti probabilmente da attribuire alla SARS, quasi esclusivamente in Cina, Taiwan e Singapore – e l’aviaria H5N1 – stando ai dati OMS ci sono stati 564 casi di aviaria tra il 2003 ed il 2011, con 330 decessi nel mondo - 37 all’anno! La stima delle fatalità per la normale influenza stagionale nei soli Stati Uniti è, ANNUALMENTE, di 23.607 decessi. Di tubercolosi muoiono 2 milioni di persone all’anno.
Altre pandemie fittizie, ma molto redditizie, per Roche (Tamiflu) e GlaxoSmithKline (Relenza).
Il Signor Influenza, oltre che membro del comitato di esperti dell’OMS (SAGE, Strategic Advisory Group of Experts), alle cui riunioni prendono parte in qualità di osservatori gli esperti di GlaxoSmithKline, Novartis, Baxter & co. è anche presidente di un altro pannello di esperti di influenze, lo ESWI (European Scientific Working group on Influenza), che si sostiene in gran parte grazie ai finanziamenti di produttori di vaccini come Baxter Vaccins, MedImmune, GlaxoSmithKline, Sanofi Pasteur e Novartis e del distributore del Tamiflu, Hofmann-La Roche.
Frederick Hayden, membro del SAGE dell'OMS, riceve generosi emolumenti da Roche e GlaxoSmithKline. Arnold Monto invece è il destinatario di quelli di MedImmune, Glaxo e ViroPharma.
Negli Stati Uniti le cose non vanno molto meglio. La moglie del commissario alla Salute dello stato di New York, Richard Daines, è una dirigente della Goldman Sachs, maggiore azionista di MedImmune. Il rapporto di collaborazione ha fruttato a quest’ultima 15 milioni di dollari.
Il notorio Donald Rumsfeld, quello che il 10 settembre 2001 aveva annunciato un "inspiegabile" ammanco nel bilancio del Pentagono di ben 2300 miliardi di dollari,
senza che poi se ne sapesse più nulla, era presidente della Gilead Science, la società che ha sviluppato e brevettato il famoso Tamiflu, poi ceduto alla Roche in cambio di succulente royalties. Nel 1976 era Capo di Gabinetto del presidente Ford, al tempo delle vaccinazioni di massa per un’epidemia di influenza suina, quando scelse un giovane Dick Cheney per sostituirlo quando fu nominato Segretario alla Difesa:

LA SGUSCIANTE DEFINIZIONE DI PANDEMIA
Prima dell’allarme H1N1 la definizione ufficiale dell’OMS di pandemia precisava che questa avrebbe dovuto comportare “enormi numeri di morti e ammalati”. Specificazione che è stata, in seguito, convenientemente espunta, dato che l’H1N1 non uccideva quasi nessuno,  a fronte della previsioni di milioni di morti e 2 miliardi di infetti, ma si doveva comunque giustificare l’acquisto in massa di vaccini.
L’ironia della cosa è che la sua circolazione è servita a DIMINUIRE i morti della normale influenza stagionale. Lungi dal causare catastrofi, ha salvato delle vite!
In cambio i vaccini contro le influenze stagionali potrebbero aver reso i vaccinati più vulnerabili all’H1N1:
In Italia si sono ammalate oltre un milione e mezzo le persone, con 70 decessi. Acquistati 24 milioni di vaccini, impiegati meno di 900mila (<4%). 184 milioni di euro finiti nelle tasche della Novartis. La percentuale delle vittime riconducibili al virus H1N1 è stata dello 0,0038% dei malati, contro lo 0,2% della normale influenza stagionale.

DANNI DA VACCINAZIONI (ringrazio Mario Giuliano)
All’inizio di questo secolo 1 persona su 20 in Europa e negli Stati Uniti soffriva di una malattia autoimmune.
Alcuni sospettano che massicce infiammazioni s’innestino in disordini autoimmuni cronici e già (loro sì) epidemici nella popolazione umana. La maggior parte dei disordini mentali sarebbe una conseguenza di disordini autoimmunitari. Di conseguenza, in ultima istanza, certe vaccinazioni danneggerebbero le funzioni cerebrali.
Leggiamo cosa riferiva al Senato la commissione parlamentare d’inchiesta “sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato all'estero”, martedì 7 dicembre 2010:
“Riassumendo, le nostre indagini tecnico-scientifiche, hanno escluso la presenza di danni attualmente evidenziabili con le tecniche usate e riconducibili a tossicità chimica e/o a contaminazione radioattiva da Uranio Impoverito in tutti i soggetti esaminati” (p. 19).
Testo completo dell'intervento del prof. Franco Nobile, Consulente della Commissione – oncologo, Presidente della sezione provinciale di Siena della Lega italiana per la lotta contro i tumori (p. 31 e sgg.):
Non vorrei buttare il sasso in uno stagno, peraltro più vasto di un Oceano ma sono sempre di più i ricercatori che attribuiscono a queste immunodeficienze, provocate dalle estese campagne vaccinali, non solo l’aumento delle allergie ma anche delle malattie autoimmuni, provocate dalle disorganizzazione del sistema immunitario disturbato dei vaccini. Imponente è la letteratura scientifica da cui emergono considerazioni e studi che lasciano sospettare possibili correlazioni tra vaccinazioni e tumori. Solo a titolo esemplificativo citiamo: ricercatori dell’Università di S. Francisco tra l’88 e il ’95 evidenziarono come uno dei fattori di aumentato rischio linfoma era la vaccinazione antipolio. Dati poi confermati, sempre su migliaia di casi, da ricercatori tedeschi, belgi, scandinavi ed italiani anche per altri tipi di vaccinazioni. Sin dagli anni ’60 era ammesso che alcune vaccinazioni possono indurre tumori se si realizza la concomitanza con altri fattori ambientali sfavorevoli.
Alcuni test pilota, condotti su un campione molto ristretto di militari mai andati in missione, e su un gruppo di pari consistenza di reduci da più missioni, pur nella loro ridotta rilevanza statistica, hanno evidenziato una frequente alterazione immunologica, fortemente suggestiva di immunodepressione. Se tali risultati preliminari venissero confermati su ampia scala, significherebbe che senza opportune misure preventive il personale militare in condizioni di immunodepressione potrebbe essere esposto al rischio di contrarre vari tipi di malattie.
Si è posto pertanto il problema di individuare le cause o concause che hanno potuto provocare la caduta dei poteri immunitari nei militari esaminati, e le ricerche sulle possibili cause di tali anomalie si sono rivolte prioritariamente verso i vaccini.
Occorre doverosamente far presente che un aspetto assolutamente certo e riscontrabile in tutte le vaccinazioni consiste nella soppressione post-vaccinale delle difese immunitarie di durata variabile, con un massimo di caduta dei linfociti 10 giorni dopo l’inoculazione. Dalla letteratura scientifica risulta che un vaccino diminuisce l’immunità mediata da linfociti del 50% e due vaccini contemporaneamente del 70%.
(…) il supervaccino creato per il morbillo nel 1989 risultò causare una super-soppressione (da 6 mesi a 3 anni) del sistema immunitario, causando anche dei decessi. Nel 1992 l’OMS ritirò tale vaccino dal mercato.
(…). Ci preme sottolineare subito e con forza gli innegabili ed enormi progressi compiuti contro le malattie infettive dopo la scoperta delle vaccinazioni, il cui fine ultimo è l’eradicazione di malattie devastanti come il vaiolo e la polio, mentre quello intermedio è la loro prevenzione, individuale e/o di intere popolazioni.
(…) Consentitemi di prendere per buona l’innocuità dei costituenti dei vaccini, anche se, in verità, non sembrerebbe esatto con assoluta certezza. Basti ricordare, per esempio, i sospetti avanzati ricorrentemente sui vari componenti elencati nel foglietto di accompagnamento e che variano secondo le aziende: dagli antigeni vivi, attenuati o uccisi, agli agenti coniugati, dai conservanti e stabilizzanti, agli adiuvanti (per i quali per farli “adiuvare” di più e prolungare l’effetto si ricorre a metalli pesanti come il mercurio (solo l’Italia non l’ha ancora vietato) e l’alluminio, pericolosi per la salute dei vaccinati). I metalli pesanti sono tossici perché penetrano nell’organismo con cibi, bevande, farmaci, aria respirata, per contatto e si accumulano in ossa, fegato, rene, sistema nervoso e grasso, bloccando importanti reazioni enzimatiche, alterando il metabolismo e gli scambi energetici fino a provocare malattie autoimmuni, e malattie cronico-degenerative come l’autismo, la sclerosi multipla, il Parkinson, l’Alzheimer e forse certi tipi di tumore. Le intossicazioni più frequenti sono da piombo, arsenico, cadmio, alluminio e mercurio. Gli ultimi due metalli sono presenti come adiuvanti in diversi vaccini. Sottolineiamo che eventuali danni da vaccini rappresentano un problema comune a tutta la popolazione vaccinata, sia civile che militare.
(…). Probabilmente, proprio in relazione al possibile verificarsi di tali eventi avversi, le stesse aziende produttrici di vaccini dichiarano nei loro foglietti illustrativi di non aver provveduto a testare e a valutare la potenziale cancerogenicità dei vaccini commercializzati. Nessuna azienda produttrice effettua indagini a medio e a lungo termine per sapere se i vaccini, che oggi sempre più spesso vengono prodotti geneticamente modificati, possano rappresentare una concausa per l’insorgenza di talune patologie o provocare mutazioni genetiche. La formula riportata è la seguente : “Non è stato valutato per questo vaccino il potenziale carcinogenetico, mutagenico e i potenziali danni sulla fertilità”. Altre aziende usano più o meno la stessa dizione, magari aggiungendo “di non aver fatto studi a lungo termine neanche sugli animali”.
Anche il nostro Istituto “Mario Negri” di Milano ha appurato che le vaccinazioni antipolio e antibc facevano aumentare il rischio di linfoma (LH e Non LH) (European Journal of Cancer prevention del febbraio 2000).
Ma anche se segnalazioni del genere si susseguono da parecchi decenni, mai sono state correlate fra loro, e non solo non vengono svolti, ma neppure richiesti studi approfonditi e metodologicamente significativi. Anzi, a partire dagli anni ’90 questo genere di pubblicazioni scientifiche sembrerebbe in diminuzione come se nessuno volesse assumersi la responsabilità di porre un così pesante interrogativo sulla consolidata (e remunerativa) pratica delle vaccinazioni di massa, civili e militari, dell’ordine di diversi miliardi di dosi.
(…) Attualmente non esiste alcun monitoraggio comune dei programmi di vaccinazione in Europa volto a valutare l’efficacia e la sicurezza. Non ci sono dati raccolti in base ai quali identificare le eventuali differenze che potrebbero sorgere nei Paesi dell’UE in seguito a diversi modi e tempi di somministrazione del vaccino”.
Il relatore raccomanda l’istituzione di un “Osservatorio permanente e informatizzato degli eventi avversi post-vaccinali”, spiegando che “questo sistema di sorveglianza dovrebbe servire a consentire le cure ad ogni singolo caso; ad accertare se un dato evento avverso possa essere attribuibile ad un reale rapporto di causa-effetto con un vaccino oppure ad un semplice rapporto temporale; aggiornare le informazioni disponibili sulla sicurezza e la reattività dei vaccini sui rischi-benefici e sulle controindicazioni; modificare eventualmente i criteri di utilizzo dei vaccini; fornire ai militari una corrette informazione sulla frequenza e sulla gravità degli effetti indesiderati dovuti alla vaccinazioni”.

Il Giappone ha bandito l’uso del Tamiflu (l'antivirale prodotto dalla Roche), per gli adolescenti:
Ci sono analoghe preoccupazioni negli Stati Uniti sugli effetti a carico del sistema nervoso centrale e periferico del Tamiflu:

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